La musica, la techno in particolare, è fatta di vibrazioni. Vibrazioni corporee, fisiche, concrete. Vibrazioni astratte, di anima e mente; di sentimenti. Vibrazioni mute che parlano e raccontano in grado di violentare il cervello stimolando per primo il cuore. Vibrazioni che nascono dalla genialità di artisti e dai loro sogni misti a incubi; dalle loro gioie mixate a paure. Vibrazioni scandite da note forti quanto delicate, da ritmi incalzanti, da vocal che si stampano nella testa.
Tresor Records è una di quelle label che rilascia dischi techno, ben 286 finora, da 25 anni a questa parte e che, senza dubbio, ha lasciato e lascia tutt’ora il segno nella scena. Una pietra miliare, una sicurezza, un punto esclamativo che si sente, sempre e comunque. Tra pochissimi giorni, il 3 giugno per l’esattezza, arriverà l’uscita numero 287; e a firmarla è uno dei principali artisti della crescente scena francese, Marcelus.
Il disco si chiama “Vibrations”, ed è un viaggio scuro e malinconico, a tratti depressivo, – nell’accezione positiva del termine -, tra dub techno e sonorità sperimentali. Un percorso definito, chiaro, coerente ed ordinato; pulito ma “vibrante” appunto. Perché “Vibrations” è uno di quei dischi che delle vibrazioni di cui si parlava sopra ne ha fatto il senso, il mood, lo stile, il perché. “Vibrations” è un album che funziona perché è “vero”, perché è un album sì atteso, ma capace di arrivare al momento giusto della carriera dell’artista; perché è il risultato finale di anni di ricerca e sperimentazione, – vedi le precedenti uscite sempre su Tresor e sulla sua Singular Records -.
In anteprima, Soundwall oggi è lieta di presentarvi la traccia numero 7 del nuovo album di Marcelus; quella che da il nome all’album e che più vi aiuterà a capirlo. Mettetevi le cuffie e chiudete gli occhi perché “Vibrations” è la mano enorme, pesante ma invisibile in grado di trasportare la torre Eiffel negli scantinati più scuri di Kopenicker strasse a Berlino senza che voi ve ne possiate accorgere.