Ciao Sam, è un piacere averti su Soundwall.
Sappiamo che nella vita sei impegnato su molti fronti sia editoriali che manageriali. Iniziamo quindi proprio dal campo che più ci accomuna: sappiamo che sei il creatore ed il manager di Ibiza-Voice, che negli anni ha avuto un grande successo ed è diventato un punto di riferimento dei clubbers ibizenchi e mondiali. Quando, con chi e quale idea ti ha portato alla sua creazione? “Hype, Lies & Gossip”, è cosi che descrivi Ibiza-Voice, quindi si deduce che dovreste essere un magazine che racconta le storie dell’isola bianca soprattutto e del clubbing mondiale poi… Ma come mai invece per lo più si leggono interviste, recensioni, charts ed eventi? Crea veramente “problemi” e “fastidi” puntare il dito su qualcuno o qualcosa?
Ho creato Ibiza-Voice 7 anni fa, il concetto principale era quello di costruire un media completamente libero di parlare e diffondere la nostra visione della scena. Naturalmente essendo totalmente indipendenti ci si trova ad affrontare problemi, ma l’obiettivo non è quello di puntare il dito alle persone… L’obiettivo è di portare qualcosa per il “gioco”, la nostra industria ha tutto per vincere avendo una stampa indipendente.
Attualmente non gestisco più Ibiza-Voice, in quanto potrebbe essere soggetto a conflitto di interessi a causa della mia attuale attività. Ho comunque un grande editore, Jean Louis Santoro, è lui a condurre lo show ora.
Ibiza e le sue calde estati. Cosa ci dici dell’isola del divertimento, come è iniziato il tuo rapporto con lei e come è cambiata dal tuo punto di vista nel corso degli anni?
Vivo tra Ibiza, Parigi e Ginevra, e ho la possibilità di viaggiare molto. Non c’è nulla come Ibiza quando si tratta della scena musicale. E’ il posto giusto per sentire il mercato, le tendenze. L’isola è diventata, naturalmente, più commerciale, ma resta un luogo underground quando si tratta di costruire un nuovo concetto, i nuovi progetti si possono poi portare in tutto il mondo, e prendere dei rischi che non si potevano prendere in qualsiasi altro luogo. La scena a Ibiza è in continua evoluzione e non posso che vedere un futuro luminoso sull’isola bianca.
Quando si parla di Cadenza oltre al nome di Luciano, non si può non pensare al tuo. Oggi sei, se possiamo permetterci, al top della carriera manageriale in quanto oltre ad essere uno dei proprietari di Cadenza insieme a Luciano, sei il manager di uno degli artisti più richiesti del momento ed il manager di Vagabundos, il progetto Cadenza che dall’estate 2010 è anche in tour per il mondo con tutti gli artisti che ne fanno parte. Da chi nasce l’idea Vagabundos?
Cadenza era già famosa prima che io ci entrassi a far parte. Non mi piace molto il termine “manager”, è molto più che una partnership con gli artisti, Luciano mi sta gestendo come io gestisco lui. Ho la fortuna di guardare anche oltre la carriera di altri promettenti artisti quali Reboot, Marc Antona, Michel Cleis, Ernesto Ferreyra, Robert Dietz, Cesar Merveille, Mirko Loko, Maayan Nidam, Lee Van Dowski, Frivolous, al fianco dei loro (in modo efficiente e professionale) rispettivi agenti Aurelia Ortiz e Jessica Bossuyt.
L’idea di “Vagabundos” è venuta mentre eravamo in tour in Sud America nel 2009 con Luciano ed Ernesto Ferreyra, è stato un tour pesante e folle, 3 settimane con 4 concerti a settimana. Ad un certo punto eravamo circa 20 persone in bus, di ritorno in hotel, Luciano aveva suonato 12 ore a San Paolo (all’epoca io e Luciano pensavamo, giorno e notte, a trovare il giusto “concept” per il Pacha, sapevamo che andare là era un rischio ed avevamo per l’appunto bisogno di qualcosa di forte e giusto che creasse il giusto mood per raggiungerci), eravamo allora, come tutti i party, nell’autobus e abbiamo avuto questo amico che improvvisamente guardò Luciano e disse in modo divertente e piacevole:”You’re a Vagbundo sin futuro”. Luciano ed io ci siamo immediatamente guardati pensando di aver trovato il giusto “concept” e inusuale tema per un posto come il Pacha. Ed abbiamo quindi mantenuto e sviluppato il tema “Vagabundos”. Spero vivamente di non essere al top della carriera manageriale, ci sono ancora così tante cose da fare…
Abbiamo sentito che potresti diventare il direttore artistico del Fabric di Londra, sono vere queste voci?
Sono solo voci, il mio buon amico Judy sta facendo un ottimo lavoro, sarebbe un errore per il Fabric non tenersi un componente che da 10 anni a questa parte ha fatto il successo del locale.
Progetti per il futuro? Anticipazioni? Novità? Gossip? In fin dei conti siamo anche noi un web magazine e siamo anche molto curiosi…
Naturalmente ad Ibiza con Vagabundos V2.0 (aspettatevi l’inaspettato), continuando a fare quello che facciamo, rilasciando grande musica con grandi artisti e spingendo la loro carriera.
Ti ringrazio per la tua disponibilità e speriamo di vederci presto!
English Version:
Hello Sam, its a pleasure to have you on Soundwall.
We know you’re busy with so many things actually, both in publishing and managing. We start right with what we share: we know you are the creator and manager of Ibiza-Voice, which over the years has been very successful and has become a landmark for ibiza and worldwide clubbing. When, with who and which idea took you to its making up? “Hype, Lies & Gossip”, this is your description of Ibiza-Voice, then it follows that it should be first a magazine about the White Island stories and then worldwide clubbing… But how come we mostly read interviews, reviews, charts and events? Does it really give “problems” and “troubles” to point the finger at someone or something?
I have created Ibiza Voice 7 years ago, the main concept was to build up a totally free speaking media and spread our vision of the scene. Of course by being totally independent you are facing problems, but the goal is not to point at people… The goal is to bring something to the game, our industry has all to win by having an independent press.
Actually I do not manage Ibiza Voice anymore, this could be subject to too much conflict due to my other activities. I have a great editor, Jean Louis Santoro, he’s the one running the show now.
Ibiza and its hot summers. What can you tell us about the fun island, how you build your link with the island and how things have changed there over the years from your point of view?
I live between Ibiza, Paris and Geneva, and have the chance to travel a lot. There is nothing like Ibiza when it comes to the music scene. Ibiza is the place to feel the market, the tendencies. Ibiza has of course become more commercial but remain an underground place when it comes to building up new concept, projects you can then spread all over the world, and take risk you could not take anywhere else. The scene in Ibiza is in constant evolution and I can only see a bright future there.
When it comes to Cadenza, beside Luciano, your name inevitably comes to mind. Let us tell you today you are at the top of your managerial profession, as you are one the owner of Cadenza along with Luciano and the manager of one of the most popular artists at the moment and the manager of Vagabundos, the Cadenza project started in summer 2010 and now touring worldwide with all the artists who are part of it. Who had the Vagabundos idea?
Well, Cadenza was already famous before I came in. I don’t really like the term ‘manager’, its more of a partnership with the artists, Luciano is managing me as much as I manage him. I am lucky enough to also looking after the carrier of such promising artist as Reboot, Marc Antona, Michel Cleis, Ernesto Ferreyra, Robert Dietz, Cesar Merveille, Mirko Loko, Maayan Nidam, Lee Van Dowski, Frivolous, alongside their (so efficient and professional) respective agents Aurelia Ortiz and Jessica Bossuyt.
The idea for Vagabundos came as we were hectically touring South America in 2009 with Luciano and Ernesto Ferreyra, it was such a heavy and crazy tour, 3 weeks with 4 gigs a week. At one point we were like 20 people back to the hotel in a tour bus, Luci had played 12 hours set in Sao Paulo (at the the time Luciano and I were thinking day and night of the right concept at Pacha, going there was such a risk, we needed something strong that states the all idea of going there… ), we were like all partying in the bus, and we had this friend that suddenly looked at Luciano and said in funny and nicely way ‘You re a Vagbundo sin futuro’ Luci and I we looked at each other right away thinking we found the concept… the decalage, the twist of the them in a place like Pacha, was a good illustration of our decision to go there. We kept Vagabundos, (Sin futuro was too much teasing…). I really hope I am not at the top of this ‘managerial career’ there are so much to be done still.
We heard rumors that you would be taking over the artistic direction of Fabric London, true?
Rumors only, my good friend Judy is doing a great job, Fabric would be just nuts not to keep such a great component of the success of the club since 10 years.
Plans for the future? Previews? News? Gossip? we run an online magazine as well and we are also very curious…
Ibiza 2011 of course with Vagabundos V2,0 (expect the unexpected), keep doing what we do, releasing great music with great artists and push their career.
Thank you for your time and hope to see you soon!