Nel profondo Nord, per la decima edizione va in scena agli albori dell’estate Summer Sessions. Negli anni questo festival ha ospitato artisti della caratura di Ivan Smagghe, Daniele Baldelli e il progetto Krakatoa di Samuel & Pisti. Quest’anno la farà da padrona la disco music, headliner del festival saranno infatti band e artisti che da anni sono tra i nomi più caldi del movimento.
In primis va menzionato l’italianissimo Spiller, al secolo Christiano Spiller, uno degli ultimi talenti del filone italo-disco che in una decina di anni ha raggiunto la fama mondiale grazie a pietre come “Groovejet” con la fantastica voce di Sophie Ellis Baxter. Se Spiller non vi bastasse (ma dubito), Summer Sessions vi presenta la metà dei Metro Area: Darshan Jesrani. Questo duo di Brooklyn ha rivoluzionato la musica disco e sopratutto il loro album “Metro Area” del 2002 è un capolavoro che non risente degli anni, tanto che “Miura” (contenunta in quell’album) è considerata da Resident Advisor la migliore traccia degli anni ’00. Infine Summer Sessions porta a Rovereto un’artista che ha fatto la storia del clubbing di Francoforte, ATA. Perchè la storia? Semplicemente è grazie a lui se oggi esistono label come Ongaku Musik, Klang Elektronik e Playhouse e il Robert Johnson, penso vi basti per capire lo spessore del personaggio. Ad accompagnare questi dj set ci saranno anche Luminodisco (che chi frequenta i club romani conosce ampiamente) e Balearic Gabba Sound System.
Summer Sessions non è solo dj set, oltre ai già citati (e imperdibili) set ci saranno dei live che meritano attenzione. WhoMadeWho è la band del momento, hanno il remix più cool della stagione (quello dei next big thing Tale of Us) e hanno da poco rilasciato il loro ultimo album “Knee Deep” su Kompakt. Il loro live è uno degli eventi più attessi, vuoi per il recente album, ma anche per la loro storia: cosa ci si può aspettare da un dj, un chitarrista amante del jazz e da un bassista e cantante che viene dalla scena indie/underground svedese? Staremo a vedere.
Casa del Mirto forse non è un nome che ai duri e puri del dancefloor dice molto, chi invece non si limita alla musica elettronica “da ballo” saprà di chi sto parlando. Alla gestazione di questo progetto Casa del Mirto produceva house-infected track, insomma le classiche bombe capaci di infiammare la pista! Nel tempo però i loro gusti sono cambiati per passare a qualcosa di difficile definizione (ps: da poco è in rete una loro free release, la trovate qui).
9-10-11 Giugno sono le date da segnare in calendario, la disco music è tornata!!!