Una notizia lacerante, sconvolgente, assurda come assurdo può essere a volte il destino: Philippe Zdar è morto, la meta dei Cassius ci ha lasciato. Fatale, pare, una caduta da un edificio di Parigi, anche se le notizie pur se confermate rimangono ancora molto confuse.
Proprio in questi giorni stavamo sentendo la promo del nuovo album in uscita e stavamo cominciando a pensare all’intervista telefonica da fare nei prossimi. Alcuni di noi l’avevano anche visto di recente a Nameless scambiandoci due parole, trovando la solita persona brillante ed amichevole.
Si resta senza parole, l’incredulità riempie tutti gli spazi della mente, è andata così, che altro dire?, tragico epilogo di un destino beffardo e cattivo. E orribile. Diciamo addio a un personaggio che ha lasciato tracce importantissime nella musica degli ultimi venticinque anni: Cassius con tutte le loro hit e le loro sorprese, ma anche La Funk Mob, Motorbass, o il suo personale lavoro da produttore per Phoenix, Rapture, Cat Power, o l’influenza su (e le collaborazioni con) giganti contemporanei come Kanye West.