Anche le macchine hanno un’anima e un cuore, così Gaja, musicista italiano di base a Berlino, ha deciso di metterle al centro del suo ultimo lavoro: “Modern Passivity”, in uscita il 6 febbraio via Ophism, l’etichetta che della techno cruda e analogica ha fatto il proprio credo.
Tre pezzi: “To Have”, “Appear” e “To Be”, in cui uomo e macchina si fondono, creando lunghe sinfonie, fatte di pattern disarticolati e di suoni metallici stridenti e graffianti. “Modern Passivity” è un viaggio sonoro attraverso il continuo espandersi delle città, dai ritmi costanti e lineari che rimandano a paesaggi industriali, magazzini, fabbriche e periferie. Gaja, nell’oscurità della notte, sarà pronto a farvi da guida.