Spring Attitude è uno dei partner con cui festeggeremo il traguardo dei nostri primi 5 anni. Un festival sempre più illuminato nello scandagliare tutto ciò che di nuovo, elegante ed affilato si aggira per i dancefloor più evoluti. Missione che non possiamo non condividere. Durante quest’edizione presenteremo insieme un artista da noi molto amato, Illum Sphere, e uno di quegli italiani che da anni, anche quando non era facile e non era scontato, ha tenuto alta la bandiera della qualità dell’elettronica in Italia: Populous. In più come se non bastasse, il cartellone quest’anno propone nomi eclatanti: il ritorno di Four Tet a Roma, l’impetuosa e visionaria creatività di Jon Hopkins; Gold Panda, e la sua musica dalle mille sfaccettature; il pop ultrafuturista di Totally Enormous Extinct Dinosaurs o, al contrario, la cupezza “bladerunneriana” di Actress… Spring Attitude è un festival con uno stile definito, importante e noi abbiamo voluto incontrare Claudia e Andrea, cuore pulsante di un festival che è diventato grande. Grande davvero.
Siete due dei volti storici di L-Ektrica, tra i party più duraturi della nightlife romana, cos’altro fate nella vita? Chi altro si nasconde dietro le quinte di Spring Attitude e che ruoli avete nel festival?
Claudia: Se me l’avessero chiesto anni fa probabilmente avrei potuto rispondere altro, perché L-Ektrica e le prime edizioni di Spring Attitude riempivano la mia giornata in maniera “ancora contenuta”… Oggi invece vi rispondo che faccio questo nella vita, perché tutto è cresciuto in maniera esponenziale negli anni e l’impegno e la dedizione (e lo stress) hanno seguito lo stesso ritmo! E’ molto più impegnativo di quanto si pensi probabilmente! Io e Andrea facciamo quasi tutto da soli, con tante persone che ci aiutano, quindi i nostri ruoli si potrebbero definire “i tuttofare”! A parte gli scherzi, io mi occupo principalmente della comunicazione, delle pubbliche relazioni, dei rapporti con i collaboratori.
Andrea: Io faccio anche l’impiegato part time, part time nel vero senso della parola visto che molto del mio tempo e dedicato all’attività musicale. Per SA curo la direzione artistica, scelgo uno per uno tutti gli artisti che compongono la line up del Festival. Naturalmente essendo noi ancora una struttura molto piccola non posso limitarmi solo all’aspetto artistico, ci sono tantissime altre attività di cui bisogna occuparsi nella produzione di un Festival come SA. Ho piacere a citare anche l’altro 50% di SA, che si muove nell’ombra e che è rappresentato dai ragazzi dell’Akab Club, storico locale di Testaccio in cui la nostra storia, quella di L-Ektrica, ha avuto inizio inizio. Loro ci hanno supportato e sopportato per 10 anni e adesso condividono con noi il progetto di Spring Attitude, sono Rocco, Leo, Christian e Giovanni.
Ci conosciamo da tanto tempo, quindi per noi è stato facile notare quanto il vostro gusto/stile personale ha influito sull’identità del festival. Se ne sono accorti anche gli altri? E come raccontereste, doveste farlo in poche parole, questa identità?
Andrea: Abbiamo sempre fatto quello che ci piaceva fare, prendendo questo lavoro in maniera totalmente passionale. D’altronde non l’avremmo potuto fare in alto modo, siamo troppo perfezionisti e critici nei confronti di noi stessi. Si, direi che lo stile di L-Ektrica in primis e di conseguenza quello di SA sia riconosciuto dal pubblico.
Claudia: Io credo che l’identità sia la base di tutto, è una cosa sulla quale abbiamo lavorato moltissimo, in tutti gli aspetti, dal suono all’immagine. Avere un’identità fa si che tutto ciò che proponi, artisti conosciuti o meno ad esempio, avrà sempre quel sigillo di garanzia che il pubblico ritrova e riconosce. Non abbiamo mai fatto una cosa della quale non eravamo convinti noi in prima persona, senza compromessi.
Qual è la formula perfetta per un festival come il vostro? Negli anni avete miscelato perfettamente gli ingredienti: dalla prima edizione Spring Attitude ha sempre avuto una particolare attenzione per i dettagli, partendo dalla grafica per finire agli allestimenti. Frutto anche dell’esperienza e dei contatti costruiti nel tempo con L-Ektrica?
Claudia: Esatto, come spiegavo prima abbiamo sempre cercato di curare tutto al meglio. Credo che la prima regola sia mettersi nei panni del pubblico e “guardarsi” dal dancefloor, non solo dal retro consolle! Sicuramente L-Ektrica è stata ed è ancora la nostra base, la nostra “sorgente”, per tanti aspetti oltre che per l’esperienza acquisita. Chiaramente per quanto riguarda l’immagine non posso non citare LordZ che fin dal primo giorno ha curato questo aspetto altrettanto importante!
Andrea: L-Ektrica è la base di partenza, il gusto per l’estetica, la ricerca della qualità, l’esigenza di distinguersi dalla massa è stata riportata nella produzione ed organizzazione del festival. Spring Attitude è frutto dell’esperienza di L-Ektrica in tutti i suoi particolari.
C’è un act particolare di cui siete fieri? Perché?
Claudia: C’è un act che ricordo con emozione si!, è quello di Slow Magic della scorsa edizione. E’ stata una vera e propria sorpresa, quell’emozione che ti da una cosa così coinvolgente e inaspettata! Lui oltretutto non doveva esibirsi nel main-stage, c’è stato un cambio il pomeriggio stesso dovuto all’assenza di SBTRKT. Ricordo che quel pomeriggio dovevamo annunciare anche a lui, che era convinto di esibirsi nella sala al piano di sotto, e anche lui rimase sorpreso. Il suo live fu avvolgente… il suo suono avvolgeva tutti noi, e tutto il pubblico avvolgeva lui che era sceso dal palco. Un arista di cui io, come immagino mille altre persone, conosceva giusto qualche traccia ma che una volta iniziata la performance non potevi non esserne coinvolto!
Andrea: Sono molto contento di esser riuscito a riportare Four Tet a Roma, erano anni che lo inseguivamo e anche questa volta è stata una trattativa difficile da portare a termine.
Un nome che invece, fosse possibile, vorreste avere come headliner (anche del passato) in un ipotetico “fantafestival”.
Andrea: Personalmente sono molto più vicino a festival come Primavera Sound o ATP piuttosto che Sonar. Quindi mi piacerebbe che in un futuro prossimo Spring Attitude possa dare maggior spazio alle chitarre. Mi piacerebbe far suonare Pixies, Teenage Fanclub, Primal Scream, Blur che sono tra i miei gruppi preferiti di sempre.
Claudia: Mah diciamo che i “grandi nomi da grandi sogni” sicuramente fanno più parte della scena indie, quindi grandi band… tipo i Pulp?! (…uno a caso! eheh..) Ma guardando un po’ più “vicino” direi che quest’anno non mi sarebbe affatto dispiaciuto poter fare il progetto Despacio di James Murphy e 2ManyDJs!
Un aneddoto che racconterete ad Oliviero (ndr. figlio di Claudia) quando sarà più grande? Un complimento o un commento che ricordate con piacere.
Claudia: Ahahaha chissà cosa racconteranno gli altri ad Oliviero della sua mamma, più che raccontargli io qualche aneddoto! A parte gli scherzi, gli racconterò che negli anni ho avuto l’impressione che la gente ci abbia voluto bene, a parte le serate e le “frivolezze”, credo che tante persone siano riuscite a percepire cosa c’era dietro!
Alla fine di tutto, quando si spengono le luci, cosa rimane?
Andrea: La soddisfazione di aver lavorato a qualcosa di importante, di averlo fatto al massimo delle proprie possibilità, di aver creduto in un progetto e di averlo portato a termine qualunque siano i risultati. Tanto dura poco, da metà giugno saremo già a lavoro per l’edizione 2015. La cosa più bella rimane il supporto del pubblico, gente che ha la tua stessa visione e che ti ringrazia per quello che stai provando a fare nonostante le numerose difficoltà.
Claudia: Quando si spengono le luci, e la stanchezza ti devasta, resta tanta soddisfazione, ma tanta! ci guardiamo e ci diciamo che siamo stati bravi.
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