Il mistero rende interessanti, desiderabili, sexy. Una semplice osservazione psicologica che The White Lamp sembrano aver capito bene. O forse c’è dell’altro nel voler restare lontani dai riflettori della solita, classica macchina promozionale in occasione dell´uscita del loro primo EP su Futureboogie. Il fatto che siano al debutto con questo nome non deve comunque far pensare che siano dei nuovi arrivati al loro debutto discografico. Nati sull’asse Londra-Bristol, The White Lamp incuriosiscono anche per la sapienza e la raffinatezza con la quale il loro brano “It’s You” è costruito. Per essere house senza ricorrere ai cliché del genere. Per lasciarsi influenzare dalle atmosfere delle loro scene musicali d’origine ma nella giusta misura. Abbiamo voluto intervistare “Big lamp” e “Little lamp”, come loro stessi si definiscono, per fare un pò di luce sul loro enigma.
Avete scelto di mantenere un basso profilo e di rimanere in incognito, almeno a questo punto della vostra carriera come The White Lamp. È una specie di reazione, un modo di dichiararvi contro la sovraesposizione sui media di artisti di musica elettronica e da club?
È una reazione alla sovraesposizione degli artisti in generale. Negli anni passati la gente apprezzava l’enigma intorno ad un artista… era bello il mistero intorno a ciò che facevano. Se é la musica ad essere la cosa più importante, e per noi lo é, allora non penso che dovremmo rivelare troppo di noi stessi.
Senza voler entrare troppo in dettaglio, ci raccontereste qualcosa di voi e del vostro passato musicale?
“The big lamp” viene dall’hip-hop e dalla dance… si é fatto le ossa nei club. “The little lamp” viene dal soul e dal jazz… ha cominciato a suonare e cantare già da molto giovane.
Come é che vi siete incontrati e come avete iniziato a lavorare assieme?
Abbiamo sentito a vicenda i nostri lavori. “Big lamp” stava lavorando a dei nuovi pezzi e ha pensato che avremmo potuto trovare un punto d’incontro e far funzionare la collaborazione. Ci abbiamo provato ed ha fatto click… It’s you. The White Lamp sono nati cosi.
Ci potete raccontare qualcosa a proposito del brano “It’s You”? Ci avete lavorato in studio insieme?
Abbiamo lavorato in una vecchia rimessa. Aiuta ad avere un suono lo-fi! Tutto é successo in modo naturale, “Big lamp” aveva questo groove e la linea di basso e ci siamo lasciati prendere da una bella vibrazione. “Little lamp” ha cominciato a lavorare intorno a delle melodie ed abbiamo cominciato quasi a farne una jam. In meno che non si dica ci siamo ritrovati a fare salti!
Noi italiani amiamo i pezzi vocali e ce ne freghiamo se qualcuno pensa che sia “cheesy”. Ci raccontate qualcosa a proposito della voce dei The White Lamp?
Lui ama il formaggio… é il suo piu grande vizio. È un grande fan di Stevie, Marvin, Bill Withers e non c’è niente che lo fa piu contento di poter cantare, e di essere messo a davanti ad un buon Camembert!
Ci raccontate qualcosa a proposito del vostro contatto con la label Futureboogie, Ron Basejam ed Eats Everything, i due remixers di “It’s You”?
È una cosa di Bristol. Futureboogie calzava perfettamente per questo disco. Sia Ron che EE offrono qualcosa di differente e sono riusciti a mettere alla luce due facce diverse di questo disco. E’ stata una cosa stupenda avere questi due talenti a metterci a disposizione il loro genio.
Quale é la vostra opinione riguardo lo stato della scena musicale nel 2012 nel Regno Unito?
Grande! Più scelta, più varietà e piu modi di poter mettere la propria musica sul mercato. Ci sono un sacco di talenti in giro, devi solo sapere dove guardare.
Quali sono i vostri progetti come The White Lamp? Rivelerete mai le vostre vere identitá per cominciare a promuovere le vostre uscite discografiche con dj-set ed esibizioni live?
Non stiamo cercando di essere misteriosi come Banksy. Vogliamo cominciare ad esibirci live appena ne avremo la possibilitá. È quello che siamo abituati a fare e non vediamo l’ora di farlo… so watch this space.
English Version:
Mistery makes interesting, desiderable, sexy. An easy psichological observation but The White Lamp seem to understand well how it works. Or maybe there’s something else behind their intention to stay away from the spotlights of the usual, classic promotional machine, now that their first EP on Futureboogie is released. But just because they are at their debut with this moniker it doesnt means that they are newcomers. Born on the axis London-Bristol, The White Lamp are also intriguing for the skills and the refinement with which their tune “It’s You” is made. For being house, but avoiding the cliches typical of the genre and for being influencend just in right amount by their own distinct local music’s scenes. We interviewed “Big lamp” e “Little lamp”, the way they call themselfs in this interview, to try to shine a light on their enigma.
You have chosen to keep a low profile and remain incognito, at least at this stage of your recording career as The White Lamp. Is it a sort of reaction or statement against the overexposure of electronic and club oriented acts in the media?
It’s a reaction against the over exposure of artists in general. In era’s past people enjoyed the enigma of an artist… it was nice that there was a kind of mystery about what they did. If it’s about the music, which it is with us, then I don’t think we should have to give too much of ourselves away.
Without wanting you to get too much in detail about it, would you tell us a bit of the both of you and your musical background?
The big lamp comes from hip-hop and dance… he cut his teeth in clubs. The little lamp comes from soul and jazz… he’s played music and sung from early on.
How did you meet and start working together?
We’d heard each others stuff, big lamp was working on some new tunes with a cool sound and thought the fit was gonna work… we tried something and it clicked… it’s you, and the white lamp was born.
Can you tell us something about the track “It’s You”? Were you both in the studio together when you made this track?
Yes we work out of an old shed… it helps with the lo-fi sound! It happened really naturally… big lamp had this groove and bassline and we got on a cool vibe. Little lamp started messing around with melodys and we kind of jammed it out…we were jumpin up and down in no time!
We italians love our vocal traxs, and if anybody thinks it’s cheesy, we just don’t care. Can you tell us something about the singer of The White Lamp?
He loves cheese… it’s his biggest vice!!! He’s a big fan of all the old soul artists… Stevie, Marvin, Bill Withers and he’s never happier than when he’s singing, and when confronted with a fine Camambert!
Can you tell us something about your connection with the label Futureboogie and Ron Basejam and Eats Everything the two remixers of “It´s you”?
It’s a Bristol thing… Futureboogie were the perfect suit for this record. Both Ron and EE offer something different, and have brought out different sides of the record… it’s been amazing to have two talents like this lend us their genius.
What’s your opinion about the state of the UK music scene in 2012?
Great! More choice, more variety, and more ways of getting your music out there. And there’s still bags of talent around, you just gotta know where to look.
What have you got planed for The White Lamp? Will you ever reveal your real identities and promote your releases with dj-sets and live performances?
We’re not looking for Banksy-like mystery… we wanna go live as soon as we can, it’s what we do and we can’t wait so watch this space.