Pender Street Steppers
“Mh019”
Mood Hut
A distanza di due anni da “The Glass City/Golden Garden”, Jack J e Liam Butler escono dallo studio e tornano in pista sulla propria label con un EP, quasi mini album, di cinque tracce. Tra tutte, la vera meraviglia di questa nuova uscita è “Raining Again”: riff di batteria al bacio, synth atmosferici e un giro di chitarra da sogno! 8,5
Ludovico Vassallo
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Nightmares On Wax
“Citizen Kane (Ron Trent Night Dubbin Remix)”
Warp
Il maestro di Chicago stravolge l’originale di Nightmares On Wax e lo mette sui binari della scuola Prescription dandogli una potenza soulful capace di detonare qualunque dancefloor. 8
Ludovico Vassallo
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Beau Wanzer
“Issue No. Twenty”
Jealous God
Combinazione inaspettata ma decisamente riuscita tra il produttore di Chicago e l’etichetta di Juan Mendez aka Silent Servant. Il sound grezzo e abrasivo dell’analog junkie di Chicago approda su quella ricercatissima piattaforma musicale ed estetica che è Jealous God per la ventesima (e terzultima!) release della label. Una potente definizione di ‘raw’, tra EBM, industrial, electro e vocali distorti. 8
Viviana Gelardi
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Mijo
“Trembling”
Disque Disc
Piattini impazzano sul cassone in wave che sembrano gli Yello, un bassone grassissimo sporca il cortile, mentre i low-tom cadenzano il ritmo – una punta di acidità e synth paradiso in contrasto. Mijo firma un fantastico pezzo acchiappa pista. 7,5
Alessandro Montanaro
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Monolink
“Sirens”
Embassy One
“Sirens” è il primo singolo estratto dall’imminente debut album di Steffen Linck aka Monolink. Una traccia in cui ritroviamo tutte le caratteristiche del produttore/cantautore tedesco: chitarra acustica perfettamente integrata a pad e beat elettronici, con la sua calda e malinconica voce a completare il tutto. Remix di Patrice Baumel in arrivo. Segnatevi questo nome, ne sentirete parlare. 7
Marco Del Sasso
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30/70
“Nu Spring”
Rhythm Section
Bradley Zero non ha solo gusto musicale da vendere come selector ma anche come label honcho di Rhythm Section, su cui ha pubblicato il secondo LP dei 30/70. Formazione di Melbourne che si muove sul confine tra hip-hop e R&B, con “Elevate”, titolo dell’album, definiscono la perfetta summa della pimpante scena nu-soul australiana. “Nu Spring” ne è la prova: il Rhodes si fonde a trombe e sax in un unico afflato mentre la voce di Allysha Joy deride (quasi!) sullo scatto una batteria impazzita. 8
Alessandro Montanaro
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Kuthi Jinani
“Discarga Verde EP”
Beat Machine Records
Dietro al moniker Kuthi Jinani si cela l’italiano Giancarlo Brambilla e “Discarga Verde EP” è il suo primo, eccellente biglietto da visita. Questo debutto discografico, infatti, in appena 22 minuti di musica – spalmata su cinque pezzi più un remix – colpisce nel suo essere allo stesso tempo eclettico e coerente nello spaziare all’interno del solco della bass music: sperimentazioni grime e jungle che si stemperano in tribalismi ipnotici che sanno di IDM. Se questo è l’antipasto, aspettiamo con impazienza la portata principale. 8
Maurizio Narciso
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Margot
“Amore A Bordo Pista”
Life And Death
Ce l’aveva detto DJ Tennis (precisamente qui), “ai Margot serve solo un buon management”! 7,5
Matteo Cavicchia
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Parris
“2 Vultures”
The Trilogy Tapes
Primo EP del produttore londinese Parris per la label di Will Bankhead. Praticamente ogni release contrassegnata da una tripla T potrebbe esser comprata ad occhi chiusi, ma “Lionel’s Dub”, la prima traccia in anteprima, è un incentivo non da poco: dub avvolgente e misterioso che dilata i suoi tre minuti di ascolto con un basso incantatore e riverberi narcotici, per perdere il senso del tempo (e magari un po’ di menischi). 8
Viviana Gelardi
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Reeko
“La Mala Educación”
Avian
Quel suono pluristratificato e tridimensionale, duro e tagliente ma al tempo stesso atmosferico e ipnotico per corpo e mente; quella fusione di noise e industrial in una cornice “dance”, che segna gran parte della techno contemporanea. Avete presente? Beh, c’è chi lo imita e lo riproduce passivamente e c’è chi invece lo maneggia e lo plasma con un controllo magistrale. Reeko appartiene a quest’ultima categoria e questo è forse uno dei suoi migliori lavori di sempre. 9
Viviana Gelardi
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VV.AA
“The Boogie Volume 6”
Tokyo Dawn Records
Edizione numero sei, come sempre curatissima, come sempre raffinatissima, e tanti altri -issimo che quando compri uno dei loro dischi non riesci a trattenere. 8
Fabio Macor
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Conga Square
“Secada Mondatta”
Palto Flats
Qui l’organico schiaffeggia il digitale, manierismo contrasta minimalismo. Un disco in cui i synthi-swirl di “Fifth Season” e i flauti di “Raiders” si elevano sulla matrice melmo-dubbosa della bassline, dando vita a contrasti colorati palette corteccia mentre la title-track “Secada Mondatta” ci riporta ad una dimensione dancefloor tantrica. Peccato duri poco. 7
Alessandro Montanaro
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Ron & Manoo
“The Sound”
Future Vision Records
Passano gli anni, le release e le ristampe, ma Ron Trent (e tutto ciò che lo riguarda) continua ad essere due spanne sopra il 90% dei dj e producer house. Questo EP in team con Manoo? Classy. 8
Matteo Cavicchia
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Mangaboo
“Mangaboo”
Elastica
Dalle ceneri di Motel Connection, Pisti trova una nuova partnership artistica con Giulietta Passera (area Sweet Life Society) e, insomma, la cosa funziona. Il risultato è un po’ un disco dei Moloko, per le inflessioni (e la qualità!) dell’interpretazione vocale, per l’eclettismo degli stilemi dance, per la buona interazione fra queste due componenti. Nulla di nuovo, ma ben ascoltabile, ben fatto, ben pensato. 7
Damir Ivic