Fui sempre io nel 2010 ad intervistarti, alcune domande per scoprire e far scoprire meglio chi è Davide Squillace. Diciamo che dal 2010 ad oggi, tutti (o quasi) gli amanti di questo genere musicale che tanto amiamo sanno chi sei, grazie al tuo impegno in consolle. Questa volta non ti farò domande sulla tua vita, su Ibiza e sul Circoloco ma parleremo anzi parlerai soprattutto tu della tua musica e del tuo nuovo progetto “This And That: espressione attraverso l’individualità.”
Nel comunicato del progetto, proprio nelle prima righe, si legge che – This And That Lab unisce Musica, Arte e Cultura fornendo ad una serie di artisti una piattaforma e degli spunti per sviluppare un proprio progetto creativo – vuoi spiegarci e svelarci tu chi saranno gli artisti che faranno parte del progetto e da quale tua necessità nasce This And That Lab?
Siamo genuinamente eccitati dal progetto! Una definizione per descriverlo potrebbe essere un Think Tank (contenitore di idee), una schiera di illustratori video, artisti e musicisti. Il “Lab” è l’organo madre che secernerà vari progetti in musica, immagini, video ed oggetti. Il primo “figlio” è This And That Music, una label di dance contemporanea ma con un dna poliedrico. Per ogni release ci sarà un artista illustratore che reinterpreterà il logo per la copertina ed un video artista che realizzerà un video. Per il primo release Piero Golia, artista napoletano già noto a livello internazionale, ha reinterpretato il logo con una pittura su carta in uno stile “infantile” tipico delle sue prime realizzazioni. Per il video abbiamo chiesto all’illustratore argentino Gaston Liberto di creare dei cubi con le sue immagini incorporando la scritta This And That. In un secondo momento il team del Lab con Gonzalo Tugas, videoartista cileno, ha creato uno stop motion per la prima release. E’ questo lo spirito del Lab, un gruppo di persone che si scambiano talenti e idee al fine di realizzare un progetto comune. Direi anche che questo è soltanto l’inizio, poiché abbiamo in cantiere molte collaborazioni non solo nel campo musicale. Oltre ad artisti scelti in percorsi assolutamente random, è stato istituito un vero e proprio gemellaggio con la Galleria Fonti di Napoli, tra le più interessanti gallerie italiane d’arte contemporanea di levatura internazionale, che farà interagire i propri artisti all’interno del Lab.
Si legge poi che ogni release avrà la sua dose d’arte e una propria estetica e porterà la musica e ad un nuovo ed ulteriore livello, quindi fino a che punto vuoi che un artista si spinga? Cosa pensi ognuno debba estrapolare da se stesso? Nel tuo caso, personalmente, spiegaci cosa farai sia musicalmente che visivamente con il logo/concept.
L’idea è di creare un oggetto che sia bello nella sua totalità, quando prendo il disco in mano vorrei che già di per se senza il contenuto musicale abbia una forte identità estetica. Per questo ci siamo messi in contatto con vari illustratori selezionati ed una volta espresso il nostro concetto gli abbiamo chiesto di trasformare in immagine il loro “understanding”. Ogni artista sarà libero di interpretare la cosa in totale libertà, non faremo da filtro estetico per la decisione finale del risultato; non chiederemo di cambiare il colore o di spostare un immagine come spesso capita quando mandi un demo musicale ad altre etichette. Anche per quanto riguarda la musica, non vogliamo essere incastrati in una sola definizione – house, minimal o techno. Una volta scelto un producer con cui lavorare vogliamo lasciare totale libertà per il risultato. Un progetto senza fini e senza stress, ho sentito spesso in giro “sto preparando una traccia per questa o per quella label” o “sto cercando di riprodurre quel suono”, ecco questo non vorrei che succeda. Non vorrei innescare dei meccanismi che vanno un pò contro la pura creazione, perchè così in qualche modo ti stai sforzando di far qualcosa che non è naturale.
Io personalmente continuerò nella mia ricerca emotiva nella musica. Come fonte di ispirazione è il rapporto che riesco a creare tra me e l’ascoltatore attraverso i miei lavori. Quella magia che si crea nel club quando suoni una tua traccia e le varie interpretazioni che il pubblico ne ha. E’ divertente scoprire come ogni paese e cultura assorba lo stesso suono o groove in diverse maniere.
Il sito web diventerà terreno fertile per un dibattito sociale sull’utilizzo della creatività e della cultura. Sarà anche una finestra sugli eventi legati al nostro mondo. Letto ciò nel comunicato la più naturale e forse scontata, ma non poco importante, domanda che mi viene in mente è chiederti di sveleraci chi sarà uno dei critici, intellettuale o artista che aprirà il dibattito?
All’interno del web ci sarà un blog che rappresenterà la finestra sulla creatività e la cultura moderna. E’ il blog di Ivan Maria Vele, che conosco e frequento da 15 anni in quanto fu il primo promoter di house & progressive a Napoli nei primi ’90 e poi fondatore della piattaforma culturale Boiler. Al momento Ivan Maria è il manager di un agenzia creativa – Boiler Corporation – ed editore di una rivista di fotografia oltre che impegnato in una start up a Shanghai. Il dialogo creativo con Ivan Maria non si è mai sopito ma si è sviluppato negli anni. La mia curiosità intellettuale ha trovato in Ivan Maria una persona eclettica, sempre alla ricerca del “what’s next” perchè consapevole di cosa è stato. Parliamo di tutto. Musica, cinema, arti figurative, antropologia, feelings… ed è per questo che ho deciso di ospitare il suo blog in This And That.
Qualità, creatività ed originalità con questa frase conclude il comunicato di This And That Lab. Ce lo auguriamo Davide anche perchè crediamo che ci sia bisogno di un qualcosa di nuovo, ci sia bisogno di qualcuno che osi più del solito e magari proprio questo nuovo progetto sarà la scelta giusta nel momento giusto.
Fa sempre strano parlare di qualcosa di nuovo, per me la cosa più importante è essere in “motion”, tenere le cose in continuo movimento. Percorrere una strada sempre diversa da quella che hai percorso finora. L’ignoto come punto d’arrivo, ovvero una strada senza fine e senza “tutor” (modello autostrade italiane…haha).
credits:
Cubes by Gaston Liberto
LP artwork by Piero Golia
Video by Gonzalo Tugas