Ora, se diciamo 126 quasi sicuramente – a meno che non siate veramente stagionati – state pensando all’utilitaria Fiat che spopolò decenni fa ma a quella cricca che è arrivata nel panorama musicale italiano e, un po’ a colpi di hip hop, un po’ di indie, un po’ di stupefacenza, un po’ di sfrontatezza e imprecazioni, ha veramente generato un bel po’ di onde. L’esempio può ovvio sono gli stornelli 2.0 di Franco 126 e il maledettismo di Ketama, ma anche Pretty Solero, Ugo Borghetti e Asp 126 sono, insomma, dei personaggi. Tra l’altro proprio lo scorso 21 aprile è uscito il loro primo singolo “all together”, prodotto da Drone 126 e Nino Brown. Non è per nulla male:
Ma la cosa veramente curiosa, dal nostro punto di vista, non è questo. E’ il fatto che tutta la cricca – non lo sanno in tanti, ancora, ma è così – ha un’autentica passione per il clubbing. Così autentica che vogliono addirittura cimentarsi nel creare una serata “loro”. Se volete capire di che si tratta, basta andare stasera a Roma all’Hacienda, nuove struttura romana (riuscirà finalmente a stabilizzarsi il panorama delle venue a Roma?) che promette molto bene.
Anche Loveclub, comunque, questo il nome della serata one off, promette cose particolari. La direzione artistica è al 100% in mano alla Lovegang, il tutto viene solo traslato in campo clubbing: la parola d’ordine è “The freaks are welcome” (d’altro canto quelli del Lovegang sono un po’ i “freak” dell’hip hop attuale), l’atmosfera promette di mescolare techno e psichedelia. Considerando che la techno nell’ultimo decennio è diventata protagonista troppo spesso di contesti pre-confezionati e quindi asettici e prevedibili, ci sembra un gran bel proposito.
I nomi in console – inediti per l’Italia – sono la spagnola Alvva e la francese Ey.rah (più il resident Dj Prest e il buon Drone 126), ma quello che è interessante è come la Lovegang si spenda tanto per la customizzazione dell’evento: dalle pubbliche relazioni (per avere insomma un “proprio” pubblico) ma anche per le modalità d’ingresso, che vanno dal semplice biglietto alla possibilità di portarsi a casa anche un capo d’abbigliamento che “setti” la nota della serata (…nell’hip hop la faccenda dell’abbigliamento conta molto, ma anche il clubbing si è fatto da anni trascinare in questo: se dobbiamo giocare, giochiamo).
Insomma, potrebbe essere un fuoco di paglia, potrebbe invece essere un interessante esempio di come può ripartire un clubbing 2.0: un po’ nel combinarsi con la gente e con il piglio dell’hip hop (ne parlavamo giusto un paio di giorni fa), un po’ nell’inventarsi nuovi “sapori” e soluzioni per rendere più interessante e particolare la serata. Se state dalle parti di Roma, magari stasera fate un salto: potreste assistere a qualcosa di piuttosto interessante e particolare. Qui intanto un assaggio instagrammatico: