E’ ormai il terzo anno che il Sónar decide di sdoppiarsi, creando un vero e proprio festival parallelo dove la musica si trasforma in materia di discussione, assieme a svariati altri temi tra arte digitale, innovazione tecnologica e imprenditoria creativa.
Il Sónar+D non nasce all’improvviso ma è piuttosto la naturale evoluzione delle attività complementari ai concerti del Sónar de Dia, sempre più numerose nel corso delle oltre venti edizioni del festival. Pur essendo a tutti gli effetti un festival a sé stante, anche quest’anno rimane stretta l’integrazione tra Sónar+D e Sónar de Dia, sia nella condivisone delle coordinate spazio-temporali (entrambi si svolgono nei tre giorni di Giovedì 18, Venerdì 19 e Sabato 20 Giugno alla Fira Montjuïc di Barcellona), sia nella possibilità da parte di chi partecipa ai concerti di avere accesso a buona parte delle attività del Sónar+D (al contrario, chi ha il pass per il Sónar+D o il pass Professional può accedere liberamente a tutti gli eventi del Sónar de Dia).
Il ventaglio di attività durante la tre giorni è come sempre fitto e multidisciplinare, incarnando le tre parole chiave con cui il festival viene presentato: creatività, tecnologia e business. Qualche mese fa vi avevamo annunciato la nuova edizione della competizione per start-up. Oltre a questa sono in programma diversi workshop, da come imparare a comporsi un synth a come sfruttare con successo la piattaforma di crowdfunding Kickstarter e quella di video Vimeo (ricordate di prenotarvi e presentarvi per tempo perché i posti sono limitati e il sold-out è assicurato). Immancabile poi il tradizionale hackaton Music Hack Day, per una ventiquattrore non-stop di co-creazione quest’anno a tema “Wearables e perfomance musicale”. Inoltre, oltre trenta conferenze e dimostrazioni tra music business, open-source, cinema, design, produzione e strumentazione musicale innovativa.
Anche quest’anno sono in programma diversi momenti dedicati al networking, punto distintivo della manifestazione già nelle due precedenti edizioni. E’ possibile prenotarsi per ricevere 10 minuti di coaching individuale da esperti di svariati settori, fare colloqui di lavoro con aziende alla ricerca di talenti nell’ambito creativo e prendere appuntamenti per presentare a diversi investitori il proprio progetto imprenditoriale, in fase early-stage e attinente al settore creativo e tecnologico. In aggiunta, sono previsti due momenti di dibattito tra addetti ai lavori sul tema della prodizione musicale e delle possibilità di collaborazione tra il mondo dell’audio-video e le tecnologie.
Proprio a ridosso del palco principale, il consueto MarketLab, un vero e proprio mercato dove poter interagire in prima persona con prodotti e progetti tra musica e tecnologie innovative. Infine, il Sónar+D ha anche inglobato il lato più artistico e multimediale del Sónar che non è comunque venuto meno dopo l’abbandono ormai tre anni fa del MACBA come sede del de Dia (suggestiva e raccolta vero, ma dalla capienza negli ultimi anni decisamente troppo limitata). Da una parte di nuovo presente il patrocinio +D su tutta una serie di live-act del Sónar particolarmente rilevanti dal punto di vita multimediale e tecnologico, tra cui quelli di The Chemical Brothers e Squarepusher e l’anteprima del progetto Blueprint, dall’altra saranno presenti tre installazioni dislocate tra la fiera e il limitrofo padiglione Miles van der Rohe.
Insomma, un schiera di appuntamenti a trecentosessanta gradi che se per molti sono già diventati la ragione primaria per partecipare al Sónar, difficilmente non riusciranno almeno ad incuriosire anche gli altri frequentatori del de Dia. Con l’introduzione del Sónar+D, il Sónar ha mostrato di non voler più essere “solo” quella grande festa della musica a cui ci aveva abituato, ma proprio a partire dalla musica di ambire a diventare un vero festival dell’innovazione e della cultura contemporanea a tutto tondo. Con ottimi risultati già raggiunti nel corso delle sole due precedenti edizioni.