Quello che leggerete, non è soltanto un’intervista che ripercorre i punti salienti della carriera di un artista che ha dato il suo più personale e sincero contributo alla scena elettronica. E’ di più. E’ una pubblica dichiarazione di fedeltà ai principi del movimento, e d’amore palpabile nei confronti del genere stesso e della sua genealogia. The Exaltics sceglie dunque di raccontarsi e cedere all’emozione evidenziando un significativo occhio critico -maturo ed oggettivo-. Quanto segue altro non è che il ritratto a parole di Robert, l’uomo dietro alla maschera.
Sei nella scena dal ’94, sei cresciuto in Germania e hai mosso i tuoi primi passi oltre che comprando dischi, grazie alla residenza al club KASSABLANCA a Jena. Com’è cambiata la scena (tedesca ed europea) dagli anni ’90 a oggi? Quali sono i cambiamenti che tu, personalmente, senti di più?
Ho amato gli inizi dei tardi anni ’90. Avevo circa quattordici anni quando a Jena aprì il primo negozio di dischi. Era molto emozionante per me e passavo lì molto del mio tempo dopo la scuola. Poi, incominciai a lavorarci nel tempo libero e a comprai lì il primo disco per il mio lavoro. Ricordo che fu una sensazione magica. Lì, ho anche imparato come fare il DJ e conquistato la mia prima data al Kassablanca e in tanti party nelle vicinanze di Jena. La scena era davvero innovativa, in quel momento. C’erano molti party illegali in vecchie basi militari o in fabbriche costruite intorno a Jena. Tutte le persone venivano ai party solo per ascoltare la loro musica preferita. Non c’era di mezzo la moda come oggi, non c’era nessun tipo di dresscode. Solo luci strobo e un sacco di persone eccentriche. Nessuno guardava gli altri comparandosi a vicenda come oggi, si ballava e si impazziva. Nient’altro! L’inizio di una cosa ha sempre qualcosa di speciale; dopo la ri-unione della Germania dell’Est com quella dell’Ovest, le persone erano molto più curiose riguardo le novità. Oggi invece, è tutto un po’ diverso. Tutto è diventato una sorta di industria. E va bene, perché è l’evoluzione, ma per me la club/party culture ha perso la sua sensazione di magia. Ci sono molti eventi speciali che hanno ancora le vecchie vibrazioni, ma generalmente questa sensazione speciale è andata quasi persa. Questa è solo una considerazione generale. Io ho avuto la fortuna di percepire com’era la scena agli inizi. È per questo che credo che per me sia normale sentire la differenza rispetto ad oggi. Riguardo alla musica stessa, io sono ancora il bambino dei giorni passati, che si emoziona sempre per un nuovo disco ed è illimitatamente bramoso di realizzare la sua musica e i progetti della sua label. Questa è l’essenza della mia vita e spero che non finirà mai.
Com’è spingere un genere come l’electro in Germania? E’ stato difficile farsi strada seguendo questo genere?
Non è la via più facile ma è la più giusta per me. Io seguo sempre il mio istinto e sento che l’electro è la cosa più giusta per me. Avrei potuto fare le cose molto più facilmente, come fare dei tools per DJ, ma non era quella la mia intenzione. Io voglio fare grandi cose e vorrei che le persone le possano ritrovare anche nei prossimi dieci anni. La musica per me è una storia e anche per noi della Solar One Music. Noi lo facciamo da dieci anni ormai, e le cose ultimamente si sono evolute in un grande modo. Ma non rilasciare la tipica “dance music” rimane comunque una scelta difficile. Ma quando credi nelle cose, nessuno ti può fermare! Suona come una vecchia frase ma è la verità!
Hai dichiarato di essere stato fortemente ispirato dalla scena electro di Detroit, da artisti come Drexciya e Dopplereffekt. Quanto ha influito su di te quella scena? Pensi che il tuo suono sarebbe stato diverso se fossi cresciuto in un altro contesto, per esempio, proprio a Detroit?
Io sono una persona profonda e amo esprimere le mie emozioni attraverso le melodie. Sono essenziali per me. Un beat e una bassline sono troppo poco per il mio gusto. È una sorta di compulsione, suonare sopra ogni traccia una melodia, ma questo sono io. Sicuramente la prima scena electro di Detroit ha avuto una forte influenza su di me e questo è sempre presente. Ma ho sempre provato ad aggiungere la mia nota personale per fare le cose in una maniera un po’ diversa. Non posso dire in quale modo il mio suono sarebbe diverso senza i Drexciya o i Dopplereffekt ma questo, alla fine, non è importante. Tutti abbiamo le nostre influenze. Anche i Drexciya hanno avuto le loro influenze ed è con loro che è cresciuto il loro suono. Tutto è evoluzione e va bene così. Le “nuove cose” non fanno altro che crescere dalle vecchie e così in avanti. Ognuno è influenzato da ciò che ha intorno. È un processo permanente.
Come è nata la SolarOne Music? Mi piace il fatto che sia un’etichetta con un’estetica forte. Mi piace anche che vesta i temi spaziali/sci-fi in generale. Quale pensi che sia il legame tra l’ electro e il mondo della sci-fi?
La Solar One Music è nata dalla mia impazienza. Intorno al 2005/2006 ho mandato in giro molte mie demo ma senza nessuna conseguente release. Così Nico, il mio migliore amico mi disse: “Ehi, facciamole da soli”. Poi, abbiamo aperto la nostra etichetta. Prima con solo CDs e poi con i vinili, perché non avevamo soldi e potevamo fare solo i CDs. Abbiamo sempre provato a dare l’impressione di fare dei prodotti speciali. Nico ha sempre avuto delle grandi idee per il packaging e i temi delle nostre uscite. Noi mettiamo sempre tutto il nostro amore in tutte le uscite e le persone hanno iniziato ad apprezzarlo sempre di più. Ed proprio perché non ci siamo fermati, neanche nei tempi difficili quando abbiamo pensato che non avrebbe funzionato, che ora invece possiamo fare qualcosa in un modo molto più grande. In oltre oggi, tutti i soldi che ricevo per i miei live per esempio, vengono usati per l’etichetta e mi danno la libertà di poter fare stampe speciali o t-shirts. Tutto è un cerchio, tutto quello che guadagniamo con la musica ritorna alla musica. Ma tutti e due abbiamo da mandare avanti un lavoro giornaliero, ed è per questo che possiamo lavorare in questo modo. Quando da queste cose devi viverci, devi sempre tenere d’occhio i conti. Noi adesso abbiamo la libertà di fare quello che vogliamo ed è meraviglioso. Diversamente, mi piacerebbe molto vivere con la musica. I piani stanno andando in quella direzione. Per la tua domanda sulla connessione tra l’elettro e la Sci-Fi, per me l’electro con tutte le sue sonorità, melodie e bassline è da sempre il suono del futuro. Questa connessione si espande oltre tutti gli anni. Per me esiste dal principio. Per esempio, Juan Atkins , i Drexciya e tutti loro hanno costruito delle storie intorno alla loro musica. Molti degli artisti di oggi portano semplicemente avanti quella tradizione, perché è questa idea che li ha conquistati. Io per esempio, amo moltissimo cercare una cover che abbia una piccola storia e ascoltare la musica. Così, posso perdere me stesso. Tu sei solo con la tua musica e il suo stesso concetto! Questo è veramente intenso per me.
Mi ha sempre incuriosito la questione della tua foto profilo Facebook, che ritrae due persone; in più il tuo alias “The Exaltics”, è al plurale. Inizialmente pensavo fosse ritratta Emika, ma poi ho capito di sbagliare osservando le altre. Ci sveli di più?
Il nome è stato scelto da me, in merito alla storia del progetto. Plurale perché è una corsa verso gli alieni e di molti più individui. La storia della fotografia è abbastanza semplice, Emika era con me nelle mie esibizioni live. Eravamo tutti e due sul palco. Lei mi diceva sempre: “Man tu devi suonare live”. Io sono più un ragazzo “da studio” e fu lei a darmi la spinta finale per tornare di nuovo nei club. Quindi, eravamo due durante il live solo per quella precisa foto. Ma non ci sono regole per il progetto. Suonerò live da solo nel futuro.
Parlaci della scelta di indossare una maschera. Credi che in un certo senso, la maschera, faccia parte della tradizione electro?
La maschera mi da la libertà di raccontare la mia storia con la musica. Nessuno conosce il mio viso e questo per me rende il progetto più speciale. La musica e il suo concetto sono le uniche cose che contano, non Robert la persona. Io al momento, sono completamente immerso nel mio ruolo.
La tua discografia è molto ampia, spiccano diverse uscite su Shipwrec, Bunker Records, Creme Organization, Clone, Rave or Die e molte altre. I tuoi dischi spesso acquistano profonde venature acid e techno, ma poi torni comunque sul breakbeat e sulle grosse bassline electro. In che modo l’estetica electro ti rappresenta maggiormente, diventando quindi predominante nella tua produzione discografica? Come gestisci le produzioni dei tuoi diversi alias? Come avviene il tuo processo creativo? C’è qualcosa in particolare che ti ispira, da sempre o ultimamente?
La vita è sempre la mia ispirazione. E’ uno specchio per la mia musica. Due anni fa, nella mia vita privata, ho vissuto momenti molto difficili e producevo solo tracce acid. Era il mio modo di incanalare la rabbia. Io sono un irriducibile fan dell’acid, lo sono stato fin dai primi tempi. E’ una parte di me. Ma il mio cuore appartiene all’electro.
Nel processo creativo non ho regole. A volte suono dei beat, a volte compongo solo melodie. Poi sento che vanno bene, che suonano bene insieme. Sono molto disciplinato, il che vuol dire che una volta completata l’idea della traccia poi l’arrangio e sempre quando il sole splende ancora là fuori. Devo fare così per non perdere l’idea del tutto. Cosa che per me sarebbe terribile. Oltretutto, a me piacciono moltissimo le collaborazioni. Ho lavorato insieme a Emika sul suo prossimo album e anche insieme a Gerald Donald su diverso materiale prossimo ad uscire. Entrambi sono progetti totalmente differenti e io amo le loro diversità! Sono sempre pieno di musica e di idee che devono uscire!
Nel corso degli ultimi anni la musica elettronica è passata da essere un genere per pochi ad un essere fruito da un pubblico molto più vasto e variegato. Credi che data l’inflazione del genere sulle masse, ora vi sia una più spiccata propensione verso generi più sperimentali?
Io spero di si, ma non ne sono sicuro. Oggigiorno, la fuori, il tempo e le persone sono molto veloci. La musica sperimentale ha bisogno di tempo per crescere attraverso gli ascolti. La maggior parte della persone vogliono roba diretta che sia facile da fruire. Questa è solo una mia sensazione. Quindi, penso che le diverse tipologie di musica sperimentale rimarranno sempre nel background. Eccetto per esempio per Aphex Twin o altri, un caso in cui il nome è diventato abbastanza grande e anche le persone “giuste” dicono che è “grande” e gli conferiscono hype.
L’electro ha subito diverse metamorfosi nel corso del tempo, a partire dall’electro funk fino a quella che conosciamo oggi. Personalmente, sento che l’electro odierna, sia molto più vicina ad un genere come l’IDM, piuttosto che al suo primo connotato prettamente fisico/corporeo. Credi che si stia allontanando dalla sua concezione più dancefloor? Credi che ne sia complice l’evoluzione tecnologica?
E’ tutto una sorta di viaggio e nessuna sa dove sta andando. Ogni giorno i producer in tutto il mondo subiscono nuove influenze dai media in generale ed il loro suono è in continua evoluzione. Quindi, tutto viene combinato insieme e nella mia opinione cresce insieme. Comunque, in qualsiasi momento può apparire qualche indicatore in grado di dare la direzione alle cose future. Deve essere eccitante!
Ultima domanda. Raccontaci di te e del tuo percorso artistico/musicale con cinque dischi.
1) “The Crash” il vero primo disco uscito su Solar One Music e una delle mie tracce melodiche
2) “They Arrive” il mio primo disco su Creme Organization, dopo la triologia “1000 Lights In The Sky“ su Bunker. Questa è una traccia speciale per me perchè è più techno ma ha la tipica oscurità di The Exaltics.
3) “Sieben” tratta da “Das Heise Experiment“ uscita su Abstract Acid. Questa è pure oscurità e non realmente nè electro nè techno. Mi piace come esperimento e ovviamente la 303.
4) “The New Beginnig” preso da “Twelve ep“ su Shipwrec. Per me, la mia dedica ai primi anni ’90.
5) “NGC 253” tratto da “Spiralgalaxie“ su Solar One Music. L’intero disco è stato un progetto magnifico per me e spero che questa traccia mostri la combinazione tra elettro e spazio.
ENGLISH VERSION
What you will read in the following writing is not only an interview that covers and recall the highlights of the career of an artist who gave his most personal and honest contribution to the electronic scene. It is, rather, a public declaration of faithfulness to the core principles of the movement and a palpable love for the genre and its genealogy. The Exaltics, therefore, choose to tell himself and giving into emotion, underlining a significant critical eye -mature and objective-. The following, is nothing more than the portrait in words of Robert, the man behind the mask.
You are on the scene since ’94, you grew up in Germany and you took the first steps both buying records and playing behind the decks of KASSABLANCA Club in Jena. How did the scene fluctuate (in Germany and in Europe) since 90s till now? Which kind of changes you personally feel more?
I loved the beginnings in the deep 90s. I was around 14 years old when the first record store in Jena opened. This was so exciting to me that i was a lot there after my school and began to work there in my free time and got my first records for my work. it was a magic feel i remember. I learned also how to DJ there and got my first gigs at kassablanca and other partys around jena. The scene was so fresh. There were also a lot of illegal partys in old army or factory buildings around the Jena area that time. All people went there only for their favourite music. There was not that fashion thing like today, no dresscode. Only strobe lights and a bunch of freaks. Nobody looks on each other and compare “how you look” like today, just dance and freak out! The beginnig of something has always something special, and after we had the reunion of west and est germany, people were really curious about new things. Today all is a little bit different. All become kind of an industry. Its ok, because its the development but for me the party culture lost this magic feel. There are sometimes special events which have that old vibe but overall this special feel is nearly lost for me. But thats a generation thing. I had the luck to feel the beginnigs. That it feels different for me today is really normal, i guess.For the music itself, i´m that little kid from the backdays, always excited for new records and unlimted hungry to realize my music and label projects. Its the essence of my life and i guess this will not stop.
How is it pushing electro in Germany? Did you have troubles making your way following electro’s prototype?
Its not the easiest way but the right one for me. I followed always my instinct. It must feel right to me. I could have things much easier by making easier DJ tools, but thats not my intension. I want to make strong things, who will people catch also in the next 10 years. Music is a story for me and also for us at Solar One Music. We make this 10 years now and things developed in a great way the last years but it was a hard way which had been easier when we would have released typical “Dance Music”. With believing in things, nobody can´t stop you!!! It sounds like old phrases but its the truth!
Your style, which consists in giving a massive presence of melodies, remind the second wave of Detroit’s electro, for example Dopplereffekt and Drexciya. I remember you declared that you were strangle inspired by Detroit’s electro scene. How much this scene has influenced your attitude? Do you think your sound would be different in another context?
I’m a deep person and like the way to express my feeling over melodies. They are essential for me. Only a beat and a bassline is too less for my taste. Its kind of compulsive to play over every track a melody, thats me, haha. Surely the early Detroit electro scene had a strong influence on me and that is always there, but i always tried to add my personal note to make it a little bit in another way. I cannot say which way i would sound today without Drexciya or Dopplereffekt but that doesn´t matter at all. All have their influences. Also drexciya had their influences and with them they developed their own sound. All is evolution and its good that way. New things are only growing from old things and so on. Everybody is influenced from things around. Its a permanent process.
How did Solar One Music born? I really like how this label has a strong sense of aesthetics. I also enjoy the sci-fi taste and space themes. What’s the connection between electro and sci-fi’s world?
Solar One Music was born because of my impatience. I sended around 2005 and 2006 a lot of demos but without any following release. So Nico my best buddy said “hey lets do it alone”. Then we start our label. First with only CDs and later with vinyl. Because we had no money and could only make CDs, we ever tried to look like special products. Nico has always really good ideas with packages and themes for each release. We put ever all our love in every release and people liked it more and more. And because we don´t stopped, also not in the hard times were we thought it will not work, we can do it today in much bigger way. Also today all the money which i get for Live Gigs for example, we put to the label and have the freedom to do special pressings or shirts. All is one circle, what we earn with the music goes back to the music. But we both are runnig day jobs so we could work that way. When you have to live from that you must always have the costs in eye. We have the freedom for now to do what we want and that is wonderful. otherwise i would love to live from the music. But the plannings go in that direction. To your question between the connection of Electro and SciFi. For me electro was always future sounding with all their sounds, melodies and baselines. This connection developed over all the years. For me its from the early beginnings. For example Juan Atkins or Drexciya all of them built stories around their music. Some artists from today simply go on with that tradition, because this idea catch them. For me as example, i totally love to look on a cover get a little story around and listen to
the music. I could loose myself then. You are one with the music and the concept itself! This is really intense for me.
I’ve always been curious about the issue of your profile picture on Facebook, it portrays two persons; in addition, your alias “The Exaltics” is expressed in plural. At first, I thought she was Emika, but I realized I was wrong when I watched the others photos. Would you like to share with us more about it?
The name itself was choosed by me, regarding the story of the project. Plural because its an alien race and alot of individuals. The story of the picture is quite simple, Emika was with me on the Live Gigs. We were both on stage. She always said to me “man you must play live”. I´m more the guy for the studio and she gave me the final push to go out in the clubs again. So Live we were 2 because of that the press pictures. But there are no rules for the project itself. I will also play live alone in the future.
Tell us about your choice to wear a mask. Do you think that in some way, the mask is part of electro tradition as a recurrent subject?
The mask give me the freedom to tell my story about the music. Nobody knows my face and that makes the project more special for my taste. The music and the concept is all what count, not the person Robert. I dive completely into my role in that moment.
Your discography is huge, many realeases on Shipwrec, Bunker Records, Creme, Clone, Rave or Die, and many more. Your productions often purchase deep veins of acid and techno, but after this, you’re still going back on breakbeat and fat electro baseline. How did the electro aesthetic define you? How do you handle, for example, the productions of your different alias? How does your creative process work? There’s something inspiring you, always or recently?
Life is always my inspiration. This is a mirror to my music. I had a private harder time 2 years ago were i always made acid tracks. It was my channel to spit out my anger. I was a die hard acid fan in the early back days. This is a part of me. But my heart belongs to Electro. In the creative process i have no rules. Sometimes i play around with beats sometimes i play only melodies. Then i feel ok, that sounds good together. I´m really disciplined, that means when i complete a track idea then i arrange it also, even when the sun is shining out there. I must do that about not to loose the whole idea. That would be terrible for me. Beside that working flow i really like collaborations. I worked together with Emika on her upcoming Album and also with Gerald Donald on some upcoming stuff. Both are totally different projects and i love the diversity of them. I´m always full of music and ideas and they must out!
In recent years electronic music come from being a genre for few to be enjoyed by a wider public. Do you think, after the inflation of the genre on the masses, there’s even more interest towards experimental genres?
I hope so but i´m not sure. Time is fast and people are also fast with things these days. Its so much out there. Experimental music needs time to grow by listening. Most of the people want direct stuff what is easy to consume. That is only my feeling. So i think the more experimental kind of electronic music will be always in the backround. Except for example Aphex Twin or so, when the name is quite big or the “right” people say “its great” and it gets hyped.
During the history, electro was suffering metamorphosis from electro funk till now. Personally i feel contemporary electro much closer to IDM, while his popular connotation is known as more physical/bodily. Do you think nu electro is moving far from his dancefloor concept? Do you think technologic development has been involved?
Its all kind of a journey and nobody knows were it goes on. Every day producer all over the world have new influences from media in general and their sound have a continuing evolution. So all is combined together and grow together in my opinion and some small indicators give the direction for future things however they look like. should be exciting!
Last question. Tell us more about yourself and your musical/artistic journey, using in five tracks.
1) “The Crash” the very first vinyl outing for Solar One Music and one of my melodious Tracks.
2) “They Arrive” my first record for Creme Organization after the „1000 Lights In The Sky“ Trilogy on Bunker. This is a special Track for me because its more Techno but with the typical exaltics darkness.
3) “Siebel” taken from “Das Heise Experiment“ released on Abstract Acid. This is pure darkness and not really Electro or Techno. I liked the experiment that time and of course the 303.
4) “The New Beginning” taken from the “Twelve EP“ on Shipwrec. For me my dedication to the early 90ees.
5) “NGC 253” taken from “Spiralgalaxie“ on Solar One Music. The whole record was an amazing project for me and this track shows hopefully the combination of Electro and Space.