The Woodleigh Research Facility: ovvero il humour cinico, bizzarro e geniale del buon Andrew Weatherall, in tandem in questo cosa con una socia, Nina Walsh, che merita più di mezza riga di presentazione. E’ infatti “partner in crime” di Weatherall teoricamente da tempo immemore, precisamente da quando prestò la voce per un brano dei Primal Scream quasi vent’anni fa. Le acque però si confondono fin dall’inizio: nel suo profilo si parla di “Original Sin”, traccia dei Primals che però non esiste; potrebbe essere “Stuka”, pezzo storico tratto da “Vanishing Point” in cui le parole “Original Sin” appaiono, ma lì andando a memoria non c’è traccia di voce femminile (anche se effettivamente “Stuka” fu remixato da Weatherall sotto l’insegna della ditta Two Lone Swordsmen). Altre apparizioni di Nina Walsh? Ad esempio in “Cydonia” degli Orb, anno 2001, e in vari progetti di area weatheralliana; oppure come attrice in alcuni video (Jesus & Mary Chain, Kasabian). Almeno questo è quello che salta fuori facendo un po’ di indagini (…e sì, di “Cydonia” e di come la presenza di voci femminili fece storcere il naso ai fan degli Orb della prima ora ci ricordiamo, però Paterson è anche un buon burlone, quindi chissà). Comunque due album a nome pienamente suo ci sono: uno del 2005, “Memo’s”, e uno del 2009, “Bright Lights And Filthy Nights”. Oltre a credits produttivi, guarda caso anche in dischi dove è coinvolto lo stesso Weatherall. Più un sito molto basic, dove le news sono a dir poco rare e diluite nel tempo, con un buco totale tra il 2005 e il 2012 tipo come se nulla fosse.
Suona tutto strano e sottilmente surreale, vero? Beh, suona così anche tutto “The Phoenix Suburb”, l’album di debutto per questa faccenda chiamata The Woodleigh Research Facility. Siamo felicissimi di potervi offrire l’anteprima della traccia d’anteprima, “Amateur Barbarian”, electro sempice ed essenziale ma con alcuni “twist” piuttosto particolari. Ci immaginiamo sir Andrew che ride, mentre la crea e rifinisce; mentre di Nina Walsh sappiamo quanto sopra (e non sappiamo manco bene cosa immaginarci). Sia come sia, musica con personalità. Sempre sia lodata. E per chi ha voglia di farsi due risate e di esercitarsi con un inglese altamente psichedelico nella forma e (soprattutto) nei concetti eccovi qua in lingua originale la press release che accompagnerà l’album di prossima uscita:
“The Phoenix Suburb” is the sound of Andrew Weatherall and Nina Walsh taking a disgruntled sine wave for a walk, throwing it sticks, skimming it on a rough sea and scrunching it up and leaving it at the bottom of a bag over a long weekend. It’s trying to cheer up D minor with ball games and scrabble, puppet shows with tutu’d ponies and frizzy haired gonks and clips of cavorting kittens before giving up and crushing it between rocks mined by sobbing orphans. It’s loading the hum kick and the ticky snare on a tandem and pushing them down the stairs. It’s the final note of Mahler’s 11th heard through an iphone’s earbuds then told its parents had died but why it should dance the polka anyway because life, of sorts, still goes on.