Vids

“The Ghost in the MP3”: ecco cosa ci si perde con gli MP3, ascoltare per credere.

Avrete sempre sentito dire che negli MP3 (e altri formati compressi) vengono sacrificate delle frequenze dalla sorgente audio originale, in teoria non udibili o comunque non “essenziali”, per rendere così il file compresso molto meno grande dell’originale, al prezzo di una “certa” caduta della qualità dell’audio. Tanto più il livello di compressione è elevato, tanto più il file sarà piccolo ma anche maggiore la degradazione del suono.

Ryan Maguire, dottorando in Composition and Computer Technologies al Centro di Computer Music dell’Università della Virginia, ha lanciato “The Ghost In The MP3”, un progetto per far meglio sentire cosa si perde nel passaggio da fonte originale non compressa a MP3. Ecco al netto tutto quello che si perde nel passaggio del pezzo “Tom’s Diner” di Suzanne Vega (non solo dell’audio ma anche del video). Peccato non venga riportato il livello della compressione applicata, fondamentale per poter meglio giudicare quanto ascoltato.

Il risultato è comunque impressionante. E ancora più impressionante che molti dj accettino di perdersi per strada così tanto, suonando MP3 invece che sorgenti “lossless”, vinili o file digitali non compressi che siano. Naturalmente sempre che l’impianto sia sufficientemente di qualità per far emergere questi dettagli.