K-Conjog: “‘Same Old Grace’ è il primo brano che abbia mai scritto utilizzando un testo scritto da me e la voce. Il brano, chiaramente romantico, ruota intorno alla difficoltà che ognuno di noi ha nella vita nel raggiungere un obiettivo, che a volte può essere diverso da quello che avevamo immaginato, ed è solo sbagliando, sporcandosi la faccia, che si può arrivare a quello stato di grazia della soddisfazione, della felicità o di qualsiasi altra cosa ci si sia prefissati. Ed è un processo tanto unico quanto comune, riconducibile al percorso di tutti. Stilisticamente il brano vede fondersi i vari mondi presenti in tutto il disco, da un lato l’elettronica dal retrogusto vintage, dall’altra sonorità più classiche con cui ho giocato di più nei lavori precedenti. Il vero collante, a questo giro, è il pop“.
Francesco Lettieri: “Just after she had washed the blood away from her hands, Doris was on Route 66 again. That rubes’ caravan looked perfect to spend her last night. Laughing, she felt asleep. A tickle between her legs. Disembodied. She opened her eyes and starred at the cobalt scorpion: «Sting me, asshole!». When the dawn came to stroke her hair with Sabbath winds, a blue spit of land ripped the desert to show her the way“.