IPN
“No Time Left”
Self Released
Una prosecuzione delle sonorità delle quali Dardust si è fatto pioniere quelle messe in campo da IPN, artista dalle origini anglo-italiane e dal passato rock. Con i suoi virtuosismi in re minore, “No Time Left” è un lavoro che sa come incuriosire e farsi ricordare, ma che non risulta del tutto completo. 6.5
Francesca Bortoluzzi
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Fat Freddy’s Drop
“Trickle Down”
The Drop
A livello mondiale si respira una tensione politica senza precedenti (o forse si?!): i neo anni ’10 vedono le maglie dell’economia sempre più asfittiche in ogni continente, i rigurgiti sovranisti la fanno da padrone e i Fat Freddy’s Drop hanno deciso di dire la loro. Magari non nella solita maniera armoniosa ma con un piglio più elettronico, con i fiati (vero fiore all’occhiello della formazione) ridotti ad un lamento lontano, mantenendo l’incedere dubboso che li contraddistingue dalle origini e proiettandoci sul nuovo album di cui non si conosce ancora la data d’uscita. Progressisti da 7.5
Alessandro Montanaro
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883
“Sei Un Mito (Go Dugong Baile Funk Edit)”
Not On Label (Balera Favela)
Go Dugong è uno di quelli che seguiamo sempre con attenzione perché abbiamo imparato che di lui ci si può fidare, sia quando fa il ricercatore di musiche esotiche che quando, più semplicemente, si tratta di ribaltare le piste nel modo più efficace possibile. Certo, non rivoluzionerà le vostre idee musicali, eppure vi sfidiamo a non scuotere gioiosamente il culo con questo edit. 7
Mattia Tommasone
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Ciara
“Level Up”
Warner Bros
La principessa dell’R&B per pochi infila una di quelle perle che ti girano in testa da qui a settembre in loop. 7.5
Fabio Macor
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Stratton
“Fump”
Unknown To The Unknown
Non è da applausi, non è da imperitura memoria ma sarà quel richiamo agli albori della Trax, sarà la cassa da demolizione edile, quando finisce in pista livella il disagio e mette d’accordo tutti. 7.5
Fabio Macor
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Synths Versus Me
“Memories Of A Dream”
Oraculo Records
C’è della New Wave condita dall’anima decadente dei Cure calata in un universo perfetto per un film di Tim Burdon. In occasione della 50a release è pure a donazione libera. Non avete scuse. <strong~8
Fabio Macor
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The Internet
“Hive Mind”
Columbia Records
Disco ben fatto, ben suonato e ben pensato. In alcuni momenti non scivola via come invece dovrebbe, di contro i The internet hanno un senso del groove ormai proprio e inimitabile. Funzionare funziona, non è il disco dell’anno. 7
Mirko Carera
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Confidence Man
“Confident Music For Confident People”
2018 (Heavenly Recordings)
Ah come mi diverte il pop elettronico australiano! Magari non sono dischi enormi, magari non viene stimolata la parte intellettuale dell’io, ma è impossibile non divertirsi. A leggere in giro molti ne parlano come di uno dei dischi dell’anno, provatelo! Potreste trovarvi d’accordo con chi lo dice. 8
Mirko Carera
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Teyana Taylor
“K.T.S.E”
Good Music
Del lotto di uscite sfornato da Good music, una alla settimana, che ad inizio estate hanno movimentato un pochino il mondo hip hop e affini, secondo me questa è la migliore. Forse meglio di “Daytona”, era per longevità e freschezza, Teyana Taylor entra di diritto nella top ten delle migliori uscite fino ora con un album sensuale, fresco e tremendamente cool. “Hurry” con il beat sotto di “dedicato a chi rolla” è da impazzire. 8,5
Mirko Carera
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Nicky Romero feat. Taio Cruz
“Me On You”
Protocol Recordings
In “Me On You”, Taio Cruz ruba la scena a Nicky Romero, che si dimostra non essere all’apice della creatività in questo periodo. Se con “Duality” infatti l’olandese ci aveva stupiti con un ben pensato e ragionato recupero della progressive più pura, ora arriva la delusione, data da una traccia che in potenza poteva rivelarsi un hit ma che è, alla fine, una canzonetta con poco da dire. In compenso, la voce di Taio Cruz è fantastica. 6
Francesca Bortoluzzi
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Eric Prydz
“Elements EP”
Pryda
Niente laser, niente effetti speciali, niente fronzoli eccessivi: Eric Prydz aveva evidentemente voglia di ricordare agli astanti che se si tratta di arpeggioni epici e di far alzare le mani al cielo a folle oceaniche, pochi al mondo sono bravi come lui. Scommettiamo che lo sentirete dappertutto quest’estate. 7.5
Mattia Tommasone
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Daddy’s Groove & Bottai feat. Mingue
“Free”
Armada Music
L’original è palesemente la famosissima e iconica “Free” di Ultra Natè. Traccia di per sé già riuscita e completa, questa è stata rivisitata in chiave house da Daddy’s Groove e Bottai, che la rendono più attuale e perfetta per il “main stage”, non riuscendo però a convincere a pieno, mancando in parte di originalità, qualità che, quando si decide di rivisitare un classico, è indispensabile. 6.5
Francesca Bortoluzzi
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A-Trak, Todd Terry
“DJs Gotta Dance More”
Fool’s Gold Records
Dopo Calvin Harris, anche A-Trak sembra essere tornato al passato per guardare al futuro. A-Trak e Todd Terry, che non hanno bisogno certo di presentazioni, forti entrambi di grande esperienza, sono riusciti ad elaborare un bel pezzo che presenta un’impalcatura groove di tutto rispetto, sulla quale prende campo un vocal forte e impattante, attorno al quale gira l’intera traccia. 7
Francesca Bortoluzzi
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Dam-Funk
“Architecture II”
Glydezone Recordings
Sempre la solita cosa, sempre i soliti suoni, la solita estenuante ripetitività di un loop. Dam Funk sembra aver finito le idee parecchio tempo fa e se fino ad oggi si è promosso dicendo: “umm bravo si ma un po’ troppo scolastico”, adesso bocciamo sonoramente perché alla fine sentito un ep li hai sentiti tutti. Niente da dire sullo stile ma ormai davvero non basta più. 4
Mirko Carera
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Mura Masa fea. Nao
“Complicated”
Anchor Point Records
Mura Masa è uno di quegli artisti che, seppur giovanissimo, ha saputo ben definire il proprio suono e rendere questo immediatamente riconoscibile. È vero, Nao e Skrillex, che è co-produttore e co-writer di “Complicated”, sono sicuramente una certezza, ma Mura Masa ha saputo ben gestire il piano di questa traccia, che risulta un’evoluzione, già preannunciata da “Move Me”, di ciò che abbiamo già sentito nell’album “Mura Masa”. 7
Francesca Bortoluzzi
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Rezz
“Certain Kind Of Magic”
Mau5trap
Dopo “Mass Manipulation”, album che l’ha resa famosa al grande pubblico, Rezz è pronta, a un anno di distanza dall’esordio, per un altro album. Producer pupilla di Deadmau5, la giovane ucraina ha saputo amplificare le sonorità già espresse in precedenza, dando però a queste un nuovo aspetto psicologico e giocando, ancora una volta, con toni forti uniti ad un alone di mistero non irrilevante. Ciò che traspare, purtroppo (perché i presupposti sarebbero davvero buoni), è una certa fretta nel mettere in campo le nuove idee, che sarebbero risultate più complete e interessanti se solo si avesse dedicato più tempo alla loro levigatura. 6.5
Francesca Bortoluzzi
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KIDO
“KIDO”
Universal Music Italia
“All We Have”, singolo di anticipazione dell’album, ci aveva già presentato in maniera iperpositiva e delicata KIDO, giovane produttore italiano che, per l’esordio, ha scelto di mettere in campo molti featuring. Già dal secondo pezzo incontriamo infatti Not For Us, che ben ha dato il proprio timbro, rischiando però di prevalere troppo sull’impianto complessivo della traccia. Continuando con l’ascolto, si riesce ad intuire la vera essenza di KIDO, che è poi quella ben esemplificata dal singolo già presentatoci, dove sono i ritmi lenti e l’alternanza di pieni e vuoti a farsi fondamentali e forti. Nonostante il suono avvolgente, i vocals morbidi e una visione, in potenza, innovativa, “KIDO” risulta un album ancora un po’ acerbo, dal quale traspare una certa difficoltà, da parte del produttore, di trovare il proprio suono. Ma questo è normale e non è da biasimare, verrà con l’esperienza. 6.5
Francesca Bortoluzzi
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Gorgon City
“Escape”
Universal Music
Il nuovo progetto dei Gorgon City, duo londinese che è diventato di grande ispirazione per la musica degli ultimi anni, presenta un’atmosfera pacata e sognante, con sonorità che non risulteranno poi così nuove ai fans, ma pur sempre interessanti. Con un lavoro eccezionale, che attraversa trasversalmente molti generi, “Escape” è frutto di uno studio ben approfondito e calibrato di cosa davvero può essere rilevante per i mesi a venire. Fra tutte, la più carismatica è, oggettivamente, “Real Life”, che non prescinde da nomi altisonanti come Duke Dumont e NAATIONS. 7
Francesca Bortoluzzi
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Calvin Harris feat. Sam Smith
“Promises”
Sony Music Entertainment
Calvin Harris è uno di quei produttori intelligenti davvero. Sa cosa va, cosa no e fino a quando un genere avrà successo: un esempio di ciò è “Promises”, che risulta l’evoluzione del produttore, con un percorso che vede il punto di scardinamento già da “Funk Wav Bounces Vol.1” (punto poi “aggiustato” e rimodernato con “One Kiss”). Quella con Sam Smith quindi è una traccia che convince perché non potrebbe essere altrimenti: tolto il fatto che gli artisti sono da top10, la traccia, per quanto possa sembrare semplice, ben risalta lo studio che vi è alle spalle di questa: Calvin Harris non ha solo considerato ciò che in precedenza ha funzionato, ma anche ciò che non è stato poi così illuminante. E un vero artista dovrebbe fare ciò. 7.5
Francesca Bortoluzzi
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Various Artist
Kompakt: Total 18
Kompakt
Nonostante abbia bucato completamente il disco nuovo di Boratto (voto 2), sono un paio di anni che Kompakt è tornata a navigare con il vento in poppa. Belle uscite, buone idee e il solito suono di Colonia sempre in auge. Finalmente dopo un paio di giri abbastanza vuoto anche la nuova “Kompakt: Total 18” torna su buoni, anzi buonissimi livelli. Il suono come detto non varia dalle precedenti, ma i pezzi suonano finalmente freschissimi ed anche con un buon senso logico. Bella uscita e punto a segno. 7
Mirko Carera