“A cavallo di fine secolo, ho cominciato quindi ad ascoltare questa house newyorkese che, venendo dal jazz, reputavo interessante; idem anche molta della house francese, quasi tutta basata su sample di collezionisti che compravano dischi rarissimi degli anni ’70 e costruivano qualcosa di nuovo. Questo mood è stato da sempre fonte di grandissima ispirazione per me; mi ha fatto capire che anche per un musicista come ero io, abbastanza colto (e lo dico senza voler essere arrogante), uno di quelli che in teoria considerava house e techno come troppo semplicistiche, c’erano invece delle possibilità, c’era qualcosa di intrigante.”
Un passaggio fondamentale della nostra intervista a Kapote (da leggere con attenzione) una delle più apprezzate del 2019, dove affiora il suo background “colto” e la scoperta di nuove possibilità in un genere che spesso viene snobbato. Se anche voi soffrite di dipendenza da Toy Tonics, se anche voi avete bisogno di house e presa bene seguite il nostro consiglio: ascoltate questo imperdibile podcast!