Spotify ha accolto l’inviato di TechCrunch Josh Constine per far dare una sbirciata dietro le quinte del più famoso servizio di streaming musicale.
Ne emerge un lavoro estenuante di data analytics per arrivare all’algoritmo perfetto di suggerimento e creazione automatica di playlist di canzoni sulla base dei gusti e necessità dell’utente. Strategica è stata l’acquisizione a inizio anno della start-up Echo Nest, leader in questo campo. Truffle Pig (maiale da tartufo), come hanno chiamato il sistema, è ancora chiuso tra le mura del colosso e i suoi dipendenti ma a breve inizierà a essere parte integrante di Spotify.
Nel frattempo che questo dj virtuale diventi sufficientemente bravo, è già attiva la possibilità per i dj in carne ed ossa che sono utenti Premium di mixare con le app DJay and Pacemaker prendendo le canzoni direttamente dal catalogo di Spotify.
Spotify e servizi affini mirano diventare addirittura meglio di noi stessi a farci sentire le musica che ci piace. Pensiamo a Pandora, non ancora disponibile in Italia, che fa del suo Music Genome Project e proprio di questa presunta capacità di previsione il suo cavallo di battaglia. Truffle Pig di Spotify sembra avere convinto Josh Constine. Aspettiamo il rilascio pubblico per provare anche noi l’ebrezza di avere un personal-dj sempre a nostra disposizione e per mostrargli tutto il nostro apprezzamento per la sua performance con caloroso click di una icona a forma di pollice in su.