Potrebbe essere l’inizio di una lunga, bella storia. E noi lo speriamo fortemente. Sì: un nuovo festival di spessore si aggiunge al panorama nazionale degli eventi estivi legati al clubbing che cerca la qualità, quello che è sintonizzato su ciò che più amano esperti e cultori della materia. Lo fa in Abruzzo, a Pineto, in una zona che abitualmente non è nelle mappe degli eventi di questo tipo, ma del resto se già in Umbria (Dancity, Serendipity) e Marche (Fat Fat Fat, Harmonized) si è riusciti a costruire nell’arco di qualche anno realtà meravigiose in posti “atipici”, facciamo assolutamente il tifo per tutte le persone che stanno dando vita a Sticker Mule Festival (e a tutti gli eventi degli anni passati con guest di alto livello, e non solo da cassetta). Ne guadagneremmo tutti. Parecchio.
Di sicuro stiamo guadagnando, intanto, un festival dalla line up in assoluto fra le migliori viste quest’anno. Una line up che merita di sicuro un viaggio da più parti d’Italia: tre giorni, uno meglio assestato dell’altro. Si parte giovedì 24 agosto, e c’è veramente l’imbarazzo della scelta (e da tirarsi giù il cappello): Ed Rodion, Tiger & Woods, Mr. Scruff e Carl Craig sono infatti un quartetto non solo di enorme qualità, ma perfettamente bilanciato, con una dinamica reciproca precisa che viene naturale “intravedere” – e anche da questo si vede la qualità di una programmazione, il tipo di impostazione che c’è dietro.
Venerdì 25 agosto l’elenco di nomi è forse più omogeneo e meno “dinamico” come equilibri stilistici, più legato all’alfabeto (nu) disco, ma è davvero dura mettere in fila interpreti migliori della faccenda: Black Spuma (il combo composto da Lauer e dal “local hero” Fabrizio Mammarella), Lovefingers (occhio: possibile sorpresa del festival), Moscoman (e ci aspettiamo molto dalle sue selezioni “speziate”, Sadar Bahar (fuoriclasse), Prins Thomas (altro fuoriclasse).
Sabato 26 agosto, la chiusura delle danze chiama in causa prima un act dove magari non si ballerà tanto ma si farà molta attenzione alle atmosfere più eleganti, sospese, delicate: Jacky 0 (al secolo, Giacomo Cella) e Mumi (Emma Grassia), con all’attivo già release su Apparel, regalano a Sticker Mule Festival anche lo slot più legato a striature indie ed atmosferiche, un modo perfetto per riscaldarsi piano piano e “tornare alla vita” (e alla musica) dopo il piatto ricco – e le conseguenti fatiche – dei giorni precedenti. Poi, partono i fuochi d’artificio: Jolly Mare (sempre più bravo, sempre più incisivo), l’accoppiata Boo Williams / Glenn Underground (una monumentale certezza, in chiave house), Radio Slave (una colpo sicuro, ma soprattutto un dj/producer che, ispirato da un contesto così ricco e raffinato, potrebbe produrre un set particolare, con sfumature che di solito non mette in campo, sarebbe fantastico; ma anche se non lo facesse bravo resta bravo, zero discussioni su questo).
Tre giorni quindi, musica che va dalle 17 alle 2 del mattino e, come potete vedere, nessun filler, nessun nome messo lì tanto per riempire (o portare amici e cugini). Lo sforzo è importante, la responsabilità è grossa. La location promette bene (c’è una bella presentazione sul sito, dateci un occhio) e s’infila nel principio per cui in Italia sfruttiamo le nostre particolarità e i nostri paesaggi – sempre più una chiave vincente su cui concentrarsi, considerando che quasi nessuno dalle nostre parti può competere coi gigantismi nordeuropei o catalani, quindi inutile andare a cercarsi colate di cemento o spianate anonime, tanto per poter dire di aver fatto un festival.
Menzione d’onore per il prezzo dei biglietti, davvero basso: 25 euro (più diritti di prevendita) per l’abbonamento per i tre giorni, 15 euro per la singola giornata (per acquistarli, andate qui). Nulla. Soprattutto, la spinta a pianificare una permanenza proprio dal primo all’ultimo secondo di musica, e pure in questo caso il sito del festival aiuta, con risposte pronte e chiare (per il dormire in loco, andate a vedere qui).
Insomma, tutti gli elementi sono al loro posto. Complimenti. Non sempre va così. Ora non resta che far parlare la musica, gli impianti, i meccanismi organizzativi: ma vedendo con quanta cura sono stati ideati e sistemati line up e presentazione della logistica, l’idea è che davvero Sticker Mula Festival possa, fin dalla prima edizione, infilarsi felicemente nella Serie A degli eventi di casa nostra legati all’elettronica, andando a piazzarsi con tutti gli onori nel filone dei festival per “estimatori della club culture di classe”: non l’unico filone possibile, ma di sicuro uno di quelli con cui è più bello parlare, confrontarsi, dividere avventure, idee e suggestioni.