Il caso ha voluto che, una volta preparata la puntata di Suoni & Battiti di questa settimana, dopo esserci lasciati prendere dalla mano e senza fare troppa economia, il numero degli EP contenuto al suo interno sia diciassette. Di fronte a lavori come il nuovo Transmat di Karim Sahraoui e il primo vero EP di Martyn su Ostgut Ton, oppure la boogie-house dei Minimono e di Marquis Hawkes, le vibrazioni deep di Ekkohaus, Robin Ordel e del nuovo Fuse e l’eleganza dei dischi di Luke Hess e Inigo Kennedy, cosa volete che sia la scaramanzia?
Oggi vi portiamo a fare un po’ di digging, fate un po’ di posto nella vostra dj bag.
[title subtitle=”Karim Sahraoui – Eternal Life Part 1 (Transmat)”][/title]
Stando a quanto affermano Discogs e la data di upload su Youtube, sembrerebbe che questo disco, l’EP che vede la label di Derrick May aprirsi ufficialmente ai giovani producers, sia in giro da quasi un anno. In verità, dopo un rapido check sui principali store online, si tratta di una novità bella e buona: il francese Karim Sahraoui approda su Transmat con due tracce meravigliose; due lavori trascinanti, emozionanti e passionali che fanno della musicalità la loro principale prerogativa. Si tratta di “techno with feelings”…”Eternal Life Part 1” è un disco che il Miles Davis di Belleville non poteva non aggiudicarsi per la sua label.
[title subtitle=”Martyn – Falling For You (Ostgut Ton)”][/title]
Finito un po’ in secondo piano a causa dell’uscita della compilation celebrativa dei dieci anni di Ostgut Ton, “Falling For You” è in realtà uno dei lavori migliori tra quelli pubblicati di recente dalla label di base al Berghain. Se si escludono “Miniluv” e il remix per “Another Wedged Chicken” di Shed, “Falling For You” è il primo vero disco di Martyn sulla label berlinese. Inutile dire che si tratta di un disco che trascende i più elementari desideri del dancefloor e catapulta il club in una dimensione più alta, fatta di synth che si intrecciano e melodie romantiche. Ma sì, sbilanciamoci: “Ahmadiya” ci piace da matti.
[title subtitle=”Minimono – Boogie EP (GreenTech Music)”][/title]
Se c’è una cosa che ci ha resi particolarmente felici, quest’anno, è stato il ritorno in studio dei Minimono. Dopo aver pubblicato “Gang Of Fools” la scorsa primavera, contribuendo in modo decisivo alla nuova fioritura di Bosconi, e dopo aver remixato gli Easy To Remember su Unclear, eccoli inaugurare il catalogo di GreenTech Music con tre orignals dal gusto disco e funk. A completare l’ottima release di Ennio Colaci e Fabio Della Torre, che ha in “The Difference” la nostra traccia preferita, ecco Paul Johnson a cui viene affidato il trattamento della title-track: ok, il suo lavoro non è ai livelli di “I Like To Get Down”, ma il suo remix di sta tutto.
[title subtitle=”Ekkohaus – Corner People EP (Holic Trax)”][/title]
A poco più di un anno da “Trial & Terror EP”, il 12” prodotto insieme al bosconiano Rufus, Ekkohaus torna su Holic Trax con l’ultimo di una serie di lavori che lo hanno eletto ad autorevolissimo portavoce di quell’house groove-centrinca che non sembra inventarsi mai nulla di nuovo, ma che rappresenta la linfa vitale di quel clubbing che veste comodo e ci da dentro fino all’alba. Bassi di gomma, ritmiche quadrate e voci tagliate a puntino: “Because Of You” e, soprattutto, “Shout It Out” sono le tracce che fanno per noi.
[title subtitle=”Robin Ordell – FH04 (Finest Hour)”][/title]
“FH04”, la quarta uscita di Finest Hour, è uno di quei dischi in cui sembra non succedere nulla, ma che in realtà nascondono diversi anfratti interessanti in cui rifugiarsi quando arriva il momento di spingere il proprio set verso atmosfere più intime. L’autore è Robin Ordell, uno della famiglia Half Baked, uno che sembra produrre musica che non passa mai di moda.
[title subtitle=”Marquis Hawkes – Sweet EP (Houndstooth)”][/title]
Una dozzina di uscite, altrettanti campioni (dei più disparati) utilizzati e un credito enorme conquistato all’interno della scena house europea. Stiamo parlando di Marquis Hawkes, che dopo quattro Dixon Avenue Basement Jams, un Clone e un Crème Organization, torna sulla londinese Houndstooth con “Sweet EP” (il terzo out sull’eticheta di base al Fabric). All’interno di questa nuova release c’è tutto ciò che avete fin qui amato dell’artista britannico: vocal disco e R’n’B, groove compatti e tiro raw-jack house. Insomma, avete trovato un degno erede a “Sex, Drugs & House”!
[title subtitle=”Delta Funktionen – Wasteland (Radio Matrix)”][/title]
A conti fatti, eccezion fatta per “Korath System”, si tratta del CD che raccoglie le tracce contenute nei quattro EP usciti su Radio Matrix tra giugno e ottobre. Il risparmio consistente (circa €25 di risparmio) non vi sembra una ragione sufficiente per fare man bassa dei lavori di Delta Funktionen?
[title subtitle=”Niro – Undercover Work EP (Undercover Work)”][/title]
Ennesimo pezzo di bravura di Niro Perrone, in orbita Suoni & Battiti già due settimane fa nelle vesti di Easy To Remember insieme al fratello Elia, che dopo aver pubblicato un paio di validissimi EP su Fortezza Records (“Sidewalk Stories”) e Sound Of Vast (“Tender As Asphalt”) inaugura la sua nuova piattaforma digitale, Undercover Work, alla quale sarà destinato tutto ciò che verrà percepito come “materiale non convenzionale”. E non convenzionali sono “Superfly” e “Wanga Toul Na Possa”: tra Chicago e Detroit, masticatissime, le due tracce portano avanti con successo il credo musicale del giovane aretino.
[title subtitle=”iO (Mulen) – Crux / Airflow EP (Cardinal)”][/title]
Abbiamo ragione di credere che il 2015 finirà per essere considerato da iO (Mulen) come un anno assolutamente da ricordare: otto sono infatti le uscite che hanno visto e vedranno protagonista (mancano all’appello il secondo out di Eating Records e l’Apollonia numero diciotto) il produttore ucraino da qui al 31 dicembre e tra queste spiccano “Jam” su Propaganda Records, la label di Nastia, e “Crux / Airflow EP”, il disco che abbiamo il piacere di presentarvi oggi. Questo nuovo Cardinal ci ha convinti talmente tanto che non siamo in grado di dirvi quale delle due tracce sia la nostra preferita…ma non è forse questa l’invidiabile caratteristica dei dischi che poi finiscono per non uscire mai dalla nostra dj bag?
[title subtitle=”Francisco Allendes – Aroa EP (Desolat)”][/title]
Chi ci legge e ci segue con continuità sa perfettamente che, salvo qualche uscita perlopiù a firma Pulshar (ricordate “Blood And Mathematics”?), è davvero raro riuscire a trovare qui, su Suoni & Battiti, un lavoro prodotto da Desolat. “Aroa EP”, il nuovo lavoro a firma Francisco Allendes, fa eccezione perché, pur restando un disco “semplice” (nell’accezione migliore del termine) che sembra rivolgersi esclusivamente ai dancefloor più “sportivi”, il tiro jackin’ di “Agility Queen” ha decisamente qualcosa di interessante. Se a questo aggiungete il campione vocale offerto DJ DMC (già Dance Mania) e quelle cowbell che ci stanno (quasi) sempre bene, allora il gioco è fatto.
[title subtitle=”Enzo Siragusa & Alexkid – Evolutions EP (Fuse)”][/title]
Enzo Siracusa e Alexkid si dividono il nuovo Fuse, uscita numero venti della label britannica, consegnandoci due tracce che centrano in pieno il credo del party di base a Londra, ma da tempo itinerante per mezza Europa. Delle due la nostra preferita è “Wear Your Cape”, la marcetta minimaloide e subosissima prodotta dal francese Alexis Mauri, ex pupillo di quel Laurent Garnier che l’ha voluto più e più volte sulla sua F Communications all’inizio del decennio scorso.
[title subtitle=”Luke Hess – Adventures In Deep Space EP (Echocord Colour)”][/title]
È il solito Luke Hess: caldo, intenso, deciso e groovoso, ma anche essenziale e basico. Il nuovo Echocord, il sesto se si considera anche l’album “Light In The Dark” del 2009, è uno di quegli EP all time classic che non ci stancheremo mai di sentir suonare.
[title subtitle=”Inigo Kennedy – Clarion Call (Token)”][/title]
Con un numero di EP che supera abbondantemente la decina e un album di una consistenza unica (“Vaudeville”) sul groppone, Inigo Kennedy è senza ombra di dubbio uno dei nomi di punta dell’intera famiglia Token. Ve lo abbiamo ripetuto più e più volte e continueremo a farlo in futuro. La sua techno, tanto fisica quanto emozionale, ha il merito di riuscire a trovare sempre e comunque un equilibrio tra la musicalità dei synth e l’incisività dei beat e delle bassline, prerogative che investono letteralmente il dancefloor ogniqualvolta la sua musica viene suonata. Chi si lamenta – talvolta a ragione – dell’appiattimento della scena techno farebbe bene ad ascoltare dischi come “Clarion Call”, un lavoro che ha nella title-track e in “Kepler” le due facce della stessa medaglia: l’elettronica di qualità.
[title subtitle=”V.A. – Takanawa Dream Hotel Vol. 2 (MOSHItaka)”][/title]
“Takanawa Dream Hotel Vol. 2” rientra nella categoria “dischi usciti su label di cui non conoscevo” l’esistenza…e fa un figurone!
[title subtitle=”F.T.G. Live & Alex Tea – Human Crew Vol. 1 (Citylow Records)”][/title]
Ed eccoci alla quinta uscita per Citylow Records, label dal carattere analogico che fa capo ad Alfredo Trastulli, uno dei nostri ultimi Giant Steps, e al romano Alex Tea. Messe via le due versioni firmate dai padroni di casa, che si attestano sui livelli dei loro lavori contenuti nei primi quattro EP, “Human Crew Vol. 1” ha il suo punto di forza nel preziosissimo remix firmato da Amir Alexander che abita il B-side: elegante, pulita e compatta, la versione dell’americano cavalca come meglio non potrebbe l’onda lunga di “Love & Fear!” (il doppio su Anunnaki Cartel) e “Sonic Subversion EP”. Per la musica del buon Amir vale il payoff delle scarpe Volta: “instant classic”.
[title subtitle=”D’Julz – Houdini EP (Bass Culture Records)”][/title]
Sebbene sia innegabile che il nostro gusto spesso e volentieri coincida con la musica proposta da Ricardo Villalobos, questa volta ci sentiamo di smentirlo, sostenendo che tra le tracce sul lato B di questo nuovo Bass Culture (“Waiting 4 Visa” e “Serendipity”) e la sua preferita, “Houdini”, c’è un abisso. Nonostante ce l’abbia fatta ascoltare per tutta l’estate, restiamo dell’idea che la title-track sia troppo “frivola” per incontrare i nostri favori; di gran lunga meglio i ritmo compassato e le drum delle altre due.
[title subtitle=”Iori – Monsoon / Rainfall (Phonica White)”][/title]
Il giapponese Iori Asano torna su Phonica White con il suo quinto EP, un lavoro vibrante, profondo ed ipnotico, confermando la sua incredibile sensibilità nel costruire soundscape sfocate ed emozionanti. Ma che belli sono questi tappetoni così, un po’ techno e un po’ dub?