Ci sono delle eccellenze di casa nostra che rischiano di passare troppo facilmente sotto silenzio, almeno dalle nostre parti più “sensibili alle mode” e ai dancefloor. OZmotic, il progetto a due di Riccardo Giovinetti e Simone Bosco nato ancora nel 2011, è sicuramente una di queste. Silenzio relativo, in realtà: perché se il disco d’esordio del tuo progetto ti vede affiancato dal guru Christian Fennesz (“AirEffect”, 2015) e se arrivato al traguardo del terzo album (“Elusive Balance”, in uscita a maggio 2018) a metterti sotto contratto è la londinese Touch, una delle label più prestigiose nel campo della musica di ricerca con oltre trent’anni di attività sul campo, significa che in realtà hai un profilo di prestigio vero. Non fuffa, non fascinazione del momento.
D’altro canto, in OZmotic lo spessore è tanto. Abbiamo allora voluto presentarvi, in anteprima, un video che in poco più di tre minuti e senza nemmeno troppe parole fa capire tante, tante cose: l’intensità creativa dei due (che come nome d’arte si sono scelti Stanislao Lesnoj e SmZ), il background vasto (hanno entrambi una grande preparazione musicale, che va anche ben al di là dell’elettronica e spazia anche su acustica ed architettura), la forza di ragionare su un concept e soprattutto di concepire la creatività come un’esperienza totale.
In tempi in cui troppo facilmente si sforna il brano in digitale cercando di incasellarsi nel filone danzettaro del momento, e magari la faccenda sul breve periodo pure funziona, è salutare ogni tanto fermarsi un attimo, respirare, riflettere e capire quale peso può avere la musica elettronica, quali possono essere i modus operandi per crearla, in che modo amplificarne la portata emotiva e culturale. E’ importante.