Siamo tutti bravi ad organizzare un festival in Croazia (che per adesso va di moda), Regno Unito e Germania (due paesi con una lunga tradizione in materia di festival), ma Malta è una bella mosca bianca nel giro. In quattro anni esatti si è ritrovata con due importanti festival: il Lost & Found di Annie Mac e il Glitch. Se il primo ha uno stampo colonialista per come è atterrato sull’isola e nella costruzione del suo cartellone, il Glitch Festival ha una storia diversa. È nato da quattro ragazzi maltesi che ancora prima di partire con il festival hanno organizzato tante serate in lungo e in largo per La Valletta, Cottonera, Birchircara e le altre città che compongono il tessuto urbano dell’isola. Dopo una decina di anni di duro lavoro solamente nel 2016 hanno iniziato a fare sul serio con il loro primo festival, e da allora è sempre stato un successo. Il Gianpula Village, le line up sempre ben bilanciate, una grande dose di talenti maltesi affiancati ai nomi più grossi, il boat party finale come ciliegina sulla torta. Questo e molto altro fanno del Glitch Festival un appuntamento da vivere almeno una volta nella vita – e se doveste avere l’occasione per ritornarci, beh, fatelo. Ci siamo fatti una conversazione con Kevin, uno dei fondatori del Glitch Festival, per conoscere meglio questo piccolo ma grande gioiello
Come nasce un festival nell’isola di Malta, che non è Ibiza e non è tantomeno al centro delle usuali rotte aeree dei dj e dei clubbers?
Per noi sembra ancora surreale essere in grado di organizzare un evento di questa portata a Malta, un’isola di circa solamente 450.000 abitanti. Dalla fine degli anni ’90 l’isola ha sempre avuto una forte scena, specialmente per la musica elettronica. La popolazione è cresciuta e il turismo è aumentato, con Malta che è diventata sempre più facilmente accessibile. Molti di questi fattori hanno reso il festival possibile. Siamo quattro co-fondatori, e quando abbiamo iniziato a pianificare la prima edizione avevamo già oltre dodici anni di esperienza nell’organizzazione di eventi: il Glitch Festival è stato una naturale conseguenza.
Entriamo nel dettaglio per conoscere meglio il Glitch Festival, come si sostiene il festival?
Il festival si sostiene principalmente grazie all’aumento della presenza di turisti che viaggiano a Malta appositamente per il Glitch. Tenendo presente che la popolazione di Malta è molto piccola, il nostro prodotto si rivolge anche a una piccola nicchia di mercato. Siamo sempre stati consapevoli che c’è un numero limitato di partecipanti locali che possiamo eventualmente attirare. Senza gli stranieri che partecipano, non raggiungeremmo le presenze necessarie per rendere il festival fattibile. Fortunatamente stiamo assistendo ad un aumento di anno in anno, con una buona percentuale di viaggiatori che ritornano al festival nell’edizione successiva.
Arrivare a quattro anni consecutivi è qualcosa di non scontato per un festival: cosa pensi che serva per andare avanti così a lungo?
In questo settore quattro anni sono tanti e pochi allo stesso tempo. Abbiamo sempre saputo che ci sarebbero voluti anni di duro lavoro. I precedenti dodici anni di esperienza in cui abbiamo organizzato serate ci hanno aiutato senza dubbio a prendere le decisioni giuste e a fare meno errori mentre lavoravamo su un piano a lungo termine per il festival. Ci vuole tempo per costruire un marchio e sperimentare la crescita necessaria, devi credere in quello che fai e rimanere fedele alla tua direzione musicale. Questo ci ha aiutato a guadagnare un sacco di slancio e di fiducia da parte di tutte le persone che coinvolte: artisti, agenti, gente della scena. Riteniamo che il festival si stia affermando anno dopo anno. Adesso stiamo stabilendo aspettative di un certo livello. C’è sempre spazio per migliorare, ogni anno ci sforziamo di produrre un’edizione superiore alla precedente.
Le line up del Glitch Festival sono sempre di primissimo ordine: ci sono i grossi nomi come Carl Cox e Peggy Gou, i best kept secret come Octo Octa e David Vunk e una carrellata di locals di primissimo ordine. Come avviene la selezione degli act e come il bilanciamento fra di loro?
Giusto: una line up equilibrata con artisti di qualità è la chiave. La line up è un punto di forza e uno degli elementi essenziali per un festival di successo. Ogni artista bookato ha un ruolo chiave nel festival. Quando prenotiamo gli artisti abbiamo già molto chiaro in mente di dove e quando si esibiranno. Il flusso della musica attraverso gli stage è qualcosa a cui diamo la massima importanza.
Ci vuole tempo per costruire un marchio e sperimentare la crescita necessaria, devi credere in quello che fai e rimanere fedele alla tua direzione musicale
Quali sono gli artisti che siete più orgogliosi di aver portato al festival?
È difficile scegliere i nomi, ma ce ne sono stati alcuni che sono stati fonte d’ispirazione da sempre come Dopplereffekt, Jeff Mills, DJ Stingray e Legowelt, solo per citarne qualcuno.
E tra i tanti artisti che avete ospitato, quali sono stati quelli che hanno segnato i momenti più importanti per la crescita del festival? E quali quelli che secondo voi incarnano maggiormente lo spirito del Glitch Festival?
Questo prosegue il discorso che stavamo dicendo prima sulla line up: la line up è il punto di forza del festival ed è fondamentale che sia equilibrata e interessante allo stesso tempo. È essenziale bloccare in anticipo gli headliners veri e propri, quelli conclamatamente tali, senza mai compromettere la qualità. Anno dopo anno abbiamo sempre centrato il nostro obiettivo prenotando gli artisti di spessore più richiesti, parlo di gente come Nina Kraviz, Maceo Plex, Amelie Lens, Jon Hopkins, Ben Klock, Marcel Dettmann, Jeff Mills e Floorplan, artisti che hanno sicuramente avuto un ruolo importante nella crescita del festival. Fatima Yamaha, Mr. G, Dax J, Palms Trax, Space Dimension Controller e Peggy Gou hanno creato momenti decisivi che hanno contribuito a plasmare l’identità e la storia di Glitch. La magia che hanno portato con sé è stata essenziale per il successo del festival.
Oltre agli ospiti internazionali, valorizzate tantissimo i talenti maltesi. Quali sono secondo voi dei dj non conosciamo e che invece dovremmo?
Diamo sempre la migliore esposizione possibile e tutta l’importanza al pool di talenti locali qui a Malta. Ci sono molti talenti che aspettano di essere scoperti a livello internazionale e speriamo che il festival possa essere una buona piattaforma affinché ciò avvenga. Quest’anno abbiamo due importanti slot con Jupiter Jax e il co-fondatore di Glitch, Cain, entrambi faranno il loro debutto nella Boiler Room. Quindi sicuramente a questi due c’è da prestare attenzione.
(il ricco cartellone dell’edizione 2019; continua sotto)
C’è qualcuno fra gli artisti più nuovi che ha trovato grazie a voi una sua consacrazione?
Uno degli obiettivi principali del festival è dare esposizione a talenti imminenti in cui crediamo fermamente e che seguiamo. La profondità e ricchezza della line-up ci consente di mettere cartellone artisti che, presi singolarmente, per un unico show, non sarebbero stati sostenibili – non avrebbero portato abbastanza gente da far quadrare i conti. Nel corso degli anni abbiamo visto alcuni di questi artisti “promettenti” affermarsi e diventare headliner in tutto il mondo. Un caso in particolare è stato DJ Seinfeld, che ha suonato per noi nel 2017: Al momento del booking, non aveva ancora nessuna release, abbiamo solamente seguito quello che stava facendo su SoundCloud. Pur essendo un artista totalmente sconosciuto lo abbiamo bookato comunque, dal momento che sapevamo che ci avrebbe fatto volare quella notte – e accidenti se lo ha fatto.
Comunque voi non solo organizzate il festival ma siete promoter di tanti party che avvengono sull’isola nei club. Quali sono le differenze principali tra organizzare un evento in un club e un festival?
Il festival ha preso il sopravvento sulla maggior parte del nostro tempo, ci mettiamo più di un anno per pianificare ogni edizione. Ovviamente è diventata una priorità per noi, soprattutto quando si tratta di pianificare i booking degli artisti. Il nostro primo amore sono state comunque le serate nei club e saranno per noi sempre speciali, ma è difficile fare un paragone: le serate nei club e i festival sono due cose completamente diverse, per quanto riguarda il livello di lavoro richiesto. Quest’anno abbiamo presentato la Glitch Club Series: insieme al team di Gianpula abbiamo preso e rinnovato il Club Phoenix. Ospiteremo dieci notti durante tutta l’estate, ogni sabato. Questo ci dà la possibilità di ingaggiare più artisti, alcuni dei quali erano sul nostro radar solo come potenziale, insieme ai nostri preferiti di sempre, quelli collaudati. È anche un’occasione perfetta per il brand per offrire più spazio ed esposizione agli artisti locali, riprendendo quello che si diceva prima.
Questo sarà anche il primo anno in cui ospiterete la Boiler Room a Malta. Cosa si prova ad essere i primi a portare un format cosi vincente sull’isola? Ci potete dire qualcosa in più che ancora deve venire scoperto?
Boiler Room è un marchio che abbiamo sempre ammirato, sono i leader del settore. La partnership per il festival è estremamente importante, l’esposizione e l’opportunità non hanno prezzo. Siamo molto orgogliosi tra l’altro di poter presentare due artisti locali, alla loro prima presenza su Boiler Room. Essere in grado di ospitare una Boiler Room probabilmente è il miglior riconoscimento possibile del settore per un festival delle nostre dimensioni.
Di solito il boat party è un divertissement accessorio di un festival, mentre per il Glitch Festival è la ciliegina sulla torta “ex post”, infatti avverrà dopo i due giorni del festival e con artisti incredibili quali Palms Trax, Octo Octa e David Vunk. Voi avete sempre inteso il boat party in questa maniera?
La festa in barca è un gran finale, il finale perfetto per celebrare il festival mentre si godono alcune viste mozzafiato di Malta e Gozo. La festa in barca ha guadagnato una certa reputazione nel corso degli anni con alcuni set memorabili, tra cui la il b2b a sorpresa dello scorso anno con Objekt e Call Super. È sempre stato uno spazio in cui tutti, compresi gli artisti, si lasciano andare per godersi il momento.
Dove pensate che sarete tra altri cinque anni anni?
Ah, vorremmo tanto poter vedere così lontano da immaginarci il festival fra cinque anni! Guardando indietro a questi quattro anni e alle tre edizioni passate, è stata una corsa pazzesca. Può sembrare una cosa ovvia da dire, ma è molto difficile esprimere a parole tutto lo sforzo, il sacrificio e il rischio che ci abbiamo messo. Immagino che tutto si riduca alla passione che abbiamo per il festival in sé e alla direzione musicale in cui crediamo fortemente. Per il prossimo futuro il nostro piano è quello di mantenere lo slancio e la crescita sostenibile. Rimarremo sempre fedeli alla nostra missione, e anno dopo anno bookeremo le più grandi line up che Malta abbia mai visto.
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ENGLISH VERSION
How does a festival start on the island of Malta, which is not Ibiza and is not at the center of the usual DJs and clubbers’s air routes?
It still feels surreal for us to be able to organise an event of this scale in Malta, an island of approximately 450,000 inhabitants only. Since the late 90s the island always had a strong scene, especially for electronic music. The population has grown and tourism has increased, with Malta becoming more easily accessible. A lot of these factors made it possible. We are four co-founders, when we started planning the first edition we had already over twelve years experience organising events – Glitch Festival was a natural progression.
Let’s go into detail to learn more about the Glitch Festival, how does the festival sustain?
The festival is mainly sustainable through the rise in attendance of tourists travelling to Malta specifically for Glitch. Keeping in mind that the population in Malta is very small, our product also addresses a small niche market. We were always aware that there’s a limited number of local attendees that we can possibly attract. Without the foreigners attending we would not hit the target attendances required to keep the festival feasible. Luckily we’re seeing an increase year on year, with a good percentage of returning travellers.
Getting to four consecutive years is something very beautiful for a festival: what do you think it takes to go on for so long?
In this industry four years is a lot and little at the same time. We always knew it would take years of hard work. The previous twelve years of experience we had hosting club shows has definitely helped us take the right decisions and make fewer mistakes while working on a long-term plan for the festival. It takes time to build up a brand and experience the necessary growth, you have to believe in what you do and stay true to your music direction. This has helped us gain a lot of momentum and trust with both people attending: artists, agents and anyone involved. We feel the festival is establishing itself year on year. We are setting certain expectations now. There is always room for improvement, every year we strive to produce an edition that is greater than the previous one.
The Glitch Festival’s lineups are always of the highest order: there are the big names like Carl Cox and Peggy Gou, the best kept secret like Octo Octa and David Vunk and a roundup of first class locals. How does the selection of the acts take place and how is setting the balance between them?
That is correct, a balanced line up of quality artists is key. The line up is a main selling point and one of the most essential elements for a successful festival. Every artist booked plays a key role in the festival. When we book artists we would already have a good idea of where and when they will perform. The flow of music throughout the stages is something we give maximum importance to.
What are the artists you have brought to the festival that you are the most proud of?
It’s hard to pin-point names, but there were quite a few, some of which where an inspiration for us in the early days, such as Dopplereffekt, Jeff Mills, DJ Stingray and Legowelt just to name a few.
And among the many artists you have hosted, what were the ones that marked the most important moments for the festival growth? And which ones do you think embody the spirit of Glitch Festival the most?
This goes on with what we mentioned before about the line up. The line up is the selling point for the festival, and having a balanced and relevant line-up is crucial. It is essential to lock the headlining acts as well, without ever compromising on quality. Year on year we have always made it our goal to book the most requested quality artists, acts like Nina Kraviz, Maceo Plex, Amelie Lens, Jon Hopkins, Ben Klock, Marcel Dettmann, Jeff Mills and Floorplan have definitely played an important role in the festival’s growth. Fatima Yamaha, Mr. G, Dax J, Palms Trax, Space Dimension Controller and Peggy Gou also produced defining moments which helped shape the festival’s identity and history. The magic they all brought with them was essential for the festival’s success.
Above the international guests, you increase the value of the Maltese talents. What do you think are the DJs/producers that we are not familiar with and that we should be instead?
We’re always giving the best possible exposure and importance to the local pool of talent here in Malta. There is a lot of established and upcoming talent waiting to be discovered on an international level, and we hope the festival could serve as a good platform for this to happen. This year we’ve got two important slots with Jupiter Jax and Glitch co-founder Cain, both making their Boiler Room debuts. So that’s definitely something to look out for.
The Glitch Festival has two faces: the most familiar one with Peggy Gou, Ben Klock and MCDE, and the one of innovations, betting on lesser-known names that are close to exploding. Have you been a springboard for new discoveries? Has anyone among the newer artists found his consecration thanks to you?
Yes this is one of the main objectives of the festival, exposing upcoming talent which we strongly believe in and follow. The depth on the line up allows us to book acts which would have been practically impossible to book them for a club show, and pull a crowd for them. Through the years we’ve seen some of these “promising” artists establishing themselves and becoming headlining acts across the globe. One case in particular was DJ Seinfeld when he played for us in 2017. At the time of the booking, he had no releases under his belt yet, we just followed what he was doing on SoundCloud. Although being a totally unknown artists, we booked him anyway since we knew he would deliver on the night – and damn right he did.
However you not only organize the festival but you are promoters of many parties that take place on the island. What are the main differences between organizing an event in a club and a festival?
The festival has taken over most of our time, it takes us over a year to plan out every edition. It has obviously become a priority for us, especially when it comes to planning out artist bookings. Our first love however was club shows and they will always be special to us, yet it is hard to compare. Club shows and festivals are completely different when it comes to the level of work involved. This year we have introduced the Glitch Club Series. Together with the team at Gianpula, we have taken over and renovated Club Phoenix. We will be hosting ten nights through summer, every Saturday. This gives us the flexibility to book more artists, some which were on our radar together with long-time favourite acts. It’s also a perfect opportunity for the brand to offer more space and exposure to the local artists.
This will also be the first year in which you will host the Boiler Room in Malta. What does it feel like to be the first to bring such a winning format to the island? Can you tell us something more that still needs to be discovered?
Boiler Room is a brand that we have always looked up to, they are the leaders in the industry. The partnership for the festival is extremely important, the exposure and opportunity is priceless. We are very proud to put two maltese artists, which is a first as no one has ever performed for Boiler Room. It’s probably the best possible industry recognition, for a festival of our size, to be able to host a Boiler Room.
Usually the boat party is an accessory divertissement of a festival while for the Glitch Festival it’s the icing on the cake, in fact it will happen after the two days of the festival and with incredible artists like Palms Trax, Octo Octa and David Vunk. Have you always intended the boat party in this way?
The boat party is a gran finale, a perfect ending to celebrate the festival while enjoying some stunning views of Malta and Gozo. The boat party has gained quite a reputation over the years with some memorable sets including last year’s surprise b2b with Objekt and Call Super. It’s always been a space where everyone including the artists let loose and enjoy the moment.
Where do you think you will be in the next five years?
We wish we could see the festival in five years. When looking back at these four years and past three editions, it’s been a crazy ride. It may sound like the obvious thing to say, but it is very hard to put into words all the effort, sacrifice and risk we have put ourselves through. I guess it all boils down to the passion we have for the brand and a musical direction we strongly believe in. For the near future, our plan is to keep the momentum and sustainable growth. We will always stay true to our mission statement, year on year we will book the biggest lineup Malta has ever seen.