Steve Bug è da anni uno dei principali protagonisti della scena elettronica tedesca ed il suo successo si estende a livello planetario sia nelle vesti di label owner, con la sua Poker Flat, sia in quelle di dj, remixer e soprattutto di produttore ed artista solista. In questo ruolo é arrivato nelle settimane scorse alla pubblicazione del suo quinto album “Noir”, di cui Soundwall vi ha gia offerto una recensione in anteprima. Il materiale contenuto nel disco è stato creato lungo un periodo di tre anni, nonostante questo i vari brani risultano nell’insieme coerenti e consistenti nel suono e nelle atmosfere. Questa volta Steve ha voluto realizzare un disco che potesse funzionare sul dancefloor ma anche come pura esperienza d´ascolto. Ne abbiamo parlato con lui per sapere qualcosa di piu di questo affascinante progetto.
Originariamente il tuo nuovo long-player doveva essere una specie di “concept album”. Ci puoi raccontare qual’era il concetto originario e perche hai cambiato idea a proposito?
In effetti penso che il tutto sia frutto di un malinteso, il titolo “Noir” e l’idea di costruire il tutto intorno al genere cinematografico Noir è venuta dopo aver finito alcuni pezzi, ma non è mai stata considerata come il concetto principale, è solo che si adattava all´intera atmosfera. Ho sempre cercato di scrivere un album concept ma ogni volta vengo distratto da nuove idee ed influenze. Penso che mi dovrei chiudere in studio per almeno due mesi e cercare anche di limitare la strumentazione per essere veramente capace di scrivere il concept album che ho sempre desiderato.
Dal titolo e dalle atmosfere del disco traspare un grande amore per il cinema. Sei anche un appassionato di colonne sonore? Hai un compositore di colonne sonore preferito?
Si certo, è senza ombra di dubbio Ennio Morricone. Ha scritto le piu emozionanti colonne sonore che io conosca. E si, sono und grande appassionato di cinema. Ma non mi piacciono i film di Hollywood, preferisco il cinema indipendente o da qualche tempo a questa parte guardo serie TV in DVD. Ce ne sono di molto buone.
Il tuo nuovo album è forse piu scuro nei toni rispetto ai tuoi precedenti ma è sicuramente anche uno dei piu eclettici e musicali. Si può sentire che hai sperimentato un sacco con i tempi, i grooves, i suoni e le armonie. Ci puoi raccontare qualcosa a proposito della sua produzione?
Ho iniziato raccogliendo le prime idee nel 2009 e la decisione di lavorare ad un album intero è stata presa prima dell’estate del 2011, ma in quel periodo sono stato così impegnato che ho potuto cominciare a lavorarci su solo a partire da settembre. Nella primavera del 2012 ho messo a fuoco la composizione delle “album tracks” visto che avevo terminato la composizione dei primi abbozzi ed ho iniziato a comporre brani aggiuntivi. Lavoro sempre a cose diverse, tipo breakbeats o brani piu lenti ma non vedo l’utilità di pubblicarli su EP, così lascio quegli spunti iniziali incompiuti per tornarci sopra quando lavoro ad un altro album.
Penso di aver notato, nel modo in cui il brano “Those Grooves” rallenta e poi ritorna ad accellerare, un sottile ed astuto omaggio al classico House “French Kiss” di Lil Louis. È quello il pezzo al quale ti sei ispirato?
No, non è quello, ho cercato per tanto tempo di creare una traccia con uno slowdown, senza badare a come il pezzo sarebbe arrivato alla fine. Ci sono alcuni brani a cui potrei fare riferimento che rallentano, o che hanno cambi di tempo, ma la maggior parte di quei dischi sono vecchi di più di dieci anni. Ho solo pensato che fosse il momento buono per far uscire qualcosa con un cambio di tempo. Il fatto che si trattasse di un brano basato su degli accordi è stato solo una coincidenza. Ho completato un altro pezzo che è molto differente e che presenta lo stesso tipo di slowdown ma che potrebbe anche non essere mai pubblicato.
Un altro cenno alla grande tradizione House é la collaborazione con Johnny Dangerous, anche conosciuto come Foremost Poet. Ma questa volta, per parafrasare il testo della sua “Moonraker”, non é solo un test. Ci puoi raccontare qualcosa di piu a proposito di questa collaborazione?
Johnny mi ha contattato su Facebook circa un anno fa. Ero molto sorpreso e mi sono sentito onorato, visto che amo il suo lavoro da tanti anni. Non glielo mai chiesto ma penso che in origine fosse stato interessato ad usare questa nostra collaborazione per il suo album che è uscito nel dicembre del 2011. Ma mi c’è voluto così tanto tempo per scrivere un brano che ben si adattasse e comunque eravamo in ritardo sui tempi di uscita di quel progetto. Sono molto felice che quel brano ora faccia parte del mio album “Noir” ed è sicuramente uno dei pezzi da dancefloor più forti del disco. Ci sono gia alcuni produttori che stanno lavorando a dei remixes di quella traccia, sará il prossimo singolo estratto dall’album.
Parlando della tua label Poker Flat, ci puoi raccontare cosa bolle in pentola per gli ultimi mesi di quest’anno e per l’inizio del 2013?
La prossima uscita dopo il mio album è un classico della Poker Flat “1000 Miles” di Martin Landsky con nuovi mixes di Laurent Garnier and Gerd. A quello seguirá un EP di Boris Dlugosch con remixes di Show B e Nico Lahs e finalmente uscirá anche una raccolta di remixes di tracce dall’ultimo album di Alex Niggemann, tra gli artisti che hanno scelto la loro traccia preferita da remixare ci sono Andre Lodemann, Alex Flatner & Lopazz, Salvatore Freda, James What e Francys. Nel 2013 partiremo con il mio EP di remixes “No Adjustment”, seguito poi da “Focus on Daniel Dexter”, una serie di albums in cui i dj prescelti mixano le proprie produzioni e remixes, e molte altre uscite ancora. Su Dessous uscira un mio EP in collaborazione con Mr V, seguito da un fortissimo EP di Langenberg e da remixes di “Do you know” per Jamie Anderson e Owain k’s. E all’inizio del 2013 pubblicheremo anche und EP di Andre Lodemann.
English Version:
Steve Bug is, since many years, one of the major players in the german electronic scene and his success reaches worldwide status in his roles as label owner, with Poker Flat, as dj, remixer, producer and solo recording artist. As the former, Bug released in the past weeks his 5th album “Noir”, already reviewed by Soundwall too. The material for the new album was created over a period of three years, nonetheless the tracks are always consistent and coherent in sounds and atmosphere. This time Steve tried to produce an album that could work on the dancefloor and as a listening experience as well. We talked about it with him to get to know something more about this fascinanting project.
Originally your new long-player was intended as a sort of “concept album”. Can you tell us which was the original concept and why you changed your mind about it?
Actually I think that was a misunderstanding, the title “Noir” and the idea of building everything around the film noir thing came after I had some tunes finished, but it was never the main concept, it just suited the whole vibe. I always wanted to write a concept album but I’am always carried away by new ideas and influences. I think I would have to lock myself into the studio for at least two month and even limit myself to a certain amount of equipment to really be able to write the concept album I always wanted to write.
Your love for movies transpires not only by the title but also by atmosphere of the whole album. Are you a big soundtracks fan? Do you have any favourite soundtracks composer?
I do, it is definitely Ennio Morricone. He wrote the most emotional soundtracks i know. and yes I’am a big movie fan. But I’am not really into Hollywood movies, I rather watch independent movies or since a while I’am watching TV series on DVD quite a lot. There are so many good ones.
Your new album may be darker in tone than your previous ones but it’s surelly one of the most eclectic and playful. One can hear you experimented a lot with tempos, grooves, sounds and harmonic textures. Can you tell us a bit about the making of it?
I started collecting first ideas in 2009 and the whole idea of finally writing an album came across before the summer of 2011, the summer was so busy that I could only start working on everything from September on. The biggest focus on writing album tunes was in Spring 2012 that’s when I had most previous ideas finished and started to write additional tracks. I always work on some different stuff, like breakbeats or downbeat stuff, but I don’t really see the point of releasing those on an EP, so I keep the ideas unfinished until I go back on writing another album.
I think I noticed, in the way the track “Those Grooves” slows down and then speeds up again, a subtle and smart hommage to the house classic “French Kiss” by Lil Louis. Was that track the actual inspiration?
No it wasn’t, I’ve been trying since a long time to create a track with a slowdown, no matter what the track would sound like at the end. There are a few tracks I could refer to that used slowdowns, or tempo changes, but most of the tunes are more than 10 years old. I just thought it is the time to finally come up with a tempo change again. That it was a chord based track was just a coincidence. I have another track finished that is very different that has a slowdown as well, but it might never see the light of the day.
Another nod to the great tradition is your collaboration with Johnny Dangerous aka Foremost Poet. But this time, as it seems- to misquote the lyrics of his tune “Moonraker”- it´s not only a test. Can you tell us more about this collaboration?
Johnny contacted me on Facebook about a year ago. I was very surprised and felt really honored, since I love his work for so many years. I never asked him, but I think originally he wanted to use the collaboration for his album that came out in December 2011. But it took so long for me to finally write a suitable track that it would have been too late for that project anyway. I’am really happy that the tune is now a part of my album “Noir” and it is definitely one of the strongest dancefloor tunes on there. There are a few people working on remixes for that tune, so it will become the next single after the album.
Talking about your label Poker Flat, can you tell us what’s in the pipeline for the last months of this year and the for the early 2013?
The next thing after my album is a Poker Flat classic – Martin Landsky’s “1000 Miles” with new mixes by Laurent Garnier and Gerd. After that there is a Boris Dlugosch EP with remixes by Show B and Nico Lahs and finally there will be remixes of Alex Niggemann’s album, where several artists like Andre Lodemann, Alex Flatner & Lopazz, Salvatore Freda, James What and Francys picked their favorite tune to remix. In 2013 we might start with the my “No Adjustment” remixes EP, followed by a “Focus on Daniel Dexter”, a longplayer format where the artist creates a dj mix of his favorite tunes and remixes written by himself, and a lot more to come. On Dessous there will be a Steve Bug + Mr V EP, followed by a new superstrong Langenberg EP, remixes of Jamie Anderson’s + Owain k’s “Do you know”. And in the beginning of 2013 we’ll release an Andre Lodemann EP.