Dopo averveli presentati lo scorso agosto, reduci da LattexPlus Festival dove li avevamo ascoltati col loro live, siamo lieti di ospitare nuovamente i Fat Cosmoe sulle nostre pagine, questa volta in occasione dell’uscita di “Plure”, il singolo che anticipa l’uscita della loro seconda raccolta “I Will Never Smile Again”, attesa per il 6 aprile sulla label berlinese URSL.
Quale occasione migliore, dunque, per scambiare nuovamente due chiacchiere con Lorenzo e Mattia e per guardare in anteprima il video che i ragazzi hanno preparato per “Plure”?
“I Will Never Smile Again” è un titolo piuttosto netto e, perché no?, pessimista. Che sentimento pensate racconti l’album nel suo complesso?
Più che pessimista è un titolo che rispecchia la nostra serietà nello stare in studio. Abbiamo delle chiare idee su quello che vogliamo realizzare, e finché non abbiamo ottenuto quel determinato suono o traccia non siamo mai soddisfatti. L’album sono trentanove minuti di evasione che variano dalle sensazioni più tristi a quelle più leggere, ma mai date al caso.
Il video di “Plure”, il primo singolo della nuova raccolta, è decisamente “bischero”; una raccolta di momenti molto distanti dal mood del brano. Perché avete scelto di raccontarvi in un modo tanto contrastante?
Abbiamo raccolto tutti i video fatti con i nostri cellulari durante i mesi di lavorazione all’album. Ci piaceva l’idea di creare non un video ricercato o iper professionale, ma un insieme di momenti veri della nostra vita che riflettessero le nostre personalità.
Il suono e la struttura del disco ci sembrano piuttosto distanti da ciò che si è soliti ballare in un live elettronico. Dove stanno andando i Fat Cosmoe?
Ci piace, come da sempre, suddividere i nostri lavori tra musica electronica e techno. Molto semplice: quando pensiamo a realizzare un album ci piace pensarlo da ascolto, mentre quando lavoriamo per realizzare EP ci piace pensare al dancefloor. Proprio per questo stiamo cominciando a fare anche dj set, il quale sarà sicuramente più da club rispetto al live.
In che modo la vostra musica si è evoluta dall’uscita della prima raccolta “Fragments”?
Il primo album “Fragments” era il nostro primo lavoro insieme. Per noi unico ma allo stesso tempo chiaramente meno maturo. Difatti ci piace pensare che “I Will Never Smile Again” sia l’evoluzione del primo lavoro.
Cosa vi aspettate, in generale, da “I Will Never Smile Again”? C’è un messaggio che sperate di riuscire a condividere?
Ci piace guardare avanti e darci continuamente dei nuovi obiettivi. Siamo molto fieri di questo lavoro ma non ci piace stare fermi. Sinceramente non abbiamo registrato l’album pensando ad un messaggio particolare perché in studio volevamo essere completamente liberi di fare ciò che avevamo in testa.