Dopo avervi presentato, appena due settimane fa, una carrellata di dischi dai colori e dai profumi prevalentemente house, abbiamo il piacere di dare il giusto spazio a uno dei nostri generi preferiti, nonostante il sole e il caldo continuino a spingere con forza verso il mare e sonorità, per così dire, “leggere”. Ma la nostra passione per la techno non è mai stata un segreto; a dirla tutta ci piace da morire quella fatta dai nostri ragazzi che, quando si tratta di kick duri, ritmiche veloci e suggestioni futuristiche, non perdono occasione per dare una lezione a tutti.
Così la puntata di oggi da spazio alla neonata sinergia tra Claudio PRC e UNC, all’ultimo (ultimo per davvero) M_Rec a firma Wrong Assessment e Max_M, al nuovo EP di Synthek e al rigidissimo “Ad Rvina Imperii” sulla romana Love Blast di Luciano Lamanna. Completano il tutto i Polar Inertia con un lavoro letteralmente clamoroso, gli EP di remix per Inigo Kennedy (Token) e Orlando Voorn (Out Electronic Recordings), i fratelli Zenker e il nuovo The Bunker New York.
Insomma, chi se ne frega di Caronte. No?
[title subtitle=”Polar Inertia – Kinematic Optics EP (DEMENT3D)”][/title]
Settantaquattro minuti avvolgenti, dove accelerazioni impetuose, pause mozzafiato e momenti di stasi dinamica/celebrale portano l’ascoltatore all’alienazione più totale, fanno di “Kinematic Optics EP” un trattato sulla musica techno dei nostri giorni. Polar Inertia, il duo parigino semi-sconosciuto (uno dei due è Voiski), consegnano a Dement3d il suo nuovo e quarto EP – terzo, se scegliamo di non considerare “Remixed” – dopo una pausa di tre anni da “The Last Vehicle” e lo fa tenendo ben saldo il timone attraverso il quale guidare tempo, spazio ed emozioni. Emozioni, dicevamo, perché sta qui la vera discriminante rispetto a quanto il filone dark-tool techno ci ha consegnato ultimamente: il disco non è un buco nero concepito per fagocitare chi l’ascolta e i suoi problemi, ma un’elegante trama fatta di synth taglienti come i miracle blade del compianto chef Tony, di pad galleggianti e di bassline tese come corde di violino. Il tutto amalgamato di chi la techno la conosce, la rispetta e ne declina il verbo. “Kinematic Optics EP” è un’opera cinematografica in bianco e nero, prendetevi del tempo e ascoltate il disco con tutta la calma dovuta perché per EP come questo non c’è e non ci deve essere fretta alcuna.
[title subtitle=”Max_M / Wrong Assessment – 1004 (M_Rec Ltd)”][/title]
Dischi belli come “1004”, la nuova uscita della serie di 10” di M_Rec, non fanno altro che alimentare il rammarico di aver dovuto prematuramente salutare un grande artista come Max_M. Al suo fianco, nell’EP che chiuderà il catalogo della label milanese, c’è Wrong Assessment, l’amico e collega con cui Max ha condiviso alcune delle pagine più belle della sua discografia e con cui ha dato vita al progetto Overall Severity. Incredibilmente intenso, il disco merita di essere fatto vostro, credeteci…al di là di qualsiasi sentimentalismo.
[title subtitle=”Claudio PRC & UNC – TGP 005 (The Gods Planet)”][/title]
Due dei nostri talenti più validi e interessanti, il sardo Claudio PRC e il pugliese Dubit (oggi nelle vesti di UNC) uniscono le forze su The Gods Planet per dare vita a un EP che miscela in modo equilibrato e gustoso le anime musicale dei due artisti. Le atmosfere rarefatte di Claudio e la sempre convincente combinazione di beat / suoni atmosferici di Pier animano due tracce profonde, torbide e appassionanti. “MDXLIV”, poi, è proprio bella!
[title subtitle=”Inigo Kennedy – Requiem Remixed (Token)”][/title]
Il poker di remixer scelti per dare nuovi lustri a “Requiem”, traccia numero tre di “Vaudeville”, il meraviglioso album uscito un anno fa su Token, rende il giusto merito al lavoro di quel campione che risponde al nome di Inigo Kennedy. Efdemin, Kangding Ray, Regis e Dasha Rush prendono la sua traccia, la re-immaginano e la “estremizzano”, donandole delle vesti molto diverse da quelle originali e mettendo in piedi un EP ricco e pieno di spunti. Da ascoltare, qualsiasi sia il santo a cui siete soliti rivolgervi quando avete voglia di techno.
[title subtitle=”Orlando Voorn – Gain Upwards Remixes (Out Electronic Recordings)”][/title]
Protagonisti di un remix pack di tutto rispetto, Juan Atkins, Benny Rodriguez (con il techno-alias ROD), Efdemin e Haiku sono stati chiamati da Out Electronics per fornire la loro versione di “Gain Upwards”, estratta dall’ultimo album di Orlando Voorn, “Black Diamond”. Delle quattro nuove versioni, tutte molto interessanti, va sottolineata quella del berlinese Phillip Sollmann che con il suo tocco, quello che da tempo ha fatto la fortuna del catalogo di Dial, trasforma l’arrogante versione originale in un disco in grado di coniugare paesaggi eterei e groove “pumpy”.
[title subtitle=”Zenker Brothers – Pollioni (Index Marcel Fengler)”][/title]
Pattern di batteria ciccioni e svincolati dalla battuta in quattro, groove incalzanti e bassline/synthline dal piglio “raverino” fanno di “Pollioni”, la nuova uscita dei fratelli Zenker, un tool-EP piuttosto unico e lontano dagli standard a cui la techno ci ha abituati oggi. Ciò che colpisce, e che già avevamo avuto modo di apprezzare con le loro uscite su Ilian Tape (non ultimo il loro album), è il personalissimo modo in cui i due bavaresi riescono a combinare le loro originali scelte stilistiche (ascoltate attentamente il beat di “Neunkeu”) e un invidiabilissimo tiro dancefloor. Il tutto sotto un nemmeno troppo velato strato di polvere.
[title subtitle=”Array Access – Variations (Ressort Imprint)”][/title]
“Variation 2”, sia nella versione originale che in quella di Eomac, merita di essere ascoltata con attenzione.
https://soundcloud.com/ressortimprint/sets/rsi007-array-access
[title subtitle=”Synthek – Verse I (STK)”][/title]
Sentieri sommersi (“Escape From Reality”) e atmosfere sospese (“Alchemy”) prendono il lato A di “Verse I”, il primo out di STK, la nuova label di Synthek, e lo schiaffano per direttissima tra le cose extra-club più interessanti delle ultime settimane. Il merito va a quei riverberi, fruscii e beat rotondi e pulsanti che l’artista campano sta proponendo a più riprese nei suoi lavori (vedi il suo album d’esordio “Unwise”) e che fanno da protagonisti, in vesti ovviamente diverse, anche delle altre due tracce che completano l’EP. Per questa ragione “Found Myself” e “Chain Reaction” (la nostra traccia preferita), pur rivolgendosi maggiormente al dancefloor, non spezzano l’aura mistica che aleggia sul disco. “Verse I” è un bell’EP, un’uscita perfetta per chi ama tutti quei lavori che nascono techno per sfociare nell’ambient (o viceversa).
[title subtitle=”V.A. – Ad Rvina Imperii (Love Blast)”][/title]
“Celebrating decadence while everything burns” è il motto che accompagna “Ad Rvina Imperii”, il primo capitolo dalla collaborazione tra Love Blast, Kapvt Mvndi (sublabel di Blackwater) e Stirpe999, l’anti-label romana di quei Fire At Work che qui giocano un ruolo di primissimo piano con “Spartacvs”. Al fianco della loro marcia, i lavori dei fratelli Somatic Responses e del capobranco Luciano Lamanna chiudono un pacchetto nero come la pece, un EP duro, sinistro e letale, ma al tempo stesso tanto necessario da sembrare la risposta più adatta a una realtà tutt’altro che indulgente con le persone che la animano. Da qui il rimando alla decadenza, stato sociale che Love Blast prova a musicare con la sua techno che solo techno non è, e che attinge a piene mani sia dall’ambient che dall’industrial. Certo, per ‘ste robe ambient e industrial ci vuole un po’ di pelo sullo stomaco, ma una volta entrati nel tunnel ci si sta meglio di quanto immaginiate.
[title subtitle=”Mark Verbos – Walk The Distance EP (The Bunker New York)”][/title]
Veloce, rude e incazzato nero. “Walk The Distance EP”, la nuova uscita firmata The Bunker New York ad opera di Mark Verbos, è un disco letale e spietato, un EP che non fa prigionieri.