Vedere, leggere, studiare e solo in seguito ascoltare sono i vari passi che solitamente seguo per capire cosa si nasconde dietro ad un’etichetta, un producer e un EP. Soltanto in questo modo a mio avviso si coglie la vera essenza racchiusa in una molteplicità di note. Dico questo, perchè molte (pure troppe) volte si incappa nell’errore più classico: catalogare l’artista ad un tipo di musica, basandosi sulle produzioni più note, spesso datate molti anni prima. Certo, ognuno ha logiche preferenze ma un ascolto è sempre dovuto, specie per chi fa del dj la sua professione. Parole pesate, pensando a Tim Deluxe, uno che dai tempi della sua hit house “Just Won’t Do” ne ha fatta di strada. Annoiato dalla solite tracce piatte con loop chilometrici, il producer londinese ha deciso di intraprendere un percorso autonomo, più “umano”, meno robotizzato, dove melodia, arrangiamento, scale tornano padrone incontrastate. Un messaggio forte e coraggioso che dà il nome all’etichetta “Get Human”. Partire da zero con una nuova label è ogni volta una scommessa molto difficile. Per questo la prima release deve avere sempre quel qualcosa in più in maniera tale da poter attirare l’attenzione dell’ascoltatore anche nelle uscite seguenti.
“Transformation EP” (prima release di “Get Human”) avvalora senz’altro questa tesi con quattro tracce di indubbia qualità. Il “fiore all’occhiello” è la traccia che dà anche il titolo all’EP, ovvero “Transformation”. Chiudete gli occhi quando ascoltate i primi secondi di solo di piano, lasciatevi trasportare dalla poesia delle note ma poi preparatevi ad allacciare le cinture perchè inizia un viaggio di dodici minuti con un groove incredibile. E’ sempre il piano, l’unico e il solo protagonista con un giro assassino. Clap, hihats, synths, pads e quant’altro vogliate sentire rappresentano nient’altro che un piacevolissimo contorno a una battuta di per sè già incredibile. Cinque stelle meritate per questo disco. Attenzione poi a non sottovalutare “Horizon” (in versione original e dub): disco house vecchia maniera, con la classica battuta accompagnata dal cantato. E’ la voce amica di Ben Onono che riporta in primo piano con un testo a dir poco significativo quel desiderio di speranza e di cambiamento con chiari riferimento al tragici accaduti eventi in Giappone. L’EP si chiude con la quarta ed ultima traccia, “Lucid Dreams”. Un beat molto incisivo si ripete per l’intera durata del disco mentre si alza un’atmosfera dolce ed ammaliante in grado di trasmettere quel senso di pace volutamente in contrasto con quanto dimostrato in “Transformation”.
Da ricordare infine l’iniziativa onorevole dello stesso Tim. Il ricavato dalla vendita dell’ep infatti, andrà interamente alla Croce Rossa in Giappone proprio a seguito del terremoto dell’11 marzo 2011. Un motivo in più per acquistarlo a partire dal 28 novembre, aspettando per i primi mesi del 2012 i remix di Radio Slave e Dj Hell!