Ciò che la rende veramente speciale e indiscutibilmente unica è che, se davvero la ami, lei saprà darti indietro ciò di cui hai bisogno. Al momento giusto, è chiaro, un momento che spesso corrisponde all’istante esatto in cui hai smesso di aspettarti un segnale. E’ la sua magia: è tutto più difficile, le avversità si fanno più compatte (o forse sei solo tu a essere più stanco) e tu sei lì che fai refresh alla pagina di Decks o quella del vostro store online di fiducia in attesa di qualcosa, anche solo un palliativo. Oppure sei a spasso per il centro e decidi di allungare il tuo giro solo per sbirciare le novità discografiche della settimana. Ecco, se la ami avrai qualcosa indietro, proprio in quel momento.
Questa volta quel “qualcosa” è una montagna di musica fantastica, una montagna di techno.
[title subtitle=”Area Forty One – Nocturnal Passions Part. 1 (Delsin Records)”][/title]
Dopo aver “preso parte” alla celebrazione delle cento release di casa Delsin Records con “Supervoid”, Area Forty_One è pronto all’esordio vero e proprio sulla label olandese con un EP interamente dedicatogli. E il buon Dennis van Gemert risponde da vero campioncino: il disco non solo è bello e completo, rappresentando la fotografia perfetta di un suono profondo e arioso come quello di pochi altri artisti in circolazione, ma nasconde quella preziosissima gemma che risponde al titolo di “Isolated Soul”. Musica.
[title subtitle=”PVS – Sunday Rhythm EP (H.omevvork)”][/title]
Il romano PVS, che proprio nell’ultima puntata dello scorso anno si è affacciato su Suoni & Battiti con il suo “The Fugitive”, non c’ha messo molto per tornare a fare la voce grossa, questa volta grazie alla nuova release della sua label. Dopo il successo di “Fuckin’ Society”, suonato in lungo e in largo dai big della scena techno quali Dettmann, Speedy J, Mulero, Truncate e compagnia cantante, H.omevvork è infatti pronta a presentare il nuovissimo “Sunday Rhythm EP”. Qui, oltre al percissivo (e violentisso) original mix e al remix di Giorgio Gigli, a stupire è la bellissima versione di un altro giovane romano: VSK.
[title subtitle=”Romanthony – Trust (Glasgow Underground)”][/title]
Uscito diciannove anni fa, “Trust” è un vecchio lavoro di quella leggenda della musica che risponde al nome di Anthony Wayne Moore, in arte Romanthony. Il disco, che recentemente ha rivisto la luce grazie a due EP di remix su Glasgow Underground, è stato remixato per l’occasione da Motor City Drum Ensemble che nel suo “Deep Mix” riesce a cogliere in pieno lo spirito della musica dello statunitense. Romanthony, così, ci mancherà un pochino meno. Forse.
[title subtitle=”Yan Cook – Morse EP (Ann Aimee)”][/title]
Yan Cook, quell’assassino autore del nuovo EP uscito su Ann Aimee, è entrato di diritto nella cerchia degli artisti che seguirò con interesse di qui in avanti. Merito di una release, “Morse EP”, che rasenta la perfezione se ciò che si sta cercando è techno nuda e cruda. Questa è maleducazione bella e buona; l’ucraino c’ha regalato l’EP della settimana, non c’è altro da aggiungere.
[title subtitle=”STL – At Disconnected Moments (Smallville Records)”][/title]
Sono tra i tanti che, lo ammetto, proprio non riesce a togliersi dalla testa “Something Is Raw” di quel geniaccio di STL che, dopo averci deliziato con dozzine di uscite sparse tra la sua Something, Perlon e Smallville Records, torna sulla label di Amburgo con l’ennesima bellissima raccolta. Fedele al suo suono dolce ma ruvido – come quelle cose fatte bene ma apparentemente vecchie solo perché appartenenti alla tradizione – e all’identità di un’etichetta che ha fatto del concetto/verbo “deep” una religione, Stephan Laubner non perde mai occasione per dimostrare di essere fatto di un’altra pasta rispetto a chi, tenacemente, rincorre una qualità anche lontanamente paragonabile ai suoi lavori. E ce lo dice qui, con “At Disconnected Moments”: crudo ed essenziale, caldo e sensuale, il suo è un lavoro basico e completo al tempo stesso, sorretto dalla quasi inumana qualità di saper sintetizzare e al contempo permettere alla musica di pontificare paesaggi sonori potenzialmente sterminati. Sta all’orecchio di chi ascolta, non una ma cento e più volte (tutte diverse), capire dove STL si sta dirigendo. “Amelie’s Dub”, “Silent State” e “Ghostly Ambit” dovrebbero chiarire, meglio di mille parole, il mio pensiero.
https://soundcloud.com/smallville-records/sets/smallville-lp-cd-08-stl-at
[title subtitle=”L-VIS 1990 pres. Dance System – Dance System EP (Clone Jack For Daze)”][/title]
Isterico e nervoso come pochi altri dischi dall’inizio del 2014, “Dance System EP” segna il ritorno di L-VIS 1990 su Clone Jack For Daze dopo “Circuits” dello scorso anno. James Connolly, come da premesse, non va troppo per il sottile chiudendo una release le cui tracce posso essere suonate solo e soltanto nelle ore centrali della notte. Le incazzatissime “Flash Drive” e “DS Theme”, oppure “Move It” al fianco della leggenda di Chicago Jamming Gerald, fate voi: il disco spacca.
[title subtitle=”SNTS – Horizontal Ground 016 (Horizontal Ground)”][/title]
Niente di nuovo, niente di sconvolgente, niente che rivoluzionerà (nemmeno un po’) le nostre orecchie. Ma il nuovo Horizontal Ground, label britannica con diverse bombazze alle spalle, è un disco fatto come Dio comanda e questo basta per meritarsi un posto tra i dischi techno da avere. Ve lo ricordate “Reduced Life Expectancy” di Monica Hits The Ground, no?