La mia storia personale con i “Visitors” inizia con una mail di Nissan Italia che mi invita a seguire più da vicino il contest Nissan Juke Rock, chi sono i ragazzi e di cosa si tratta il contest lo scoprirete in queste righe e soprattutto nelle prossime settimane…
Ciao ragazzi, benvenuti su Soundwall, vogliamo mettervi subito alla prova: Riuscite a raccontarvi l’un l’altro in poche parole? Chi si nasconde veramente dietro ai The Visitors Attak?
Marco: Ok, entriamo nell’ottica che il nostro nasconderci dietro i The Visitors Attak è voluto. Noi non siamo proprio dei tipi ai quali piace mettersi in mostra o alla ricerca di gloria personale, ma per voi faremo questa eccezione. Vi presento Danilo, il mio socio musicale ma anche un vero fratello. Dovrei parlarvi dei suoi pregi e dei suoi difetti e vi dico sinceramente che è uno psicopatico, mentre come difetti non saprei da dove cominciare.
Danilo: Io sono quello che dovrebbe portare Marco sulla buona strada e invece… accade sempre il contrario. Ci siamo conosciuti in un garage di Napoli durante una di quelle piccole feste per amici dove Marco si dilettava come Dj. Anche se la mia estrazione musicale è classica, dopo anni di pianoforte ho dato questo dispiacere a mia madre passando all’elettronica e iniziando a produrre con Marco nella mia mansarda. I The Visitors Attak sono nati così, semplicemente dalla passione per la musica e per tutti i viaggi che puoi fare ascoltandola con un paio di cuffie in metro o tra gente sudata in un club.
Siete nati in una delle città più attive per quanto riguarda l’elettronica, come è stato crescere in un’ambiente così “pronto” ad accogliere nuovi talenti? Daltronde non è un segreto che dall’house alla techno gli artisti partenopei sanno difendersi bene in tutto il mondo…
Danilo: Napoli, sforna tanti talenti dell’underground perchè è effettivamente una delle città più underground e meno convenzionali d’italia, dove quasi nulla è una certezza e tutto si reinventa. E’ vero c’è un fermento incredibile, tantissimi artisti, tantissime sonorità diverse e questo è un bene per tutta la città e la scena della nightlife. Se invece lo vedi dal punto di vista di chi vuole emergere subito e a tutti i costi non lo è, perché c’è tanta concorrenza.
Marco: Noi siamo del parere che bisogna fare della gavetta, non svendersi, non esagerare con la self promotion e non abbandonare mai il proprio gusto musicale piegandosi alle logiche commerciali di quello che la gente vuole. Sicuramente da questo modo di pensare viene fuori un percorso più lungo e difficile ma certamente più premiante. Il successo di determinati artisti napoletani dura nel tempo proprio per questo modo di pensare.
Cosa significa condividere un progetto tanto ambizioso senza vivere nella stessa città? Qual’è il percorso creativo che affrontate ogni volta che dovete comporre? Utilizzate molto la tecnologia?
Danilo: Cerchiamo di vederci il più possibile, e ci teniamo sempre in contatto con internet condividendo loop e tracce. Prima di produrre ci serve relax, ascoltare musica non nostra e fare qualche partita alla x-box con la dovuta carica agonistica.
Marco: Si! Danilo usa uno spazzolino elettrico e io un rasoio elettrico per la barba… W la tecnologia!
Il vostro nome è un chiaro riferimento al mondo extraterrestre, cosa vi fa pensare di essere tanto differenti da tutti gli altri ragazzi che cercano di emergere? cosa vi rende cosi alieni?
Marco: Il nostro nome non nasce dall’esigenza di sentirsi alieni, è stato solo una cosa senza senso che ci è venuta fuori le prime volte che abbiamo provato a comporre qualcosa. In ogni caso è facile sentirsi alieni ascoltando le hit più vendute dello scenario dance o accendendo la tv. Molti dei nostri supporter comunque ci considerano alieni perché la nostra musica è distante anni luce da quella in voga in questo momento.
Parliamo di cose serie, Bruce Springsteen ha detto di un suo pezzo: “deve arrivare come un cadavere in mezzo a un pic nic…“, voi come descrivereste la vostra musica?
Danilo: Bella la citazione di Bruce, quindi un nostro pezzo deve arrivare come un pic nic in mezzo ad un cimitero! Diciamo che siamo degli intrusi e la nostra musica ci rispecchia.
Cosa vi influenza? Quali sono i vostri artisti preferiti? A chi vi ispirate?
Marco: Ci influenza tutto quello che non è banale e che vale la pena ascoltare anche fuori da un club. Amiamo tanto James Holden, Sascha Funke, Apparat, Telefon Tel Aviv, M83, Depeche Mode e tanti altri gruppi che non appartengono magari alla scena techno o elettronica. Ci influenza anche la Suina ma per ora gli anticorpi hanno retto bene!
Dopo il primo EP pubblicato sulla Sun Generation del grande Miki, il grande passo potrebbe essere rappresentato dalla partecipazione al concorso Nissan Juke Rock, visto che siamo stati scelti per seguire la competition, spiegate ai nostri lettori in cosa consiste?
Marco: Premesso che abbiamo capito cosa stavamo facendo solo alla fine dello shooting per il contest, il Nissan Juke Rock è stato un modo per raccontarci e provare qualcosa di nuovo. Non è cosa da tutti i giorni trovarsi davanti a delle telecamere affrontando delle delle prove particolari e cercando di creare energia e feeling tra la gente che ci ha seguito. Speriamo che le nostre performace piacciano o almeno piacciano più di quelle degli altri. Se fosse così il pubblico potrà votarci, per farci vincere il contest.
Danilo: Vincere sarebbe più una soddisfazione per la scena techno italiana che per noi stessi. Siamo gli unici in gara a proporre sonorità elettroniche. il resto delle band è pop. Certo potremmo sembrare sfavoriti ma il movimento dei clubbers è molto attivo sui social e noi contiamo sulla loro voglia di far sentire che ci sono. E su basi di fan importanti come IndustrialStrange che ci ha supportato sin dall’inizio della nostra attività.
Questa competition vuole anche raccontare quattro diverse città europee attraverso gli occhi degli artisti in gara. Pensate di essere riusciti a rendere l’immagine di Roma che è nella vostra testa?
Danilo: Certo, due napoletani non sono proprio il massimo per raccontare Roma. In ogni caso abbiamo girato e suonato nei posti più belli e significativi della capitale, da trastevere a testaccio, da sound’sfactory in prati e a san lorenzo, è stato molto divertente.
Ragazzi, vinca il migliore! Vi lasciamo carta bianca, salutate i nostri lettori e convinceteli a votare per voi…
Marco: Siamo davvero onorati di aver trovato spazio su Soundwall, speriamo vi piaccia la nostra musica e come abbiamo affrontato il Nissan Juke Rock contest. Diventate nostri fan su Facebook e se poi volete saperne di più visitate il nostro profilo MySpace dove potrete trovare tutte le date dei nostri live, in particolare quelle che stiamo chiudendo in questi giorni con Traintek (al Rashomon di Roma), e prossimamente anche il nostro nuovo EP in lavorazione su etichetta Fulla Flava di Andrea Lombardo e Mr.Flavour. Vedrete…