È di pochi giorni fa l’annuncio che in qualche modo stravolge radicalmente il mondo del copyright, grazie a un accordo tra Sony e la startup Dubset che mira a colmare la lacunosa tematica del copyright relativo ai materiali non direttamente licenziati che oggi saturano la rete. All’atto pratico Dubset è il cappello sopra a Mixbank, servizio distribuzione, indicizzazione e fingerprinting che si propone di gestire i contenuti al fine di ridistribuire i guadagni a label e artisti anche nel caso di mixati, versioni remix e edit più o meno ufficiali. Sony diventa di fatto la prima major a permettere l’accesso all’intero archivio master per garantire così una rendicontazione attiva anche nel caso di materiali che fino a poco tempo fa erano considerati semplicemente illegali. Il cambio di passo, sebbene sembri poca cosa è invece radicale e sposta l’approccio conservativo degli anni passati a uno più aperto, dove l’impossibilità a contenere un fenomeno ormai globale diventa invece una nuova fonte di guadagno, invogliando e tutelando gli artsiti e sollevando di fatto la responsabilità diretta dei vari siti prima unicamente costretti alla rimozione dei contenuti. Come evidenziato dal CEO di Dubset Stephen White, ogni mese settecento milioni di persone ascoltano mixati, un bacino enorme che sembra far gola anche alle altre due major, Universal e Warner al momento in trattativa per l’adesione alla piattaforma. Come sempre, chi vivrà vedrà ma la strada sembra ormai tracciata.
Fabio Macor
Innamorato dell'arte, cresciuto come autodidatta fino ad arrivare alla formazione classica, mi occupo di musica elettronica dal 1995. Curioso e attento, amo fare, ascoltare e parlare di musica a 360° per cercare sempre nuovi spunti, ispirazione e contaminazione.
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