Esiste un turismo, specie per gli amanti della musica, che mette in secondo piano mare, ombrelloni e cocktail più o meno alcoolici, e che preferisce tenere fede all’unico filo conduttore che, scandendo weekend e ferie, segna la via per tutto l’anno. E’ il turismo scelto da quelli che, anche ad Agosto, preferiscono Berlino o Londra a Ibiza (dove comunque i party davvero non mancano), che può fare a meno delle feste in spiaggia a vantaggio di club dove il verbo della musica non ha bisogno di creme abbronzanti e che, se proprio vuole divertisti all’aria aperta, prende un aereo verso nord alla caccia di qualche festival di quelli che mettono in pace le orecchie e le gambe col resto del mondo.
Questa è la scelta di chi, malgrado il caldo, continua a preferire un negozio di dischi a un bagnasciuga e di chi, pur avendo solo dieci euro in tasca, preferisce far suo un disco da riportare a casa al proprio ritorno piuttosto che cedere alla tentazione di un paio di birre di fronte al tramonto. Il Suoni & Battiti di questa settimana è dedicato questi ragazzi qui, quelli che, con tutta probabilità, finiranno per incontrarsi da Hard Wax nelle prossime settimane.
[title subtitle=”Sciahri – Mysterious Love (Ilian Tape)”][/title]
La terza uscita della serie “X” del catalogo della bavarese Ilian Tape è affidata a un giovane talento di casa nostra: Sciahri. Il fiorentino, all’esordio assoluto dal punto di vista discografico, chiude per la label dei fratelli Zenker un EP che rivela una “techno-sensbilità” che va ben al di là del spicciola visione del genere dove a farla da padrone è la basica accoppiata “cassa più basso”. Le quattro tracce prodotte da Sciahriar Tavakoli infatti, pur non togliendo quasi mai il piede dall’acceleratore (“The Dream Is True” e “Emblema” ne sono la conferma), dimostrano la capacità dell’autore nel saper coniugare al meglio gli elementi più crudi e incisivi del suono teutonico con il tocco caldo e vibrante di quei chord che qualche tempo fa erano gli elementi imprescindibili dei dischi house e techno ben fatti. La title-track e “Emblema” sono proprio belle.
[title subtitle=”V.A. – MASSE Box (Ostgut Ton)”][/title]
Cinquanta euro o giù di lì, tanto costa “MASSE Box”, la maxi raccolta che contiene la ristampa della chiacchieratissima colonna sonora composta da Efdemin, Marcel Fengler, Henrik Schwarz, Marcel Dettmann e Frank Wiedemann per lo spettacolo teatrale dello Staatsballett di Berlino andato in scena alla Halle am Berghain nel Maggio scorso, e i tre EP di remix/inediti curati dagli stessi artisti. Insomma, una spesa mica da poco, un investimento comunque legittimato dalla bontà dell’opera originaria e dall’indiscutibile bellezza di alcuni delle tracce che costituiscono il nuovo materiale. E’ il caso delle bellissime “Euphorium” e “Aetas” a firma DIN, oppure di “Lockstep” di Henrik Schwarz (una traccia stranissima sia per i canoni di Ostgut Ton che per quelli dell’autore) o della versione-club di “Spiritoso” rielaborata dalla strana coppia Dettmann-Wiedemann. “MASSE Box”, quindi, rappresenta un vero e proprio investimento…sta a voi decidere se fare vostro l’intero pack o affidarvi ai singoli perché, è giusto che lo sappiate, al lavoro di Efdemin e Fengler non potete dire di no.
[title subtitle=”Domenico Crisci – The Old Candelabra (L.I.E.S.)”][/title]
Rotolante, duro, arrabbiatissimo, isterico, saturo e graffiante, è “The Old Candelabra”, il nuovo EP di Domenico Crisci su L.I.E.S. che segue il bellissimo “Russian Torrent Versions 9” su CCCP. Se è vero che dischi così o si amano o proprio non si sopportano, è altrettanto certo non possiamo restare indifferenti di fronte al nostro giovanotto, capace di piazzare i suoi primi due out su label così prestigiose: questa è la strada da seguire, ma crediamo che Domenico lo sappia meglio di noi.
[title subtitle=”DeepChord – Lanterns (Astral Industries)”][/title]
“Lanterns”, al pari delle altre uscite firmate da Rod Modell (quelle su Soma Records, Echospace, Modern Love o l’omonima DeepChord, fate voi), è un disco pazzesco. L’americano ci regala uscite così da oltre un decennio, che aspettate a farlo vostro e ringraziare?
[title subtitle=”Ottodox – The Love Of A Former Golden Age Part. 1 (Semper Idem)”][/title]
Non ho la minima idea di chi o cosa sia Ottodox e non ho informazioni su Semper Idem, la piattaforma che ha recentemente rilasciato le due parti di “The Love Of A Former Golden Age” – “The Golden Age” e “The Love”. L’etnica (e totalmente fuori contesto) “Filled With Cries” e l’ingrugnitissima “Through The Storm” sono, a modo loro, due tracce davvero valide. Date un ascolto.
[title subtitle=”Marcel Dettmann – Planetary Assoult Systems Remixes (MDR)”][/title]
Uscite rispettivamente sulla quinta e sesta release del catalogo di MDR, “Rush” e “Apron” tornano a far parlare di se grazie agli incazzatissimi remix confezionati da Planetary Assoult System. Luke Slater, tornato per l’occasione a vestire i panni del suo moniker più celebre, regala a Marcel Dettmann tre remix tanto duri e ruvidi quanto adrenalici il “Deep Release Remix” di “Rush” e il “The Rhythm Remix” di “Apron” hanno una marcia in più. Devastanti.
[title subtitle=”Konstantin Sibold & Telly – I’m In Need (Mojuba)”][/title]
“I’m In Need” di Konstantin Sibold & Telly è la ventunesima prova che i Mojuba vanno comprati tutti, nessuno escluso. Semplicissimo, ma bello da morire.
http://www.youtube.com/watch?v=boKeKQ3Wf4s
[title subtitle=”DVS1 – Klockworks 13 (Klockworks)”][/title]
Dopo l’uscita di “Rotary” di Steve Rachmad, inserita nell’uscita numero dodici della sua label, Ben Klock ha deciso di tirare fuori dal cilindro un’altra delle tracce da lui selezionate due anni fa (e tenute fin qui celate) per la sua compilation Fabric. Stiamo parlando di “Spying” di DVS1, che tra qualche giorno vedrà finalmente la luce insieme a “Creeping” e alla bellissima “Black Russian”. Nonostante il carattere decisissimo dell’EP, che ancora una volta bada esclusivamente al sodo senza scendere a compromessi, è impossibile non riconoscere al suo interno le diverse sfumature della musica dell’artista di Minneapolis che dimostra, ancora una volta, di saper far convivere fredde atmosfere (il B-side dell’EP) con i chord avvolgenti e trascinanti di “Creeping”. Insomma, l’ennesimo pezzo di bravura di firmato da Zak Khutoretsky.