Questa volta è il turno di Tennis dire la sua su Life And Death (di cui è co-fondatore) con una release, “Make It Good”, che sprigiona da tutti i pori l’energia che ha disegnato in modo inequivocabile (e indelebile) i connotati di una delle label più influenti e di tendenza degli ultimi tempi. L’EP è bello, tanto, e completo perché se da un lato è vero che al suo interno possiamo riconoscere lo spirito che ha fatto grande Life And Death nel giro di poche, pochissime, release, dall’altro si riesce a fiutare dell’altro. Merito dei remixer, forse, ma soprattutto merito di un vocal mozzafiato che da solo basterebbe a riempirci le orecchie per settimane. Sto facendo riferimento a Fink e alla sua “Make It Good”, contenuta in”Distance & Time” del 2007, ma i più attenti l’avranno associata alla bellissima “If You Stayed Over” di Bonobo, uscita qualche mese prima all’interno dell’album “Days To Come” e nata proprio dalla collaborazione col britannico Fink.
Sì, quando una cosa è fatta bene, bene per davvero, va detto anche se ormai il nostro gusto si è un po’ “abituato” a certi incastri sonori, anche se non ci stupiamo più di fronte a nulla: “Make It Good” nella sua veste originale suona esattamente come ti aspetteresti da un Life And Death, ma questo non è un difetto tutt’altro, perché questa nuova release è di ben altra pasta rispetto a quanto recentemente proposto dai PillowTalk e i dOP. Con questo nuovo lavoro a firma Tennis si torna a respirare l’aria che tirava con gli WhoMadeWho e la loro “Every Minute Alone”. Se poi aggiungi alla ricetta il remix di Ryan Elliott e i due lavori di Larry Heard (che aggiungono alla versione originale una synth-line coi fiocchi) il gioco è fatto e anche la buona “Monocraft (Your Love Is Alright)” passa in secondo piano come un disco normale.
“Savour this moment as long as it lasts, let me tell you.” Sarà fatto.