E anche quest’anno sono arrivate grandi soddisfazioni. Non era facile eguagliare l’anno scorso, con quel podio Miley Cyrus / Kanye West / Seth Troxler venuto fuori al momento di mettere in fila il peggio di quanto accaduto nel 2013. Però ecco, noi abbiamo avuto fiducia. Fiducia nel fatto che i lati peggiori delle cose, di qualsiasi cosa, hanno sempre modo di peggiorare ulteriormente. Fiducia verso quel degrado dal quale fortunatamente tanti aspetti della nostra scena musicale si difendono ancora fieramente, ma che in quei settori dove è sviluppato galoppa sempre più convinto verso nuovi traguardi. L’abbiamo avuta mese dopo mese, collezionando in silenzio tutto quel che succedeva, mettendo tutto da parte per poterlo poi superare tutto in una volta, qui, ora, prima di guardare con occhi nuovi al 2015. Quindi rieccoci qua, al solito momento di riepilogo di fine anno, per far partire i nostri bilanci con le cose più brutte, imbarazzanti, scandalose accadute negli ultimi dodici mesi. Per non dimenticare. E non pensate che si sia toccato il fondo, eh. L’anno prossimo farà peggio, di sicuro. Abbiate fiducia.
10.
Il ghetto style di Nicki Minaj (fan cinque minuti di culi, lascio?)
Daje Nicki, che l’anno era quello giusto. Nella competizione alla posa oscena più esplicita son scesi in gioco anche i ricchi, ci son state Rihanna e Shakira prima, Jennifer Lopez e Iggy Azalea dopo e in mezzo tu, capitata a fagiolo con un’operazione di immagine a dir poco geniale: dare il culo in ogni angolo. Dalla copertina dell’album (invitante eh, capisci subito da dove prende ispirazione la musica) al video in cui mangi la banana e ti spruzzi la panna sulle tette. Elegantissima. Raffinata. L’anno prossimo ti vogliamo in uno di quei re-edit di video elettronici che fanno gli utenti di PornHub.
9.
Direttore artistico for dummies (il berlusconismo non delude mai)
“Ciao sono l’organizzatore della serata più figa di sempre nel locale più figo di Italia, c’abbiamo gli ost gut tons e pure RedBull e vodka, appena parte sarà una bomba. E voi oggi potete avere il privilegio di diventare sponsor ufficiale per un pacchetto offerta di soli tremila euro al mese. Però spicciatevi a decidere, ce n’ho diseguali che aspettano una risposta“. La storia completa ve l’abbiamo raccontata qui ed è stata una via di mezzo allucinata tra il megadirettore galattico di Fantozzi e quei tipi che voglion venderti il nuovo iPhone a cento euro dietro la stazione. Domani mi improvviso berluscone, faccio una off shore qua, la reintesto là, tac, ho sfondato. Patetico.
8.
Il Liebing soddisfatto all’uscita di Mills (levategli la patente social)
Ok, hai capito che hai fatto la cazzata e ti sei scusato quasi subito. E ok, abbiamo già analizzato il caso con ponderazione in separata sede. Però cazzo, Liebing, arriva un bicchiere a Mills (puntualissimo anche quest’anno, tanto per restare in tema di momenti di cui vergognarsi) e tu lo scrivi su Facebook con tanto di sorrisino perché “oh oh, son potuto stare un’ora in più, thank you all for that“. Ma leggi bene prima di cliccare su pubblica, diamine. I social dovete usarli con cognizione di causa, non sono più una stupidaggine, ormai le peggio tragedie dei nostri giorni le scatenano un post. E se non basta contare sul buonsenso comune, vi ci vuole l’esame per conseguire il patentino di responsabilità social. Un post come quello meriterebbe il ritiro per 6 mesi. O il confinamento in un gruppo privato amministrato da Gasparri.
7.
Burial si fa il selfie (mi fa sentire un po’ porno)
“Hi, this is Will“. Sono quello che non si fa vedere mai, non suona ai festival e non rilascia interviste. Io parlo solo attraverso la mia musica, tutto il resto è solo propaganda spicciola per quelli che han bisogno di far parlare di sé. Però ecco, sono anni che faccio al massimo due pezzi l’anno e iniziano a non bastare più per l’implacabile sete masturbatoria dei miei fan. Quindi mi tocca darmi al porno. Ho letto che “pornografia” significa rappresentazione fortemente esplicita dell’oggetto del desiderio dello spettatore, al semplice fine di eccitarlo. E si sa, nella faccenda Burial il clitoride è la mia faccia. Per cui ecco qua, basta uno scatto e son tutti lì a toccars… ehm, grazie a tutti per il supporto della produzione underground. Ah, dimenticavo: non ho tempo di far nuovi pezzi, devo giocare a Dark Souls 2. Son sicuro ci tenevate a saperlo.
6.
La girlband coi vibratori (cosa resterà dell’EDM)
A proposito di clitoride. Loro ce l’hanno, e siccome per il nuovo singolo non si poteva scommettere né sulla forza dell’intuizione né sull’impatto delle parti vocali, qualcosa bisognava pure inventarsi. Facciamo che cantiamo mentre cavalchiamo un vibratore. Facciamo che poi pubblichiamo il video sul nostro canale youtube titolandolo “band femminile raggiunge l’orgasmo mentre canta“, poi finiamo sulle news di ogni magazine e chiediamo in giro per il mondo di ripetere il gesto. Se abbiamo fatto bene i conti, questo è l’anno del canto del cigno per l’EDM. Facciamoci ricordare prima che sia troppo tardi, con un’iniziativa che vada finalmente a mostrare la vera sostanza della nostra musica. “Ma sostanza non ne abbiamo mai avuta“. Bon, buttiamola sul sesso. Funziona sempre. Alla musica ci penseremo quando tornerà a rappresentare qualcosa.
5.
Arriva il dj manichino (d’altronde eran finite le torte)
“Ma dai, che esagerazione. Stavano solo facendo andare un pezzo da solo per qualche minuto“. Per il video più chiacchierato dell’anno son arrivate mille commenti di indignazione e altri mille di difesa. Ma sì, giustifichiamoli. Erano in tre, tre nomi grossi messi insieme solo per alimentare la risonanza di un set per cui in realtà bastava mezzo dj. Quaranta anni e passa di evoluzione della figura del disc jockey per arrivare a guardare i set dei festival più prestigiosi del mondo “andare da soli“. Mentre il dj recita la parte. E non è colpa nostra se dietro all’80% dei casi in cui ci si indigna ci sta Steve Aoki. Sarà che non ci piace l’idea che in un’ipotetica storia del dj scritta tra vent’anni, alla voce “anni 2010”, ci sia una torta alla panna.
4.
Il concerto degli smartphone (moriremo in broadcast)
Una volta internet era figo perché ci trovavi la risposta per ogni cosa. Oggi è diventato figo perché ci trovi te stesso: le tue informazioni, le tue bacheche, le cazzate che hai fatto, le schifezze che hai mangiato, gli idioti con cui hai trombato. E noi continuiamo a riempirlo senza limiti, internet. E ad ogni cosa che faremo, penseremo per prima cosa a come condividerla su internet con gente a cui non fregherà nulla. D’altronde che altro vuoi fare a un concerto come quello dei Disclosure di inizio anno? Godersi il concerto? A che pro, se nessuno viene a saperlo. Ormai la vita assume un senso solo nella misura percepita dagli altri. Moriremo con una camera puntata su di noi e le didascalie in real time per la pubblicazione automatica su Facebook. Che meraviglia, la tecnologia.
3.
Paris Hilton best breakthrough artist (la potenza del suffragio universale)
La cosa più deprimente non è star a sentire lei che si atteggia perché guadagna oltre un milione di dollari per un singolo concerto. La cosa che proprio ti toglie ogni speranza è sapere che c’è gente lì fuori che la stima e la supporta. Tu ce la metti tutta a spiegarti il suo successo, dai la colpa alle anomalie del business, all’effetto della visibilità, alla potenza di fuoco economica e al fascino dell’essere vip. Poi però scopri che dietro gli awards di una nota radio francese ci son persone vere, comuni quanto noi, che votano convinte e dichiarano la Hilton “rivelazione femminile dell’anno” (per non parlare degli altri vincitori). E lì ti cadono le braccia a terra. Siamo solo un’insulsa minoranza in un mondo prossimo all’estinzione. E se leggi i fantomatici voti di Ambivalent e pensi a quante migliaia di veri clubbers ha votato in modo simile, già ti vedi: giovane suicida impiccatosi con un collant Coconuda e l’ultimo singolo di Afrojack sullo sfondo.
2.
La pupilla di Guetta al Tomorrowland (un po’ di insonnia capita a tutti)
“E dai, capita a tutti di finire immersi nei propri pensieri per trenta secondi. È vero, son stato un minuto sovrappensiero, e sì, sono molto stanco perché ho un album in uscita e 150 concerti l’anno. Probabilmente non dormo abbastanza“. Alla fine Guetta l’ha buttata sul sonno, per quello spezzone di set al Tomorrowland dove sembrava aver visto atterrare un ufo sui suoi piedi. Prenditi pure una mezz’oretta, Dave, siediti comodo e segui i pensieri fino all’ultimo stadio. Non sai mai che alla fine ci dirai il senso della vita nel tuo prossimo singolo con Sia. Una pupilla come quella non ce l’aveva manco Geremia quando scriveva i suoi salmi.
1.
Jonathan Davis smaschera Obama (tutte le zoccole del presidente)
Ora sì che torna tutto. Siam stati un anno a chiederci cosa avesse spinto la Cyrus a farsi tanto sciacquetta in così poco tempo, e pensavamo di aver trovato la risposta nei suoi nuovi numeri in termini di vendite e visibilità. Ma ora che abbiamo la rivelazione del cantante dei Korn è tutto chiaro: Obama aveva bisogno di distrarre l’opinione pubblica per la sua nuova legge sull’incarcerazione, ha chiamato Mtv e descritto per filo e per segno come dovevano andare i Music Awards. “Ehi Miley, mi raccomando, tira anche fuori la lingua. Stasera conto su di te“. La NSA ormai ha piazzato minicamere ovunque e gli Illuminati han già vinto. Ai fan dei Korn non resta che comprare dieci copie a testa del prossimo album. I ricavi serviranno a contrastare le scie chimiche di matrice aliena.