Héctor Oaks
“As we were saying”
Bassiani Records
Héctor Oaks, per festeggiare la sua fresca residency nel famigerato Bassiani di Tbilisi, esce con questo LP, sull’ominima etichetta, che trasmette in pieno le epiche che il basement più famoso del Caucaso sa regalare ai propri adepti: ruvide, ossessive, tremendamente techno. Un filotto di tool con cui è impossibile tenere le gambe ferme sotto la scrivania. Forse non quello che ci si aspetterebbe da un LP in termini di varietà sonora, ma sicuramente un prodotto ideale per animare il dancefloor. 7.5
Federico Raconi
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T. Williams
“Let’s Be For Real / Raw Groove”
Strictly Rhythm
Loop di piano o di synth semplici ma che entrano in testa e non se ne vanno mai più, hi-hat croccanti e groove serratissimo: nello sport si dice spesso che i veri campioni sono quelli che fanno le cose semplici, e se la si mette su questo piano allora T. Williams è assolutamente un fuoriclasse della house. Efficace, dritto al punto e senza fronzoli, come piace a noi. 7
Mattia Tommasone
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Lauer
“Power”
Running Back
È possibile suonare freschi pur facendo musica dichiaratamente retrò? Certo che sì, secondo il sempre impeccabile Philipp Lauer, che qui confeziona un album in cui i richiami agli anni ottanta, all’italodisco, al synthpop, alla prima electro e all’EBM più romantica sono innegabili, ma che in qualche modo riesce a non suonare stucchevolmente retromaniaco e derivativo e anzi si lascia ascoltare con gusto. In fondo, una delle definizioni di “classe”, in musica, a nostro avviso è proprio la bravura nel far emozionare chi ascolta, di continuo, anche senza dover per forza cambiare il corso della storia. 7,5
Mattia Tommasone
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Florian Picasso
“The Answer”
Musical Freedom Label
Florian Picasso è tornato dopo una lunga assenza con una traccia che lascia, ahimè, dubbiosi. Se l’idea di fondo sembra essere buona, anche se poco originale, è la sua realizzazione che stenta a convincere, in quanto le sonorità risultano parecchio superata. 5
Francesca Bortoluzzi
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DubVision, Raiden
“Yesterday”
STMPD RCRDS
Che l’influsso di Garrix, fondatore di STMPD RCRDS, ci sia, è palese. Una traccia carina, da CO2 e fuochi d’artificio, ma niente di troppo sorprendente. 5.5
Francesca Bortoluzzi
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Róisín Murphy
“Jacuzzi Rollercoaster / Can’t Hang On”
The Vinyl Factory
La traccia che fa notizia, nel terzo di quattro ep della disco diva dei giorni nostri prodotti da Maurice Fulton, è quella in cui canta anche Ali Love, ma noi ci prendiamo tutta la vita l’altra, “Can’t Hang On”, con quelle percussioni su cui è impossibile – impossibile! – restare fermi a fare da contorno perfetto alla voce, che è pur sempre la voce di Róisín Murphy. 7
Mattia Tommasone
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Merk & Kremont
“Sushi”
Spinnin Records
Merk & Kremont ci sanno fare, in qualsiasi occasione venga chiesto il loro impiego. Se le produzioni per terzi hanno dato al duo una fama ben meritata, non da meno sono le tracce che Giordano Cremona e Federico Mercuri hanno riservato per sè, specie da “Sad Story”, passando per “Hands Up”. In “Sushi” a fare da padrone è il vocal, attorno al quale ruota tutto il pezzo, dove di certo non vi sono più i drop portentosi di “Get Get Down”, ma suoni più calibrati. 6.5</strong<
Francesca Bortoluzzi
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Nicky Romero (feat.Alice Berg)
“My Way”
Protocol Recordings
Finalmente un pezzo intelligente firmato Nicky Romero, che sembra aver finalmente (ri)trovato la sua strada. Dopo “Duality”, altro pezzo ben riuscito dell’artista, “My Way” sembra essere la traccia che ha rimesso in carreggiata l’artista olandese. L’alternanza di pieni e vuoti sono ciò che rendono questa produzione interessante, anche se i drop risultano davvero troppo banali. 7
Francesca Bortoluzzi
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Gold Mass
“Our Reality”
Self-released
Gold Mass, sull’onda della precedente “Happiness in a Way”, ci prende per mano e ci porta, delicatamente, in spazi soffici fatti di nostalgia e melanconia.
Un pezzo morbido, riservato, da ascoltare da soli. 6.5
Francesca Bortoluzzi
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Neel
“ONEINST002”
One Instrument
Ve ne avevamo già parlato quando il progetto stava per sbocciare, affascinati dalla sua idea tanto essenziale quanto “pura”. Così quando all’appello è stato chiamato Neel, un altro artista per cui spesso e volentieri perdiamo la testa, non potevamo che fare uno più uno e presentarvi questo nuovo One Instrument: puntina su “The Morning After” sul B-side e lasciate che la Roland SH-01A vi avvolga, sarà bellissimo. 8
Matteo Cavicchia
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ERIS (Dea And Enrica)
“Moments EP”
Cabaret Recordings
Non esiste modo migliore di inaugurare un nuovo alias, se non esordendo su di una label capace di dire sin da subito “ehi, qui si fa sul serio!”. È il caso ERIS – progetto che vede coinvolte Enrica Falqui aka Acirne, giovane arista sarda di stanza da tempo a Berlino, e Dea Dvornik – che oggi piazza il colpaccio pubblicando il primo EP a firma ERIS su Cabaret Recordings: più electro e meno minimale rispetto ai lavori a cui Acirne ci ha abituati, “Moments EP” è un disco solido e avvincente che ben si colloca in un catalogo che già può annoverare le release di Binh, So Inagawa, Spacetravel, Evan Baggs e U-More. 8
Matteo Cavicchia
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Parassela
“HFFKEM (Hedge Fund Festivals Kill Electronic Music)”
Overdraw
Quando Blawan e i The Analogue Cops incrociano le spade c’è poco da scherzare: sostanza, grinta e quella sana dose (sempre tanta, per la verità) di “studio dust” che fa saltare in aria qualsiasi cosa attraversi il dancefloor. Le idee alla base dei loro lavori per la verità sono semplici, ma i dischi prodotti da questo trio assortitissimo – chi scrive, pur adorando Blawan, ha il sospetto che buona parte del merito vada agli sbirri analogici – fanno sempre e comunque tutta la differenza del mondo. Ah no? Mettete su “Hate T Tausend”: che bellezza! 9
Matteo Cavicchia
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Martin Garrix, Mike Yung
“Dreamer (Remixes Vol.1)”
STMPD RCRDS
La traccia sulla quale Nicky Romero, SLVR ed EAUXMAR si sono trovati a lavorare, è forse una delle più belle prodotte quest’anno. Tre remix totalmente diversi, che rispecchiano tendenze sonoriche ed esperienze molteplici. C’è Nicky Romero, che rielabora il tutto (ovviamente) in chiave progressive, e ci sono poi i due pupilli di STMPD RCRDS, il “nostro” SLVR ed EAUXMAR, che, per originalità e freschezza spiccano sul primo artista a remixare “Dreamer”, che non risulta forse troppo sorprendente, ma comunque buono. 7
Francesca Bortoluzzi
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Marie Davidson
“La Ecstase”
Ninja Tune
Contenuto nell’EP relativo al singolo “So Right”, anche remixato da John Talabot, “La Ecstase” è il nuovo inedito della musicista di Montréal, dopo lo straordinario album “Working Class Woman” di pochi mesi fa. Darkwave e italo-disco, in collaborazione con il DJ italiano Lamusa II, tengono alta l’attenzione, con il solito mix di gran gusto e intelligenza, mentre la rimanipolazione di Silent Servant aggiunge beat minacciosi. “Alle sei del mattino / Mi diverto”, dice Marie, un po’ in francese un po’ in italiano. Ma sono cronache dal dancefloor in tempi di disagio metropolitano, in cui è difficile fronteggiare la vita procedendo senza benessere economico, controcorrente. Sublime. 8,5
Elena Raugei
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Ofeliadorme
“Hands”
Pussyfoot Records
A un anno dal terzo album “Secret Fire”, in collaborazione con Howie B, gli Ofeliadorme tornano con il singolo “Hands”, contenuto in esclusiva nella compilation spacey “Space Is The Plaice” – pubblicata dalla loro nuova etichetta inglese Pussyfoot, co-fondata proprio da Howie B. La classe è immutata nell’avvolgente mix di dream wave e trip hop del trio bolognese. Il video è stato realizzato da Seth Morley. A presto. 7
Elena Raugei
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Love Will Say No
“Some Girls”
Partyfine
Se c’è una cosa che apprezziamo, è la musica in cui il cuore prevale sul mestiere: certo, siamo tutti d’accordo che la tecnica e l’abilità nel confezionare tracce che suonino bene siano indispensabili, e qui di certo non mancano, anche grazie al mastering di Inesha, ma quello che fa la differenza nell’EP di Luca dei Fare Soldi, qui con il progetto solista è quel qualcosa di assolutamente intangibile che ci fa emozionare quando sentiamo pause belle come quella di “…But You Didn’t Come”. 7
Mattia Tommasone
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Confidence Man
“Santa’s Comin’ Down The Chimney”
Heavenly
Fenomeno macina-tutto da festival estivo, i Confidence Man sono stati una delle sorprese a basse pretese dell’anno. Il quartetto, composto da due musicisti veri e propri e da un’accoppiata frontwoman/frontman, prosegue e far divertire con il suo dance-pop da party. Stavolta in versione natalizia. Ho ho ho. 7
Elena Raugei
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