Phil Weeks è un purista dell’house. Il suo suono è un mix di old school di Chicago e house francese, passa indifferentemente dai suoni più deep a quelli più techno. I suoi dischi potrebbero sembrare provenire direttamente dagli anni 90 perchè con dedizione usa ancora gli strumenti di quel tempo, 808/909/606. Se parliamo di Phil Weeks è impossibile quindi non associarlo all’analogico, non solo per il mondo in cui produce ma anche per come suona. Il vinle per lui è un feticcio, tanto che nel 2000 ha creato un’etichetta su cui stampare la miglior house rigorosamente in vinile, la Robsoul Recordings. E’ inutile dire che un’etichetta con nomi del calibro di Derrick Carter, DJ Sneak, Mark Farina, David Duriez, No Assembly Firm, Fries and Bridges (il progetto che divide con Hector Moralez) e Chris Carrier non sia rispettata in tutto il mondo. Lo stesso rispetto che ormai può vantare anche Phil Weeks che da circa dieci anni porta il suo suono in giro per il mondo.
Antonio Fatini
Co-fondatore di Soundwall, creativo per lavoro, pigro per gioco. Partorisce idee con la stessa velocità con cui si stanca di un brano di cui si innamora. Le sue playlist non hanno un senso logico, si fanno trasportare dall'umore.
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