“Tutta la buona musica deve raccontare una storia. Racconti di esperienze. Racconti di gioia. Racconti di un amore perduto e ritrovato.” Queste le parole che usano per descriversi i Tale Of Us. Un duo proveniente dal continente americano, ma che ha saputo ritrovarsi a Milano. Milano, si, perchè sono chiaramente italiane le origini dei due componenti del duo, Carmine Conte in arte Karm, nato a Toronto e Matteo Milleri, nato a New York. Per ampliare i loro orizzonti e per ispirare le loro produzioni si sono trasferiti a Berlino, passaggio quasi obbligatorio per una combinazione emergente. Le loro produzioni sono ricche di suoni nuovi, dal pop alla house, passando per la nu/disco e il rock, transizioni ricche di sfumature che stanno stregando molti e che sicuramente faranno vittime anche in futuro. Qui su Soundwall abbiamo già parlato del loro Ep di debutto “Dark Song EP” uscito su Visionquest, EP emozionale e carico di significati che sicuramente bissa, per non dire supera, il successo dei remix per WhoMadeWho e per Thugfucker, lavori importanti, ma che di certo non spiegano ancora bene chi siano i Tale Of Us. Per questo abbiamo deciso di farci una chiacchierata, per farci raccontare “il racconto di loro”.
Come singoli eravate già all’interno del mondo della musica, ma come inizia il racconto di Tale Of Us?
Tale of us nasce in una notte fredda dell’inverno berlinese, abbiamo capito che insieme potevamo veramente completarci ed essere uno il valore aggiunto dell’altro. Da li abbiamo deciso di proseguire insieme.
Nelle vostre biografie si legge che proponete suoni nuovi, ma cose c’è di realmente nuovo nel vostro sound?
I suoni nuovi, se cosi possiamo chiamarli, scaturiscono da un background inespresso legato all’uso illimitato di melodie. Cosa che nella musica elettronica, techno e house era del tutto scomparsa. Forse presuntuosamente abbiamo avuto il coraggio di tirarle fuori e di assmblarle con una struttura personale. Ci ha aiutato l’amore per le colonne sonore, le influenze rock e pop e l’interazione con persone che ci hanno fatto conoscere altri aspetti della musica.
Parlando della vostra musica, i vostri remix su Life And Death hanno riscosso molto successo, come nasce la vostra collaborazione con questa etichetta emergente, e in particolare con WhoMadeWho e con Thugfucker?
Nasce da una richiesta di Manfredi (adesso il nostro Manager) che cercando un remix per la traccia di Thugfucker, conoscendo le nostre prime cose, ci ha dato la possibilità di lavorarci. Da li in poi abbiamo avuto il modo di entrare in contatto con band come WhoMadeWho, che ci hanno permesso di lavorare su sonorità diverse. Ad oggi siamo orgogliosi di poter gestire l’etichetta assieme a Manfredi e Greg.
Il passo successivo è stato The Dark Song EP. Come è nato? Questo EP è stato rilasciato su un’altra etichetta emergente, Visionquest. Com’è collaborare con questa nuova label e com’è nato il vostro rapporto?
E’ nato addirittura un anno prima dei remix, ed è il suono che ci ha fatto diventare Tale Of Us e di essere poi notati da Visionquest e da Life and Death. Seth Troxler ha voluto la traccia subito dopo averla ascoltata, ci ha raccontato che sarebbe nata la nuova label Visionquest e non abbiamo mai avuto dubbi sulla qualità del progetto.
Vi esibite sia Live che in Djset, situazioni diverse, ma spesso complementari. Che ne pensate?
Non è del tutto esatto perche il live è ancora in fase di progettazione e sarà annunciato solo dopo l’uscita dell’album.
Vi siete già esibiti su palcoscenici importanti quali, Watergate, Weekend, DC10,Tenax, Cocoricò ma gira voce che vi dilettiate anche in party in location segrete, Just This, vi dice niente?
Si Just this è una serie di piccoli party in location atipiche che ci ha permesso di crescere il nostro pubblico al di fuori da i circuiti convenzionali. Questo ci ha aiutato molto a sviluppare il nostro suono a pieno senza compromessi e sopratutto senza la fretta di apparire in situazioni piu conosciute.
Andando un po’ oltre la vostra carriera e parlando di qualcosa di più personale, chi è stata la persona che vi ha spinto all’inizio nel mondo della notte e della musica, e cosa dite di lui/lei?
Non possiamo dirlo con certezza sicuramente abbiamo speso più tempo a sperimentare in studio e ad ascoltare online che a far parte della night life vera e propria.
Per concludere, pensate che la musica sia una moda? A tal proposito l’Italia come è messa con i tempi?
La musica devastante non è una moda. L’italia grazie al superamento di sonorità troppo ritmiche e poco melodiche potenzialmente può dare tantissimo perche è nel nostro sangue.
Grazie per il tempo concessoci. Buona fortuna.
English Version:
“All good music should tell a story. Tales of experience. Tales of joy. Tales of love lost and won. A Tale of Us.” These are the words used by Tale Of Us to describe themselves. A duo that come from America but shaped only in Milan. Yes Milan, that’s because the duo has clear Italian origin, Carmine Conte well known as Karim is born in Toronto and Matteo Milleri is born in New York, these are the names of the members of the duo. The duo moved to Berlin to broaden their horizons and get inspiration for their production, a necessary step for emergent combinations. Their productions are rich of new sounds, from pop to house, from nu/disco to rock. Nuances that now are shocking so many people and for sure in the future will make more and more victims. Here on Soundwall we have just talked about their debut EP “The Dark Song EP” released by Visionquest, a great success that draws or maybe exceeds the success reached by the remixes for WhoMadeWho and Thugfucker. Important works, but they are not enough to explain who are the Tale Of Us. This is the reason why we decided to have a chat with them, with the aim to tell us the “Tale Of Us”.
Hi, welcome to Soundwall.
You were already producing as solo artists, but how did Tale Of Us come about?
Tale of Us was born during a cold night in Berlin, when we met we immediately understood the value we added for each other.
In your biography you mention that you are aiming to create new sounds, but what is actually new about the sounds you are making?
So called “new sounds” came from a typically Italian musical and melodic background, something that in contemporary electronic music and techno has almost disappeared. Maybe us and few others had the courage to pull this background out, rebuilding new structures in the most personal way. Our love for soundtracks, rock and pop influences and interacting with people with a deep musical culture helped us to make all this happen.
Focusing on your music, your remixes on Life And Death have been a big success, how did you begin working with this new label and in particular with WhoMadeWho and Thugfucker?
We started when Manfredi (our manager now) contacted us asking us to remix ‘Disco Gnome’, he knew our first releases and then he gave us this opportunity. After that we had the chance to get in contact with WhoMadeWHo and we started interacting with different kind of sounds… Now we are proud we’re running the label together with Manfredi and Greg from Thugfucker.
Your new EP is called Dark Song and is being released on Visionquest. How did this come about? This EP is being released on another new label Visionquest run by Seth Troxler, Shaun Reeves, Ryan Crosson and Lee Curtiss. How did you meet these guys?
Dark Song was born a year before the Life and Death remixes, and that’s probably the song that allowed the Tale of Us combo to be effective and allowed us to reach Visionquest and Life and Death lately. Seth Troxler immediately felt in love with that track and told us that that project fit perfectly with the forthcoming VQ sound. We immediately had no doubts about the quality of the whole project.
You both DJ and play live. Which do you prefer doing?
Our live is not ready yet. It will be when our album will be released.
You’ve played at important clubs like Watergate, Weekend, DC10, Tenax, Cocoricò but we’ve heard you’re also involved with a secret location party called ‘Just This’… What’s the deal with this?
‘Just This’ is a series of small intimate parties in weird locations, these parties allowed us to build a solid fan base and experiment with our personal sound with no compromises. The good thing that we never had the impression that we had to adapt our music to the environment but rather completely the opposite.
Now for something a little more personal… who was the person that first introduced you to dance music and clubbing? What can you tell us about him or her?
Actually we really don’t know. We always been watching and taking part of nightlife events, but our main thing, individually and together was the time spent in our own studio producing sounds.
Final question: Is music a type of fashion or trend? Also is the Italian scene in step with the times.
Amazing music has nothing to do with trends. In Italy thanks to the return of melody and eclecticism is potentially a very strong territory for developing the sound of the future.
Thanks for the time that you spent with us. Good luck.