Solo sentendo il nome Martinez vengono in mente luoghi che di certo non hanno niente a che fare con il Nord Europa, ma è a queste latitudini che è legato Martin Swanstein, dj/producer di fama internazionale conosciuto, appunto, con il nome di Martinez. La musica è un suo interesse primario sin dalla giovane età, la sua passione per gli strumenti musicali classici, la techno e l’house fanno di lui un’artista con una mente aperta e al passo con i tempi. Agli inizi della sua passione per la musica era talmente giovane da non aver ancora l’età per frequentare i club di suo gradimento, ma questo di sicuro non l’ha fatto perder d’animo. Giovane e intraprendente risolve il problema organizzando party sulle spiagge di Helsingborg dove si esibisce personalmente. La passione cresce e le sue abilità la seguono. Attraverso qualche demo riesce ad ottenere l’opportunità di collaborare con la Wrong Steps di Stoccolma con la quale riesce a produrre delle proprie tracce insieme al producer francese Manuel Perez. Siamo solo agli inizi della carriera ma a Martin la Svezia comincia ad andare un po’ stretta. Nel 2000 si trasferisce nella più aperta (musicalmente parlando) Stoccolma, permettendogli di concentrarsi con tutte le sue forze sulla produzione di musica.
Come al solito partiamo dagli inizi, come mai Copenhagen?
Beh, sono cresciuto nel sud della Svezia, in una città chiamata Helsingborg che è molto vicino a Copenhagen. Copenhagen è come se fosse anche una capitale del sud della Svezia e sono sempre andato li per i suoi party, per comprare dischi e così via. Oltretutto mia madre è di Copenhagen e per questo ho avuto un forte legame con questa città. Quando ho finito la scuola ho voluto trasferirmi in una città più grande, dove ci fossero più spazi, più ispirazioni e più possibilità di sviluppare me stesso, così scelsi di andare a Copenaghen e di vivere li. Mi piace l’atmosfera qua, ci vivo da circa 10 anni.
La scandinavia, una terra ricca di fascino e tradizioni. Che influenze hanno avuto le tue origini sul tuo produrre musica?
Credo che l’ispirazione per la mia musica venga da tutto ciò che mi circonda, il tempo, la gente che incontro, i luoghi che vedo o semplicemente la vita quotidiana. Non sono sicuro di essere onesto, ma di sicuro il clima in Scandinavia è piuttosto grigio tutto l’anno e questo ti porta a passare più tempo in studio, penso che se vivessi in Brasile non farei nulla e starei tutto il giorno fuori a prendere il sole.
Hai iniziato che eri molto giovane, qualche uscita su Guidance Recordings, Dessous Recordings e poi hai subito voluto una tua label personale: la Out Of Orbit Recordings. Perchè questa scelta?
Nel momento in cui è nata Out Of Orbit avevo capito che dovevo trovare una piattaforma giusta per il sound che stavo facendo. Era troppo melodico per le correnti minimali e troppo deep per le progressive label, ma sapevo che a molte persone piaceva, così ho iniziato con una mia etichetta per produrre la mia musica. Il tempo è passato e ora sono in una fase diversa, Out Of Orbit è stato un passo importante per la mia carriera, ma è dal 2007 che non ho più rilasciato nulla su questa etichetta.
Da quando hai cominciato la tua musica è cambiata,electro,deep house, broken beats ai suoni più tech degli ultimi tempi. Cosa sai dirci di questi cambiamenti?
Si, penso sia naturale e importante per un artista trovare ispirazione da situazioni diverse. Questo vale anche per me e ovviamente ci sono continui cambiamenti e sviluppi. Non posso perdere tempo soffermandomi su generi, rimanendo bloccato come in una scatola, starò sempre ad ascoltare generi diversi di musica e a volte mi ispireranno e la mia musica potrà svilupparsi in questa direzione, ma questo non significherà sicuramente scartare il resto. Lo sviluppo è una situazione naturale della vita e sono felice di aver attraversato molte situazioni lungo la mia carriera, sono altrettanto sicuro che ne attraverserò altre.
Un’artista si esprime grazie alla propria musica, cosa sai dirci di questo? Cosa o chi ti ha ispirato di più nella tua carriera?
Non saprei che dire, ci sono così tanti musicisti che mi ispirano, da Mozart ai Depeche Mode, all’ultimo 12” che ho comprato, quindi non posso sceglierne qualcuno, non sarebbe giusto.
Nella tua carriera hai prodotto molto e remixato altrettanto, cosa delle due attività ti entusiasma di più?
Direi sicuramente produrre. Preferisco fermarmi, sedermi e lasciare che le ore passino perdendomi nei suoni, alla ricerca della melodia che poi si trasformerà in un qualcosa. Quando remixo lo vedo sempre come un incarico, mi sento sotto pressione, anche se a volte è importante, ma non posso dire che mi piaccia tanto quanto la libertà che mi da la mia musica. Tuttavia a volte è anche stimolante, soprattutto quando si tratta di qualcosa che mi piace veramente, non tracce techno o house, ma qualcosa che mi ispiri.
Hai lavorato su tracce di artisti famosissimi, Nathan Fake, Underworld, Matthew Dear, George Trasher, solo per citarne alcuni. C’è una traccia su cuoi avresti voluto lavorare ma non l’hai mai fatto?
Si, ci sono molte tracce che avrei voluto remixare, ma non ne ho avuto la possibilità. Qualsiasi cosa dei Depeche Mode, l’album Songs Of Faith and Devotion. Quelle canzoni mi hanno dato tanto e non c’è band che abbia suonato come i DM al tempo. Un album davvero eccitante, vorrei davvero aver avuto la possibilità di mixare qualcosa di quell’album. Ci sono comunque migliaia di artisti che vorrei remixare.
Dal numero delle tue produzioni si vede che passi moltissimo tempo in studio, ma oltre a questo sappiamo che hai anche un fitto calendario di esibizioni. Come riesci a conciliare il tutto?
Faccio molti viaggi e mi viene difficile andare in studio a far qualcosa di concreto. Se si guarda alle mie produzioni si vede che la maggior parte son state rilasciate quando viaggiavo meno, oggi lavoro due giorni pieni alla settimana in studio, produco meno, ma ho molta più ispirazione ed energia, quindi attualmente potrei essere più produttivo.
Domanda difficile: dalle spiaggie di Helsingborg alle console dei più grandi club. Come ci sei riuscito?
Non ne ho idea, hahaha. Se quando vivevo a Helsingborg qualcuno mi avesse detto che un giorno avrei suonato in tutti questi club probabilmente non ci avrei creduto. Mi sono solo concentrato su ciò che amavo, Djing e produzione, ero testardo e continuavo a diffondere la mia musica e alla fine qualche persona giusta mi ha scoperto. Qualcosa del genere credo.
Sei già da parecchi anni nel mondo della musica, ma sei ancora molto giovane, progetti per il futuro? Speranze? Puoi dirci qualcosa?
Molti sperano e sognano,una cosa che ho notato è che quando hai raggiunto i tuoi obiettivi ce ne sono altri da raggiungere, così devi continuare a provare e a fare sempre meglio ogni giorno, lasciando che la gente che incontro e la vita mi insegni nuove cose e mi dia ispirazione.
Ultima domanda, come mai un ragazzo scandinavo utilizza il nome Martinez?
Allora, il mio nome è Martin Swanstein. A scuola c’erano molti Martin così gli insegnanti ci chiamavano per nome e in più la prima lettera del cognome e così diventai Martin S, che è molto simile a Martinez. Gli amici hanno cominciato a giocare con questo nome e quindi quando ho cominciato a produrre musica e a fare il DJ, non sapendo che nome prendere, ho usato io stesso questo nome. E così all’improvviso ci fu una release con questo nome e così è stato… 😉
English version:
Martinez, hearing a name like this don’t come to your mind places like northern Europe, but at this latitudes is linked Martin Swanstein, Dj/producer internationally known as Martinez. Music is a primary interest for him from the early age, musical instruments, Techno, House make him an open minded artist. At the beginning of his passion he hadn’t the legal age to attend his favorite clubs, but this didn’t stop him. Young and enterprising resolved this problem organizing partys on the Helsingborg beaches were he performs personally. His passion grow and his abilty too. Through some demos he get the opportunity to work with the Stockholm’s Worng Steps, which he produced his own tracks whit the collaboration of the French artist Manuel Perez. This is just the beginning of his career, but Sweeden start to be a kittke bit tight. in the 2000 he moved to the more open (musically speaking) Copenhagen, that allow him to concentrate all his forces on the music production.
As usual let’s start from the beginning, why Copenaghen?
Well, I grew up in south of Sweden in a town called Helsingborg, which is very near to Copenhagen. Copenhagen was sort of the capital of south of sweden as well has Denmark and we always went there for party’s, record shopping and so on. My mother is also from Copenhagen, so I had strong connections to this city. When I finished school I wanted to go a bigger city where there was more room for inspiration and possibilities to develop yourself, so I chose to go to Copenhagen and live there. I really like the vibe here and been staying here for about 10 Years now.
Scandinavia, a land full of charm and traditions. What influences had your homeland on your making music?
I think that the inspiration for my music comes from everything around, weather it is people I meet, places I go or just the everyday life here. I am not sure to be honest which influence especially Scandinavia had on me, but I am sure one thing is that the weather is pretty grey here all year around which makes it easier to spend more time in the studio, I guess if I lived in Brazil, I would probably never get anything done and just wanna hang out in the sun all the time.
You started when you were very young, some releases on Guidance Recordings,Dessous Recordings and then you wanted your personal label: the Out Of Orbit Recordings. Why did you make this choice?
At the time when I started Out of Orbit, I left that my music was in a place where I couldn’t find a platform for the sound I was making. It was too melodic for the minimal heads and too deep for the progressive labels, but I knew there was a large group of people out there liking it, so I started my own imprint as an output for this sound. Eventually it grew to a different stage and though I feel Out of Orbit was an important step in my career I do also feel that its an area that has had its time and in 2007 I moved on to different adventure and hasn’t released anything there since then.
Since you started your sounds has changed, from electro, deep house, broken beats to the more tech sounds of the recent times. What can you tell us about theese changes?
Yes, I think its a natural and important thing for an artist to develop their sound and gather inspiration from different places. This affects my music all the time and of course its gonna change and develop. I can’t bother with genres or get stuck in a certain box, I will always listen to different kinds of music and at some points on sound inspires me more than the other and my music might change more in that direction, but this doesn’t mean that I totally discard every other thing I’ve done. Its just a natural part of life to develop and I happy that I been able to pass thru many genres on the way to where I am today and I am sure I will pass thru more.
An artist expresses himself through his own music,what do you think about? During your career there is something or someone that inspired you most?
I can’t say, there is so many musicians and producers that inspires me, from Mozart to Depeche Mode to the latest 12″ I’ve picked up in the store, so I can’t single one out, it wouldn’t be fair.
In your career you produced so much and remixed as well, waht in the two activities excite you most?
I would say definitely producing my own music. I prefer to just sit down and let the hours pass, while I drift into a sound, rhythm or melody, then develop that into something. When I remix it always feel more like job and I feel pressured, which I think is important sometimes, but I can’t say that I enjoy it as much as just being free with my own music. However, when it comes to remix, its also really inspiring when I remix something that I really like and especially not a techno or house track, where the sounds/parts inspire me. I love to take something completely different and remake it into something new and a different genre, that is really exciting and if I don’t think about the deadline, I do really enjoy these remixes too.
You worked on so many famous artist’s tracks, Nathan Fake, Underworld, Matthew Dear, George Trasher are only a few names of theese. There is a track that you wanted to remix but you never did?
Yes many tracks I’d love to remix, but didn’t have the chance. For one, anything from Depeche Mode’s – Songs of Faith and Devotion album. Those songs really really speak to me and there no band that sounds like DM did at that time, its a very exciting album and I’d love to have been able to remix something from there. But there are tons of cool artists I’d love to remix.
If we look at the number of your productions we can imagine that you spend a lot of time in the studio, but you have calendar full of exibiton too. How can you manage it all?
I do travel a lot for gig indeed these days and I do find it harder to get to the studio and finish something the more gig’s I play. Though, if you look at my back catalog many of these release was produced when I travelled less, but nowadays I work two full days a week in the studio and just produce a little less, but then again I have more inspiration and energy when I arrive in the studio to work, so might be very productive when I am actually there.
Hard question:from the seaside of Helsingborg to the console of the major clubs, hou did you do?
I have no idea, hahaha. When I was living in Helsingborg and somewhen told me that I would play at all these clubs someday I probably wouldn’t have believed it. I guess I just focus hard on what I love to do, DJ & producing music, was stubborn and just kept on showing my music to people, and eventually the right people discovered me. Something like that I guess.
It’s several years that you are in the music world, but you are still very young. Have you got plans for the future? Hope? Can you tell us something?
Many hope’s and dreams like everyone out there and a funny thing I’ve noticed is that once you achieve them you have more and higher goals to achieve, so I just keep trying to do better and better everyday and let life/people I meet teach me new things and inspire me.
Last question, why a scandinavian guy is called Martinez?
Well, my real name is Martin Swanstein. In School there was a lot of Martin’s, so teach called the once with double name for their first name plus the first letter of there last night, to tell us apart, means I became, Martin S. That sounds similar to Martinez and eventually my friends caught that and we started joking around by calling me Martinez. When I started to Dj and produce music I didn’t know which name to take, so I just called myself Martinez and suddenly I was releasing records under this name and so on… 😉