Janelle Monáe
“Make Me Feel”
Bad Boy Records
Puoi crescere a pane e Prince e non capirci un cazzo (Justin Timberlake), oppure crescere a pane e Prince e raccogliere tutto il meglio che il folletto ha lasciato alle nuove generazioni (Janelle Monáe). Roger dall’alto sogghigna e benedice. Soundwall mi farà piazzare 10? 10!
Mirko Carera
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Various Artists
“MRG003”
Marguerite Records
ELIO, Robbenspierre, Grienkho, JTS1 e E-Natio sono i cinque artisti della scena underground nostrana scelti per il secondo V.A. della promettente Marguerite Records. Cinque tracce che si tuffano in un mare di acid, breaks jungle e raw music che è un piacere annegarci dentro. 8
Ludovico Vassallo
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Lena Willikens
“Dekmantel Selectors 005”
Dekmantel Records
Il quinto capitolo della bellissima saga Selectors di casa Dekmantel è stato affidato a Lena Willikens che spiazza e disturba come solo lei è abituata a fare da tempo, prima al Salon Des Amateurs e poi nei dancefloor di tutta Europa. Dodici tracce, la maggior parte unreleased, che ti rubano l’anima e la stravolgono. 7,5
Ludovico Vassallo
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Lou Phelps
“Come Inside (feat. Jazz Cartier)” [Prod. KAYTRANADA]
Last Gang Records
Dai Lou, essere il fratello di KAYTRANADA non è poi così male: soprattutto quando ti regala un beat del genere. Chiaramente old school, viaggia tra disco e funk, preso bene dal primo all’ultimo secondo, confezionato per farvi ballare a centro pista. Difficile resistergli, crea dipendenza! 7,5
Marco Del Sasso
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John Tejada
“Dead Start Program”
Kompakt
Tredicesimo album (quarto su Kompakt) per John Tejada che fa, senza nasconderlo, un tuffo nella sua comfort zone. Le sue sonorità, il suo mood, la sua perfezione produttiva che tiene a bada il crescendo morboso di synth, drum e pad. Diviso equamente fra tracce “pronto pista” e altre più malinconiche e meditative, non stupisce ma convince. Solido. 6,5
Marco Del Sasso
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Giorgio Luceri
“Space Fire Truth PT II (Where Your Shadow Always Has Company)”
Uzuri Recordings
Giorgio Luceri sforna tribalismi in chiave deep e soulful, two step spiritual, beats spezzati e ricuciti, nel suo secondo EP per la Uzuri di Lakuti. Ci vogliono più di un paio di ascolti per essere capito fino in fondo. 6,5
Ludovico Vassallo
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Rhò
“Neon Desert”
Gibilterra
Rhò, Rocco Centrella all’anagrafe, negli anni si è fatto un buon mestiere a lavorare di sonorizzazioni per cinema, moda e dintorni ma ha sempre coltivato anche un’identità artistica personale. Ecco, dovrebbe diventare ancora più personale: l’ombra di Blake e dell’Apparat più meditativo si stagliano, ogni tanto troppo, e anche il cantato non proprio eccezionale penalizza un po’. Però resta un disco diverso dai “soliti” italiani, nel campo del pop evoluto. Si può fare meglio, ma da tenere d’occhio. 6,5
Damir Ivic
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Maledetti
“Ritmi”
Gravity Graffiti
Entrate dentro una capanna sudatoria, accendete un fuoco e chiudete gli occhi: vi appariranno Riccardo Schirò e Lamusa (aka Maledetti) che vi faranno viaggiare dentro la loro scena rave degli anni 90, fatta di sciamanesimo, sonorità trance ed EBM. EP pazzo e irresistibile. 7,5
Ludovico Vassallo
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Panama Keys
“Vyrgin Island”
Uzuri Recordings
Alexei Versino, 1/2 degli Stump Valley, si imbarca nella sua prima regata in solitaria con un raffinato EP pubblicato a Novembre su Uzuri, molto ben lavorato e prodotto, che attracca sulle coste della house balearica. Ad aumentare il valore della release ci pensa il remix di “Panamarama” firmato da Joe Claussell! 9
Ludovico Vassallo
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K15
“Sunbeams”
Eglo Records
Uscito il 2 Febbraio per la sempre fresca Eglo Records di Alexander Nut e Floating Points, questo nuovo EP di K15 si muove su incantevoli territori soulful, jazz e broken beat. È il miglior lavoro di Kieron Ifill dai tempi di “Insecurities”. 8
Ludovico Vassallo
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Maiole
“Tinder”
Malinka
Maiole vira verso un poppetto elettronico innocuo che guarda a Cosmo e Calcutta ma, al contrario loro, senza mai pungere o graffiare: destra o sinistra come su Tinder, né carne né pesce come nella vita reale. Speriamo non sia nulla più di una boutade o un incidente di percorso. Da dimenticare in fretta. 4
Mirko Carera
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Peggy Gou
“Once”
Ninja Tune
Nonostante tutte le premesse della produttrice coreana, che ha detto di essersi ispirata a diversi generi come electro, musica africana, house dei primi anni ’90 e la techno di Maurice Fulton e DMX Krew, in realtà non c’è nulla di nuovo sotto il sole d’Oriente. 5
Ludovico Vassallo
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Broke One
“Something To Believe In”
Play Label Records
Ora che si è messo pure a fare release con continuità, quanto tempo passerà prima che ci si renda finalmente conto che Broke One è il più talentuoso e raffinato producer italiano per la cassa in quattro? In questa release, dal packaging notevole, occhio anche al remix “fantasia” di Strip Steve. 9
Damir Ivic
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Shedbug
“Destination Love”
Lobster Theremin
La Lobster Theremin è una delle etichette giuste del momento, ora che la faccenduola lo-fi è diventata sorprendentemente (ma un po’ anche meritatamente) sexy per tutti. Pesca bene anche quando si butta down under: Shedbug è australiano è dimostra davvero un bel tocco, come ad esempio in una delle cinque tracce delle EP che potete sentirvi qui. 7,5
Damir Ivic