Se vi piacciono gli artisti profondi e tutti da esplorare Philippe Quenum è sicuramente adatto a voi! DJ/producer attivo sin dai primi anni ’80, trent’anni in cui ha rilasciato oltre 60 dischi sulle più prestigiose etichette europee come Cadenza, Soma e Cocoon. Artista completo che non si è fossilizzato all’interno dello studio o dietro la consolle, ma ha dato il suo contributo in molteplici forme nel campo della musica. In collaborazione con l’amico Luciano ha contribuito alla creazione della celeberrima etichetta svizzera Cadenza, della quale è stato protagonista della prima prima uscita: “Orange Mistake”. Questi sono solo alcuni dei molteplici aspetti della carriera di Quenum, la quale meriterebbe un approfondimento maggiore. Quello che a noi importa è andare a scoprire qualcosa in più riguardo a Philippe Quenum, un qualcosa che venga direttamente dalle sue parole e che esprima le sue idee.
Ciao Philippe, benvenuto su Soundwall!
Trent’anni nel mondo della musica e hai ancora la stessa voglia. Come si fa?
Amo quello che faccio e non posso vivere senza musica. Sono cresciuto con la musica, è la mia droga. Non parlo solo di fare musica, anche solo di ascoltarla.
La tua esperienza ti ha portato a fare di tutto, esiste qualcosa che non hai ancora sperimentato e che ti sei posto come obiettivo?
Ci sono ancora molte cose che voglio fare, persone interessanti con cui non ho ancora lavorato. Mi piacerebbe far musica per i videogiochi, potrebbe essere davvero divertente.
Sicuramente in così tanto tempo, dietro a mille consolle e a contatto con tante persone avrai vissuto i cambiamenti che sono avvenuti nel mondo della musica elettronica. Cosa c’è di diverso da quando hai iniziato, cosa è cambiato in meglio e in peggio dal tuo punto di vista?
Vi dirò esattamente cosa sento: non ci sono cose migliori o peggiori, il fatto è che la tecnologia si è evoluta e sta ad ognuno di noi saper coglierne il meglio in ogni momento. Forse l’unica cosa che è peggiorata è il fatto che le cose cambiano molto velocemente, la gente oggi vuole le cose subito e così via. Una volta potevi suonare la stessa traccia per molto tempo, oggi invece devi comprarne di nuove ogni volta. Ricevo, ascolto e suono cose nuove, ma continuo anche a suonare anche alcune traccie da quindici anni, credo abbiano un suono e un’energia molto particolare.
Nella tua carriera hai contribuito a dar vita a numerose etichette, tra cui Cadenza, label che sta lasciando un’impronta importante nel clubbing dei giorni nostri. Puoi parlarci di questa esperienza?
Sono molto orgoglioso di quello che ho fatto con Cadenza. Credo che il miglior successo che l’etichetta abbia avuto sia “Orange Mistake”, la mia prima release in collaborazione con Luciano. Ma non vivo nel passato, ora sono occupato con Clapper, la mia etichetta, ed è li dove sto dirigendo i miei sforzi.
Parlando del tuo lavoro in studio mi viene in mente la tua infinita discografia, oltre 60 release in carriera sulle più prestigiose etichette europee, impressionante. C’è qualche disco a cui sei particolarmente legato? Anche non tuo, ce ne puoi parlare?
È difficile scegliere perchè su ogni traccia su cui ho lavorato mi dava sensazioni speciali. Le sensazioni non sono sempre le stesse, ma sempre lo stesso era lo sforzo che mettevo per ognuna di esse. Ho delle preferite e sono più d’una! Per le tracce di altra gente è sempre dura. Ho molti amici in questo mondo, gente che mi piace, che ammiro e che ha fatto grandi tracce. Quindi non riesco a dire cosa sia meglio di altro. Ognuna trasmette qualcosa di diverso, ha le sue emozioni, a volte dipende da come mi sento quando le ascolto, o come sto in quel momento.
Parlando della tua musica penso alla chiara matrice tribal che infondi nelle tue sonorità. È questo il filo conduttore della tua musica, un richiamo alle tue origini?
Non è proprio il mio leitmotiv, non è esattamente come “gli italiani mangian la pasta”. È una cosa che viene naturale, anche quando non voglio. È radicato in me. A volte devo combattere con me stesso per resistere a questa cosa e quindi alcune mie produzioni suonan diverse. Ma avete ragione, è il mio tocco. Credo che abbia a che fare con le mie origini.Ma sono aperto a qualsiasi genere di musica, qualsiasi cosa che colpisca le mie emozioni.
Sei un artista a cui piace sperimentare, infatti cerchi di dare sempre nuova vita ai tuoi suoni. Ti piacciono anche le situazioni insolite, infatti ti sei impegnato nella produzione di colonne sonore o ti sei esibito in location particolari come al Museo di Storia Naturale di Londra, nella fashion week. Come ti rapporti con queste esperienze?
Questi esperimenti mi hanno dato tanto. Amo queste sfide e mi piacerebbe continuare a lavorare su progetti del genere, mi da nuova energia. Questo mi permette di rimanere nell’ambito della musica elettronica, mi permette di stare a contatto con nuova gente, esprimere nuove idee. Mi permette di incontrare persone che non incontrerei nei club e imparare nuove cose.
Credi che per un’artista sia importante cercare di uscire dagli schemi e cercare di misurarsi anche con esperienze che sono diverse dai soliti canoni del Dj set o della produzione?
Sicuro! Non mi piace fare sempre le stesse cose, mi piace diversificare. Incontrare nuova gente, fare nuove esperienze mi da nuova energia.Gli artisti fanno molte di queste cose. Oggi c’è molta richiesta di musica elettronica in diversi campi, films, giochi, TV, così devi essere aperto, disponibile. Questo significa anche maggiore competizione. Se fai solo musica da club, ogni giorno, forse finisci per sentirti come se fossi in un tunnel e forse il tuo livello di creatività inizia a scendere.
Classica domanda finale, abbiamo parlato del tuo passato, di quello che hai dato alla musica, ma in futuro? Puoi svelarci qualcosa?
Sicuro! I miei programmi per quest’anno sono quelli di lanciare la mia etichetta, Clapper, e dargli un avvio forte. Sto lavorando ad un progetto con Grand Pubah, un EP su Crosstownrebels e uno su Dame Music. Ho fatto anche un remix per Systematic Recordings. Sto lavorando anche su un progetto diverso con il mio amico Goo qui a Ginevra. Questi sono i programmi per l’inizio dell’anno, ce ne sono anche più in la nel tempo.
Grazie per il tempo concessoci. Buona fortuna.
Grazie, tutto il meglio anche per voi. Quenum.
English Version:
If you like the deep and made-to-be-explored artist Philippe Quenum is definitely for you! DJ/producer active since the early ’80, in these thirty years he released over than 60 productions on the most prestigious labels in Europe like Cadenza,Soma and Cocoon. A complete artist, that didn’t spend all his life inside the studio or behind the deck, but he tryed to leave his mark in many fields of the music. In collaboration with his freind Luciano founded the famous Swiss label Cadenza, also contributing to the first release of the label: “Orange Mistake”. These are only a few features of the Quenum’s career, situations that would deserve better attention. But, what’s important for us is to discover something more about Philippe Quenum, something that comes right from his words and his mind.
Hi Philippe, welcome on Soundwall
Thirty years in the music world and you still have the same passion, how is it possible?
I love what I do and I can’t live without music, I was brought up with music, it’s my drug. Not just to make music but also to listen and play music.
Your experiences allow you to do everything, is there something that you have not yet done and you would like to experiement?
There’s a lot I still want to do, people in the business I really like and haven’t worked with yet. I would love to make music for electronic games, that would be really fun.
In such a long time, behind thousand decks and in touch with so many people you lived the changes in the electronic music world. What is different from the time you started? What is improved and what is worse in your opinion?
I will tell you exactly how I feel, I don’t think there’s a bad or better thing, it’s just that technology has evolved and it’s up to each of us to take what is best at every moment. Maybe what is worse, or just different, is that things change very fast, people want things very quickly and then another day something else. Before you could play the same tracks for a long time, now you need to buy new stuff all the time. I receive and I listen to a lot of new stuff, and I play a lot of it. But I still play some tracks from fifteen years ago because I find they have a specific sound and energy.
In your career you gave the life to many labels, and one of these is Cadenza, a label that is giving an important mark in the today’s clubbing. Can you talk about this?
I’m very proud about what I did with Cadenza. I think the biggest success the label ever had was “Orange Mistake”, my first release together with Luciano. But I don’t live in the past. Right now I’m busy with my new label, Clapper, and that’s where I’m putting my energy.
Talking about your work in studio comes to my mind your infinite discography. Over than 60 release on the most prestigious labels, is there a record that you are specially linked? Also a record of other people, can you tell us?
It’s so hard to choose, because for each track I’ve worked on I had a special emotion at the time. They are not all the same, but my effort for each of them is the same. I have a few favorites, but it’s more than one! For the records of other people it’s even worse. I have a lot of friends in this business, a lot people I like and admire so much and who have made great tracks. So I can’t say that one is better than the rest. Each have their own vibe, their own emotion, sometimes it depends on how I feel when I’m listening to it, my own emotion at the time.
Speaking about your music i think about the clear tribal touch, is this the leit motive of your sound? Somthing that recalls your origins?
It’s not really my leitmotive, it’s more like for an Italian eating pasta! It comes naturally, even when I don’t want to. It’s rooted in me. Sometimes I even have to fight against myself to resist this, and some of my productions are different. But you’re right, it’s part of my touch. Of course, I think it has to do with my origin. But I’m open to all kinds of music, to anything that touches my emotions.
You are an artist that like to experiment and give a new life to your sound. You like also unusual situations, in fact you worked also on soundtrack and played at the Natural History Museum of London, in the fashon week. How do you relate with these experence?
These experiences have brought a lot to me. I’ve loved those challenges, and I would like to continue working on such projects. It allows me to stay within electronic music but to express different ideas, to touch different people, not in the clubbing world and that’s also great. It has enabled me to meet people I would not have met in clubs, and to learn about different things.
Do you think that is important for an artist to try to go out of the usual patterns and try to have new challneges, maybe different to the classic dj set or prdocution?
Of course! I don’t like doing the same thing all the time, I like to diversify. When I meet new people and have new experiences, it gives me new energy. Artists are doing this a lot. Now there’s a lot of demand for electronic music in different fields, films, games, TV, so you need to be open. And that means also more competition. If you do only music for clubs every day, maybe at the end you feel like you are in a tunnel and maybe your creativity level goes down.
Tipical final question, we talked about your past, about what did you do for the music, but in the future? Can you reveal us something?
Sure! My plan for this year is to boost my label, Clapper, and keep it going strong. I’m working on a project with Grand Pubah, releasing an EP on Crosstown Rebels, and one on Dame Music. I’ve done a remix for Systematic recordings. I’m working on a different project with my mate Goo here in Geneva. That’s just for the beginning of the year, there’s plans for more later.
Thanks for the time that you spent with us. Good luck.
Thank you and all the best for you too, Quenum.