Un punto della situazione sullo stato dell’arte del video quest’anno ci toccava. Per tutte le volte che quest’anno vi abbiamo voluto tenere aggiornati sui video migliori in uscita, per la sensazione che la stima generale di questa forma d’arte ai tempi del web sia in crescita, ma può ancora aumentare. E soprattutto, perché stiamo parlando di un tema comunque caldo: ci ha colpito quest’estate l’editoriale di Thump UK sull’argomento, una disamina per certi versi strana che confronta gli stili video del passato e del presente, relazionando l’evoluzione alla metamorfosi dei media. La sfida oggi è più dura, stupire è sempre più difficile, e per questo i risultati son diversi. Per certi versi migliori, viste le enormi aspettative che i grandi artisti visivi di oggi devono affrontare. Paragonare i cari amati video di “Hey Boy Hey Girl” o “Weapon Of Choice” ai clip di oggi ci è sembrata un’iniziativa ingenerosa, e vale sia per i video anni ’90 che per quelli odierni. I contesti son differenti, le sfide di visibilità che un video deve affrontare son cambiate drasticamente e cosa può rendere toccare, stupire, conquistare in un video oggi è per forza diverso da un tempo.
Ciò non significa che i video di oggi siano “meno belli” che in passato. Di grandi video quest’anno ce ne son stati parecchi. Bellissimi ognuno per un motivo diverso. Per la genialità di chi sa pensare “out of the box”, o per l’abilità di saper esaltare piccoli dettagli, o ancora per il talento di saper accostare immagini perfettamente aderenti ai suoni che le accompagnano. Ne abbiam selezionati dieci e abbiamo prestato un’attenzione particolare a questa selezione. L’intenzione era quella di coprire il più possibile l’ampio spettro di sonorità, intuizioni e accostamenti visuali che possono dar vita a un grande video. L’area di indagine è quella “elettronica & beyond” che rappresenta il campo d’azione di Soundwall, ma tra quelli che troverete qui sotto ci saranno alcuni video che potranno sembrarvi distanti dalle musiche di cui parliamo di solito. È lo stimolo che può darci un’arte aperta e libera da strutture come quella del videoclip: imparare a guardare oltre il proprio recinto, aprirsi a nuovi ambienti attraverso la porta d’accesso dell’immagine sonorizzata, che ti predispone per natura alla scoperta. Quelli qui sotto sono i migliori risultati a cui abbiamo assistito durante gli ultimi dodici mesi.
[title subtitle=”Julio Bashmore feat. Jessie Ware – ‘Peppermint'”][/title]
C’è il surrealismo stile Kandinsky e Dali, poi la metamorfosi nelle tre dimensioni, tutta la geniale creatività che può venir fuori a mettere insieme elementi astratti in movimento. Poi c’è la voce di Jessie Ware, un Julio Bashmore in stato di grazia e il suo professionismo house al suo apice, capace di suonare sempre così glamour e esente da difetti, con tutte le nuance classiche che ti riportano ai noti, magnifici anni ’90. Nell’anno 2014 per un grande video è anche possibile non inventarsi niente di nuovo, ma semplicemente dar nuovo ordine alle cose esistenti. Diretto da Noah Harris.
[title subtitle=”SVRFACE – ‘You'”][/title]
La fine del mondo. Quattro minuti di suicidi di una razza umana disperata, la specie arrivata al capolinea per un semplice motivo: l’estinzione delle emozioni. Il pezzo era una carrellata d’angoscia di per sé, ma dopo il video sembra esser stato pensato ad hoc per queste immagini. SVRFACE è Jo Ferliga degli Aucan, un orgoglio di cui vantarsi all’estero, e il video non lo selezioniamo solo perché abbiamo avuto il privilegio di ospitarlo in premiere su queste pagine. Il punto è che abbiam tanti motivi per preoccuparci delle diverse derive del mondo in cui viviamo, e il talento di un grande artista oggi è dar voce a quel che proviamo, creando uno spazio confortevole per le nostre sensazioni. Diretto da Marco Prestini.
http://vimeo.com/92285657
[title subtitle=”Flume feat. Ghostface Killah & Autre Ne Veut – ‘Space Cadet'”][/title]
Un tris di artisti da far sognare ogni amante del beat intelligente, per un video che rappresenta la migliore espressione possibile per la vena visionaria dei più grandi. Certe intuizioni son troppo elaborate per essere rappresentate con canali diversi dall’animazione. Il video è breve ma perfetto, un concentrato di psichedelia visiva e lascivia cerebrale, il viaggio che si compie mentre le voci se la spassano coi moderni virtuosismi r’n’b. Altro che anni ’90. Quel che vogliamo è essere stupiti, restare incollati al video, venir trascinati da sequenze capaci di innescare la dipendenza. “Stupefacente” significa questo. Diretto da Jim Dirschberger.
[title subtitle=”Marcel Dettmann feat. Emika – ‘Seduction'”][/title]
Seduzione è una bellezza teutonica in camicia bianca che aspetta in casa il suo uomo. Seduzione è indossare un guanto di pelle. È la mano di lei intorno al collo di lui. È il panico nei suoi occhi chiarissimi. La fuga dai demoni della sua coscienza. Il vagabondare in una realtà soggettiva dnlla quale è impossibile distinguere il vero dall’immaginario. Seduzione è la voce esoterica di Emika e il beat malsano di Marcel Dettmann. Seduzione è un bianco e nero d’autore per una storia di delitto e rimorso lunga dieci emozionanti minuti. Diretto da Parker Ellerman.
[title subtitle=”SBTRKT feat. Ezra Koenig – ‘NEW DORP.NEW YORK'”][/title]
L’ombra scura di una pantera che striscia nella notte metropolitana è la migliore immagine con cui visualizzare la musica di SBTRKT. È l’emblema della sua eleganza, affascinante e misteriosa, che provoca diffidenza a primo impatto, ma che seduce e ti invita a seguirla, a scoprire dove può portarti. Sinuosa e flessibile, capace di chiamare a collaborare un soggetto dal carattere tanto differente come Ezra Koenig dei Vampire Weekend. E quel basso che continua insistente a scandire l’evoluzione del video che più di tutti quest’anno può rappresentare la musica elettronica odierna: inafferrabile e accattivante, a tratti selvaggia, sempre ingegnosa. Diretto da Fons Schiedon.
[title subtitle=”DJ Snake feat. Lil Jon – ‘Turn Down For What'”][/title]
Perché a volte la bellezza visiva non è tutto. A volte il video più riuscito è quello che inquadra al meglio il momento corrente e lo rappresenta esaltandone i tratti caratteristici. Nell’anno in cui la trap si proietta verso il mainstream sono DJ Snake e Lil Jon as assestare il colpo più duro, con “Turn Down For What”. E la loro arma più affilata è stato il video, una parodia del twerking portata a eccessi che siam quasi dentro Matrix. Uno di quei video che vedi e rivedi perché c’è proprio tutto al posto giusto: l’effetto virale, il testa a testa maschio-femmina, la reazione del mondo esterno, le meccaniche del basement. Il tamarro che c’è in noi non esiste, ma se esistesse trapasserebbe le pareti. Diretto dai The Daniels.
[title subtitle=”FKA Twigs – ‘Two Weeks'”][/title]
Quel tipo di raffinatezza che può arrivare solo da una personalità femminile. Restando strettamente nella sfera musicale, il disco di FKA Twigs ha spaccato un bel po’, tra chi è rimasto vittima di un colpo di fulmine istantaneo e chi si è ritrovato quasi infastidito dalla consistenza un po’ troppo essenziale. Ma se parliamo di video, la ragazza si rende protagonista fin dai primi esordi. In “Two Weeks” leggi tutta la sua potenza ammaliante, le movenze lente e sicure di sé, l’atteggiamento di chi sa quanto stia sconvolgendo le carte in gioco e prova un brivido proibito nel farlo. Ti prende il cuore e te l’avvolge in una seta calda e morbidissima. Diretto da Nabil Elderkin.
[title subtitle=”Alex Banks feat. Elizabeth Bernholz – ‘A Matter Of Time'”][/title]
Poi becchi quello che punta tutto sull’emozione. Un’opzione disponibile da sempre, con la quale puoi sempre dar l’impressione di un timido ritorno all’ovile, eppure quella che quest’anno ha dato i frutti migliori. Con quella meravigliosa combinazione tra modo di pensare moderno e rispolveri classici. In questo caso non bastava avere il disco dell’anno e in generale ascoltare uno dei pezzi più belli del 2014: c’è un video che ti ipnotizza, una specie di finestra su un ambiente in cui le suggestioni son colori che scorrono, occupano spazi ben precisi e si muovono mellifluamente su un piano che aspetta di essere riempito. Una metafora della vita. Diretto dal collettivo Transforma.
[title subtitle=”Flying Lotus – ‘Ready Err Not'”][/title]
Maledetto Flying Lotus. Un’anima dannata che avrebbe potuto (dovuto?) limitarsi a seguire i propri binari naturali, e che invece ha deciso di partire per la tangente, rifiutando deliberatamente ogni struttura, proiettandosi in un buco nero di visioni complesse. Un visionario ormai isolato nei suoi stessi incubi, un produttore di suoni e visioni prossimi al rompicapo, che ti costringono a prederti del tempo, sederti con calma a decifrali. Il feticcio del nerd. E un video che è pura follia, in sintonia con l’incedere labile del pezzo. Un pezzo così non lo puoi definire. Un video così non lo puoi nemmeno apprezzare in senso stretto. Lo sposi con convinzione perché quella sensazione di confusione disturbata senti di meritartela. Magari perché non ti appartiene, o magari perché in realtà ci sei nato. Diretto da David Firth.
[title subtitle=”Colapesce – ‘Maledetti Italiani'”][/title]
Non c’entra nulla. Totalmente lontano da quel che copriamo di solito, di una pasta diversa dai video citati finora. Ma sarà che noi italiani non sappiamo resistere a una melodia giusta. Sarà che non esiste momento migliore per riflettere sulla condizione di essere italiano, soprattutto se sullo sfondo c’è una colonna sonora così malinconica. Lo guardi e lo riguardi, lo odi e ti odi, detesti la doppia natura di cui siam fatti. Può bastare il luogo di nascita a dichiararti sbagliato, eppure può anche essere la tua fortuna, se hai testa e sai riflettere sulle cose. Il mondo ha bisogno anche di sane disillusioni, e non può certo dartele uno felice della vita con cui interagisce ogni giorno. Diretto da Zavvo Nicolosi.