Ormai noto come Stay+ (Stay Positive), il progetto dell’inglese Matt Farthing a soli tre anni dalla nascita ha già alle spalle un cambio di nome dovuto ad uno strano caso. Il primo, scelto nel 2010 per il progetto, era infatti Christian AIDS, cambiato presto in seguito ad una lettera di diffida dell’associazione Christian Aid. Questo episodio, unito al riscontro positivo dei primi lavori e all’iniziale scelta di mantenere un certo anonimato, ha contribuito a far aumentare l’attenzione e l’interesse. Dopo Fuck Christian AIDS e Arem, Stay+ è pronto a rilasciare il suo terzo EP: Blood Brother, per la Stay Positive Industries, anticipato dal singolo You Hate Me Feat. Cooly G, in linea con il suono inquietante e disorientante con il quale è si fatto conoscere. Abbiamo fatto qualche domanda a Matt per capire meglio il percorso che lo ha portato fino qui, passando per la creazione di una sua etichetta. Stay Tuned, Stay Positive!
Quando le prime attenzioni hanno iniziato a crearsi intorno a Christian AIDS, la scelta è stata quella di mantenere un certo anonimato sui componenti. Se iniziassi oggi, faresti la stessa scelta?
La scena è cambiata così tanto da allora. L’anonimato era ancora piuttosto fresco quando ho iniziato con Christian AIDS e la gente sembrava apprezzare il mistero che circondava il progetto. È stato reazionario: con le persone che sembravano nel pieno dalla vertigine dell’informazione, la mancanza di questa è stata come un cambio piacevole. Ora la gente è più sveglia e di conseguenza l’enigmatico, la cosa anonima, sta diventando un po’ trito e ritrito. Se dovessi iniziare ora sarebbe più interessante creare un carattere estroverso. Prendere un elemento della mia personalità e esagerarlo fino a quando non diventa uno striscione da cartone animato da avvolgere intorno alla musica. Poi, sistemato il personaggio, sarei completamente anti-anonimo: utilizzerei tutti questi affascinanti mezzi di comunicazione sociale/mezzi espressivi per inondare la gente con informazioni e contenuti… ma allora forse sarebbe ancora anonimato?
In un’intervista hai detto che c’è stato un tempo in cui i membri di Christian AIDS sono arrivati fino a nove. Oggi è abbastanza chiaro che Stay + è il tuo progetto solista, ma come scegli i tuoi collaboratori?
Trovo le persone affascinanti. Cos’è che dà loro le loro idee e cosa segna le loro menti creative? Sono stato molto fortunato ad aver incrociato nel mio percorso tante menti incredibili con Christian AIDS/Stay Positive, tutte con i loro pensieri unici, ispirazioni e ideali. Spesso mi sono sentito come se le cose che stavo facendo fossero un montaggio di quelle delle persone intorno a me. Ora, sperimentalmente, voglio vedere quello che la mia mente fa in (relativo) isolamento – fa paura mettere tutto te stesso in questo modo, ma la ricompensa è superiore al rischio! Quindi, in sostanza, i miei collaboratori sembrano scegliere me – sono quasi sempre persone che ho imparato a conoscere come amici prima e con i quali è fiorita una relazione creativa dopo. È difficile lavorare con qualcuno che non si conosce.
È tutto pronto per l’uscita di Blood Brother, il tuo nuovo EP. Dopo Fuck Christian AIDS e Arem, su questo nuovo lavoro ci sono forse un po’ di aspettative. Come te la stai vivendo?
Durante la scrittura ho dovuto imparare a cercare di ignorare ciò che era venuto prima. Mi preoccupavo eccessivamente che non ci fosse un filo conduttore in tutta la mia musica – che non ci fosse nessuna coerenza. Ma se si pensa in questo modo si finisce per scrivere lo stesso pezzo più e più volte e il progetto non si evolve. Cerco di non farmi intralciare da questo fenomeno! La musica che crea una persona è un riflesso di quello che è e che sta vivendo nel momento in cui scrive.
Hai una formazione classica come violinista: quando scrivi la tua musica, la tieni sotto controllo o la lasci libera di partecipare la processo creativo?
Spengo il cervello quando scrivo. Cerco di lasciare che la musica provenga da un luogo emozionale e so che il lato tecnico verrà dopo da sé, in modo istintivo. Passo un sacco di tempo alla tastiera a sperimentare con i suoni e gli accordi fino a quando qualcosa provoca una risposta emotiva. Quel seme emotivo iniziale potrebbe diventare una linea di synth nascosta nel mix finale, o solo un rumore nella intro, o non farlo affatto, ma tutto parte da lì.
Hai dichiarato di aver scritto i brani Fever e Stay+ da ubriaco in camera a Manchester, quasi per scherzo. Se ripensi a quei giorni, dove sognavi di suonare la tua musica?
Onestamente non posso scrivere davvero musica senza un motivo. Volevo che quelle canzoni diventassero un veicolo: per essere in grado di suonarle davanti ad un pubblico, o di avere persone che non conosco che le ascoltassero. Ma volere qualcosa non significa credere davvero che sia possibile. In qualche modo non riesco ancora a immaginare come improvvisamente quelle canzoni siano andate dai miei polpastrelli alle le orecchie di tante persone! Ho sempre suonato musica. È nel farla che mi sento totalmente “giusto”, mi piace vedere come la gente reagisce a qualcosa che ho fatto io.
Durante l’ultimo anno ti sei dedicato a molti live con artisti del calibro di Koreless, Rustie e Totally Enormous Extinct Dinosaurs, tutti provenienti dal Regno Unito. Con quale artista non inglese ti piacerebbe suonare?
Indian Wells è italiano? Adoro le produzioni di quel ragazzo (?). C’è anche questo ragazzo italiano davvero talentuoso, Furtherset, che ho incontrato durane uno show e con il quale mi piacerebbe sicuramente farne un altro! Sono anche un po’ un fan dei Modeselektor e di quello che fanno. Mi piace anche Olafur Arnalds, Egyptrixx, FM Belfast… è difficile dire con chi mi troverei bene durante un concerto live, anche se non si può certo dirlo prima.
Preferisci la folla di un evento o la solitudine di uno studio di registrazione?
La folla d’estate, lo studio d’inverno.
Il primo singolo ad essere rilasciato dall’EP Blood Brother è You Hate Me Feat. Coolie G dell’etichetta Hyperdub: puoi spiegarci come è nata la decisione di collaborare con lei?
Sono un grande fan della Hyperdub (possiedo praticamente tutto quello che hanno pubblicato) e ho sentito parlare di Cooly per il suo Landscapes/It’s serious 12″. Penso che a me e Cooly è semplicemente capitato di fluttuare nello stesso spazio e nello stesso momento e così le nostre strade si sono incrociate in modo naturale. C’era reciproco apprezzamento e così siamo entrati in studio e “You Hate Me” è venuto fuori.
Arem e Fuck Christian AIDS sono usciti per la RAMP, Blood Brother sarà distribuito da Stay Positive Industries: è solo una etichetta discografica o il progetto prevede anche qualcosa di diverso?
Ho avuto i miei alti e bassi con le etichette. Ho avuto una brutta partenza nel 2013 a causa di una serie di etichette che volevano prendermi in giro. La propria fiducia può essere seriamente minata quando le persone non hanno un fondamento coerente per giudicare il tuo lavoro, e senza una certa confidenza con la scrittura di un brano diventa più difficile e tutto rallenta. Ho preso la decisione di auto-produrmi. Ho una grande squadra di persone intorno a me che hanno talento ed entusiasmo, persone disposte a investire nel progetto e tutti i brani sono pronti ad uscire, quindi perché farmi prendere in giro dalle case discografiche? Per ora Stay Positive Industries esiste puramente per pubblicare la musica di Stay Positive. Io voglio fare di più anche se – ma è ancora presto ed è un momento di sperimentazione.
Proprio perché Stay+ sembra essere in continua evoluzione, potresti dirci qualcosa su quello che stai preparando per i prossimi mesi?
In tutta onestà sto volando alla cieca. Mi sento tanto uno spettatore, come voi! La parte di me che fa tutte queste cose si sente separata dal mio sé cosciente e tutto questo non può che essere un viaggio inaspettato.
English Version:
Now known as Stay+ (Stay Positive), the project of English Matt Farthing just three years after the birth has already had a name change due to a strange case. The first, chosen in 2010 for the project, was in fact Christian AIDS, changed soon after a letter of formal notice of the association Christian Aid. This incident, coupled with the positive response and the initial choice of the first works to maintain a certain anonymity, has helped to increase the attention and interest. After Fuck Christian AIDS and Arem, Stay+ is ready to release his third EP: Blood Brother, for the Stay Positive Industries, preceded by the single You Hate Me Feat Cooly G, in line with the sound creepy and confusing with which it is is made known. We asked some questions to Matt to better understand the path that brought him up here, through the creation of his own label. Stay Tuned, Stay Positive!
When the first attentions have started to create around Christian AIDS, the choice has been to maintain a certain anonymity on the components. If you started today, you’d make the same choice?
The scene has changed so much since then. Anonymity was still pretty fresh when I started Christian AIDS and people seemed to enjoy the mystery surrounding the project. It was reactionary: with people trying to wrap their heads around the vertigo of a true ‘age of information’, a lack of information was a refreshing change. Now people are more wise and consequently the enigmatic, anonymous thing is becoming a bit hackneyed. Were I to start now it would be more interesting to create an extrovert character. To take an element of my personality and exaggerate it until it becomes a cartoonish banner to wrap around the music. Then, with the thematic character in place, I would go full on anti-anonymous: use all of these fascinating social media/expressive outlets to flood people with information and content… but then maybe that’s still anonymity?
In an interview you said that there was a time when members of Christian AIDS have come down to nine. Today it is quite clear that Stay+ is your solo project, but how do you choose your collaborators?
I find other people fascinating. What gives them their ideas and what makes their creative minds tick? I’ve been so fortunate to have crossed paths with so many amazing minds through Christian AIDS/Stay Positive, all with their own unique thoughts, inspirations and ideals. I often felt like my own processes were a montage of those of the people around me. Now, experimentally, I want to see what my mind does in (relative) isolation – it’s scary to put it all on yourself that way but the reward outweighs the risk! So, basically, my collaborators seem to chose me – they’re almost always people that I’ve come to know as friends first and a creative relationship blossoms from there. It’s hard to work with someone that you don’t know.
A new EP, Blood Brother, ready to go out. After Fuck Christian AIDS and Arem, about this new job there are perhaps a little expectations. How are you experiencing?
When writing I have had to learn to try to disregard what has come before. I used to worry extensively that there wouldn’t be enough of a common thread throughout my music – that there would be no consistency. If you think that way, however, you just end up writing the same song over and over and your project doesn’t evolve. The music that comes out of a person is a reflection of who they are and what they’re experiencing at the time of writing. I try and not get in the way of that phenomenon!
You have a classical music education from violinist, right? When you write your songs, you keep it under control or leave it free to participate in artistic creation?
I turn my brain off to write. I try to let the music come from an emotional place and know that the technical side will look after itself – in an instinctual way. I spend a lot of time at the keyboard experimenting with sounds and chords until something provokes an emotional response. That initial emotive seed might become a hidden synth line in the final mix, or just a noise in the intro, or not make it at all but everything is built from it.
You also stated that you wrote the songs Fever and Stay+ drunk in your room in Manchester, almost as a joke. If you think back to those days, where you dreamed to perform?
I can not honestly write music without reason. I wanted those songs to become a vehicle: to be able to play them to an audience, or have people that I don’t know listening to them. But wanting something doesn’t mean you totally believe that it is possible. In some ways I still cannot believe how suddenly those songs went my fingertips to the ears of so many people! I have always performed music. It’s in the doing of such that I feel totally ‘right’ and I love to see people reacting to something that I’ve made.
During the last year have you dedicated to live with many artists the likes of Koreless, Rustie and Totally Enormous Extinct Dinosaurs, all from the UK. By what other non-English artist you’d like to perform?
Is Indian Wells Italian? I love that guy’s (?) productions. There’s also this really talented Italian kid that I met at a show called “Furtherset” that I’d definitely do another show with! I’m also a bit of a fanboy for Modeselektor and their associated acts. I also like Olafur Arnalds, Egyptrixx, FM Belfast… It’s hard to know who I’d go down well with in a live gig though – I never can tell ahead of time.
Do you prefer the crowd of an event or the loneliness of a recording studio?
The crowd in the summer, the studio in the winter.
The first single to be released is You Hate Me, featuring Cooly G of Hyperdub label: please explain us how did you take the decision to collaborate with her?
I am a big fan of Hyperdub (I own pretty much everything that they have released) and heard of Cooly first on her Landscapes/It’s serious 12″. I think Cooly and I just happened to be floating through the same space at the same time and so our paths crossed naturally. There was mutual appreciation there so we got in the studio and “You Hate Me” came out.
Arem and Fuck Christian AIDS have come out for RAMP, Blood Brother will be released by Stay Positive Industries. This is just a label or the project involves something else?
I’ve had my ups and downs with labels. I had a bad start to 2013 due to a number of labels messing me around. It can really hit your confidence when people can’t give you a consistent foundation on which to judge your own work and without confidence writing becomes harder and everything slows down. I made the decision to self-release. I have a great team of people around me who are talented and enthusiastic, people willing to invest in the project and all the tunes ready to go so why dance the merry dance with labels? Right now Stay Positive Industries exists purely to put out the music of Stay Positive. I want to do more though – but these are still very early, and very experimental, days.
Stay + seems to be continually evolving. Can you tell us something in preparation for the coming months?
In all honesty, I am flying blind here. I feel as much a spectator in this as you! The part of me that makes all this stuff feels so divorced from my conscious self that it can be quite an unexpected journey.