Il più bel regalo di natale di quest’anno è arrivato da Theo Parrish. L’americano rappresenta una di quelle personalità di cui, musicalmente parlando, ti puoi fidare ad occhi chiusi; una di quelle personalità che trasudano amore per la musica in ogni singola nota o pausa dei loro dischi; una di quelle personalità che può essere considerata un pilastro della scena musicale nonostante se ne sta lì in disparte, nel suo trionfo di umiltà, mentre continua a sfornare perle una dopo l’altra, senza sosta, da quasi vent’anni.
Eh sì perchè sono praticamente due decadi che il buon Theo sguazza tra dj set, re-edits e produzioni da mozzare il fiato. Concorderete con me sul fatto che, di questi tempi, la scena musicale scarseggia di artisti con scritto in fronte “lo faccio solo perchè amo farlo”. Fortunatamente lo zoccolo duro ancora resiste e continua a “farla perchè la ama”, la musica. S’era detto regalo, o sbaglio? Beh il lavoro in questione nasce dalla collaborazione dell’americano con un altro dei pochi “buoni” rimasti: Phil Weeks. “Twin Cities EP” è, non a caso, il numero centosedici del catalogo di Robsoul, l’etichetta del buon Weeks, appunto. Che dire, prendete un artista che musicalmente nasce con Miles Davies e Jimi Hendrix e cresce a Detroit negli anni novanta e mischiatelo con la mente che fonde l’old school americana con quel tocco classico dell’house made in France. Otterrete un disco di quelli da “maneggiare con cura”. Con solo due tracce, “Twin Cities” e “Dance Sing”, Parrish mette un punto fermo e ancora una volta impartisce lezioni di stile.
Mezz’ora circa di musica esplosiva di cui non riuscirete più a fare a meno. Come un diamante: per tutta la vita.