Una decina di anni fa iniziò una serie di release annuali a firma Steve Bug sotto il moniker Traffic Signs; tutte tracce jacky, passate un po’ inosservate al grande pubblico. In quegli anni, ovviamente, l’hype di quelle uscite non fu lo stesso che avrebbero meritato, i canali erano molto più ristretti e non era concepibile trasmettere in larga scala certi tipi di suoni. Siamo qui a parlarne perchè Steve Bug ha deciso di rilasciare nuovamente quella raccolta, rimasterizzandola e proponendola per una seconda volta al pubblico. Dodici pezzi davvero sorprendenti, potentissimi; la cosa che più mi eccita, poi, è che tutte le tracce sono straordinariamente attuali, sembrano uscite ieri. Le ascolto entusiasta, sono sorpreso, e allo stesso tempo provo l’amarezza di chi avrebbe dovuto “intercettarle” decisamente prima.
Ogni traccia ha una storia a se: si va dai suoni minimali di “Been In Glue” ai ritmi più ruvidi e jacky di “The Big Fake” e “I Like Your Booty”, le due tracce tra l’altro che diedero inizio alla raccolta di cui stiamo parlando. Di timbro jack anche “VCM Nation” e “Work Yeah”. Il fatto che ogni traccia sia uscita a distanza di dodici mesi rimarca con evidenza la forte ecletticità della raccolta, quasi un viaggio in un decennio di musica. In ogni traccia è percepibile quel tocco dub, tipico di alcuni dei grandi artisti “nati” nel decennio passato, caratteristica che ha consentito di riproporre questi dischi anche a distanza di anni, senza mai cadere nel “fuori luogo”.
Da evidenziare, infine, i due re-edit di Dj T e Mark Ashken per “I Like Your Booty”. Queste ultime due, assolutamente inferiori dal punto di vista qualitativo, servono idealmente a rimarcare l’insormontabile differenza tra il suono groovy dei dischi di Steve Bug da quanto invece satura ultimamente i club e i baretti delle nostre città. Non sto nemmeno a dirvi cosa preferisca, tanto ci siamo capiti.