Solo qualche settimana fa mi sono trovato a recensire l’EP firmato Steve Bug che precede l’album di cui sto per parlarvi. Dal titolo intrigante, “Noir” esce (e come sbagliarsi) su Poker Flat, ancora Steve Bug e ancora perle per un pubblico educato e sensibile. La cosa che ho notato al primo ascolto è che la scelta del singolo “Those Grooves” non rende giustizia al lavoro che Steve ci propone in questo album. Il tedesco fonde toni scuri, melodie aperte, groove serrati e pezzi strumentali senza pensare troppo all'”effetto dancefloor” che infatti è presente solo in alcune parti del lavoro.
Con una botta di energia dallo stile classico che avevamo potuto già assaporare nel singolo, “Tell Me Why” apre la parte dancefloor dell’LP. con “Poison Of Choice” i toni si ammorbidiscono ma non si schiariscono: il synth bass e i pad misteriosi la fanno da padrone stendendo un tappeto a mezz’aria per la linea melodica che a sorpresa ha la voce di una chitarra elettrica. Proseguendo torniamo dritti su con “Serve Your Mistress” e “No Adjustements” per poi rilassarci di nuovo con le più felici ma sempre ipnotiche “The Spiral Staircaise” e “Moment Of Ease”. Dopo i suoni felici e i vocal passiamo a “Those Grooves” che precede “Somewhere In The Night”, ultima “botta” dell’album che si conclude con “Farwewell Friend”, lentone dai toni scuri e sempre misteriosi.
Come detto, “Noir” è un album nel vero senso della parola e la scelta di un singolo esclusivamente danzereccio non rappresenta il giusto antipasto alla completezza di questo lavoro. Non aspettatevi una raccolta di hits dunque, piuttosto una lezione in chiaro stile Bug. In fondo “Those Grooves” c’era davvero piaciuto!