Belgrado è una città vibrante, piena di storia. Una storia spesso molto complicata. Lo è stata molto negli anni ’90, con tracce che si sono protratte anche nel decennio successivo: il risultato è che fare le cose nella capitale serba è sempre stato un po’ più complicato e un po’ più acrobatico della media. Il terreno però è fertile: una grande cultura musicale diffusa, una feroce curiosità, la voglia di essere connessi sempre con le migliori esperienze europee. Bene: da questo contesto, e dal contesto di una città che vanta comunque degli spot molto interessanti per il clubbing e della gente dall’attitudine molto festaiola, uno dei nomi più forti emersi negli ultimi anni nel campo della club culture pura è quello di Tijana T. Dieci anni fa smetteva di essere solo una delle “facce” più riconoscibili a livello mediatico dell’Exit Festival come giornalista e si lanciava nell’arena come performer, dj e produttrice. Dai primi passi mossi (con anche l’aiuto di Abe Duque) fino a un calendario, oggi, che lo porta incessantemente ai quattro angoli del globo nei club e nelle serate più prestigiose (da quelle targate Dystopian, per lei una famiglia, fino a mille altre – tra cui Afterlife, che ha segnato l’ultima sua apparizione italiana poco più di un mese fa). Un suono eclettico, il suo, dalle molte influenze, pronto ad assorbire tutti gli stimoli raccolti in questo incessante viaggiare. Ma del resto, da sempre “assorbire gli stimoli” è qualcosa di vitale per chi ha Belgrado nel cuore, nelle origini, nella vita vissuta.
Damir Ivic
Scrive di musica a trecentosessanta gradi (con predilezione per l’elettronica). Storica firma del Mucchio. Punto di riferimento negli anni per Red Bull Music Academy in Italia. Autore di libri editi per Arcana. Collaboratore di vari festival. Occasionalmente copywriter. Oggi, tra le varie cose, stretto collaboratore di Rolling Stone e TRX Radio. Inspiegabilmente tifoso dell’Hellas Verona.
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