Sta dilagando e lo sta facendo rompendo gli argini che finora le avevano impedito di “metter piede” anche nei club caratterizzati da atmosfere più crude e cupe. Stiamo parlando del suono del momento, quello comunemente chiamato “disco” e di tutto quel filone che ci ha portati sino alla riscoperta – e, in alcuni casi, all’esplorazione – della musica afro e brasiliana. A farne le spese, almeno inizialmente, è stata quella scena techno che, se vogliamo essere del tutto sinceri, un po’ se l’è cercata, appiattendosi oltre il dovuto su dei canoni estetici già di per sé privi di picchi e scossoni emotivi.
Eppure guai a dar per vinta una scena, guai a voltarle del tutto le spalle, che poi quelli bravi finiscono per cercar vendetta con le loro uscite. Oggi ve ne presentiamo dieci, certi che di fronte a materiale simile, questa non sarà né la prima né l’ultima volta.
[title subtitle=”Scalameriya & VSK – Haka (Perc Trax)”][/title]
Sorvolando sulla cover dell’EP – ma cosa sarà passato in testa al grafico? – il disco d’esordio di VSK e Scalameriya è una di quelle uscite che, se inserite all’interno dell’attuale contesto-techno, rischia di fare tutta la differenza del mondo: carico come ci si aspetterebbe da un prodotto targato Perc Trax, specie nelle due originals, l’EP offre una visione della techno po’ più “punk” rispetto a quanto offerto nel recente passato dal romano e dal serbo. Via l’ipnotismo, i tappetoni e i droni che giocano a rincorrersi senza mai abbracciarsi, e spazio a groove aggressivi e a suoni taglienti. La linea percussiva della title-track, poi, ha mandato ai matti Perc, che non manca di suonarla all’interno dei suoi set da diversi mesi. Peak-time anthem.
[title subtitle=”Ritvik Neumann – Sephirot EP (Mental Modern)”][/title]
Non ce ne vogliano i due remix, i bravissimi Luigi Tozzi e Artefakt, ma di questo nuovo Mental Modern ci prendiamo le due versioni originali firmate Ritvik Neumann. Tesi e nervosi, specie la bellissima “Sephirot”, i due lavori di questo misterioso produttore italiano (non fatevi ingannare dal nome) immergono in dancefloor in atmosfere liquide e rarefatte come ci si aspetterebbe da un Conforce particolarmente inspirato. Qui, però, non si sono cercati particolari compromessi, non è stato smussato alcun angolo (cosa in cui il produttore olandese è maestro) e Neumann ha lasciato che tutto il carattere – e che carattere! – della sua musica venisse fuori. Si tratta di un EP bello come pochi altri, tra quelli usciti in questi mesi, fidatevi.
[title subtitle=”ROD – Balans EP (Balans Records)”][/title]
Vista la mole di EP prodotti, dodici solo sotto l’alias ROD a partire dal 2011, non si può certo dire che Benny Rodrigues abbia incontrato recentemente grosse difficoltà nel tramutare in musica le sue idee. CLR, Figure e (soprattutto) Klockworks, infatti, sono solo alcune delle label che hanno ospitato lo storico produttore olandese all’interno del loro catalogo. Tra queste c’è anche Balans Records, la piattaforma di Darko Esser e DJ LL, che apre il suo 2016 con l’ultima fatica a firma ROD: quattro tracce in cui il minimo comune denominatore sono i suoni crudi alla Truncate e i groove quadratissimi. Ma chi in passato ha apprezzato i suoi lavori saprà perfettamente che, nonostante l’entra-e-esci dei suoni non potrebbe essere più chiaro e netto (come nei dischi di David Flores e di molti loro colleghi), la sua techno sa mantenere un’eleganza che non nuoce minimamente alla concretezza. “Float”, la nostra preferita dell’EP, esemplifica perfettamente il nostro pensiero.
[title subtitle=”Tempre – First Strike (I/Y)”][/title]
Forti di un seguito sempre più crescente, merito dei party organizzati all’About Blank, il duo I/Y sta scalando gli indici di gradimento degli appassionati di techno. Merito di un lavoro mirato alla costruzione di un’identità forte, alla cui affermazione stanno dando una grossa mano i feedback ricevuto dalla release della loro omonima label. Oggi vi segnaliamo la quinta release, firmata Tempre: “Daybreak” ci piace un casino.
[title subtitle=”Heiko Laux – Klockworks 17 (Klockworks)”][/title]
Dopo aver attraversato fasi piuttosto incostanti, lo storico produttore tedesco Heiko Laux è tornato sugli “standard produttivi” che hanno contraddistinto le fasi iniziali della sua carriera (quelli in cui era in grado di sfornare album con una frequenza impressionante), rendendo il 2015 un anno davvero da incorniciare. La ciliegina sulla torta è stata la firma per Klockworks, con Ben Klock che gli affida la release numero diciassette del catalogo della sua label. “Dry Me (Acid Mix)”, la traccia che preferiamo, è uno di quei pezzi in cui onestamente non succede granché, ma a cui la pista non sa dire di no. L’abbiamo provato sulla nostra pelle.
[title subtitle=”Mattia Trani – Frozen Injection EP (Pushmaster Discs)”][/title]
Dopo aver pubblicato i suoi ultimi lavoro su Minimalsoul e Wet Cellar Records (all’interno del various che ha avuto come protagonisti anche Salvo Castelli e Marco Effe), Mattia Trani torna sulla sua Pushmaster Discs a quasi due anni da “Over The Future EP”, voltando temporaneamente le spalle a quel suono detroitiano che caratterizzato gli ultimissimi anni della sua crescita. Suona dunque un po’ più “europeo” e duro – passateci quest’ultima generica definizione – “Frozen Injection EP”, un lavoro dove a farlo da padrone sono i colpi secchi dei kick, gli hihat ferrosi e i riverberi, addensanti analogici chiamati a compattare e a far quadrare la ricetta. Bella “Frozen Stomp”, non male “Iron Enigine”; la nostra preferita, tuttavia, resta la versione confezionata da DJ Hyperacrive di quest’ultima, un tool cadenzato ed ipnotico che non fa prigionieri.
[title subtitle=”Synthek – Verse II (STK)”][/title]
Dopo gli ottimi riscontri ottenuti da “Verse I”, il primo EP prodotto dalla sua nuova label, Synthek (https://www.soundwall.it/giant-steps-synthek/) torna su STK con quattro nuove tracce per dar lustro al lato “weird” (e finalmente maturo) della sua techno. Molto valido il lato A, specie la bellissima e tormentata “Arrange”, segno che il processo di crescita del produttore campano – del gusto, oltre che della tecnica – sta dando dei notevoli frutti.
[title subtitle=”Perc – Ma (Stroboscopic Artefacts)”][/title]
Piuttosto “scarico”, almeno rispetto agli standard a cui siamo stati abituati, il nuovo EP di Perc per Stroboscopic Artefacts non è di certo il lavoro più incisivo prodotto dall’inglese negli ultimi tempi – basti pensare a “Tri-City”, uscita poco più di un anno fa all’interno di “V – 5 Years Of Artefacts Chapter One”. “Ma” resta comunque uno dei dischi più attesi di questo inizio d’anno; abbiamo sbagliato valutazione noi, oppure è solo merito di un hype (del londinese e della label di Lucy) davvero alle stelle?
[title subtitle=”Sciahri – Behind The Line (Opal Tapes)”][/title]
Forti di una costruzione semplice, ma mai banale, i brani firmati Sciahri trasudano un phatos, un’intensità e un’energia davvero incredibili. Merito della cura maniacale per i dettagli, certo, ma ciò che rendere davvero unica la musica di questo giovane dj e produttore è l’imprevedibilità delle sue scelte stilistiche. L’imperativo d’obbligo, infatti, quando si è poggiata la puntina su un suo lavoro, è non dare per scontata la primissima impressione, tanto è selvaggio e impetuoso l’animo della sua musica. Per questa ragione, se “Mysterious Love” su Ilian Tape ci era piaciuto, siamo fermamente convinti che questo nuovo Opal Tapes possa rappresentare un importante passo in avanti per la crescita del fiorentino. Noi ne siamo certi, prima ancora che augurarcelo.
[title subtitle=”UNC & RVO – Thedar (Telemorph)”][/title]
Dopo esser recentemente passato dalle nostre parti con il podcast numero duecentonovantatré del nostro canale, Reggy Van Oers torna sulle nostre pagine con la sua nuova fatica, prodotta questa volta al fianco di UNC / Dubit. I colori di “Thedar”, il secondo out della sua Telemorph, sono quelli tanto cari sia all’olandese che al produttore pugliese, che anche qui, ancora una volta, si dimostra straordinariamente originale nella costruzione di ambienti sinistri e ricchi di insidie e di tensione. Consigliatissimo per gli amanti e collezionisti di Prologue ed Elettronica Romana.