Nato e cresciuto tra i quartieri intrisi dal folklorismo mistico di Istanbul, trasferitosi nella Londra cosmopolita, caotica e aperta alle novità per poi stabilirsi a Parigi, l’incantevole capitale dal carattere meno frenetico tanto decantata per il romanticismo e l’avanguardia culturale, Tolga Fidan appartiene a quel gruppo ristretto di quei produttori che seguo da sempre con l’inalterata e costante voglia di ascoltare l’ultima fatica sfornata per il pubblico.
Indubbiamente le città elencate hanno contribuito in modo significativo alla nascita e formazione di questo straordinario artista turco il cui marchio di fabbrica negli anni è stato da sempre la maestria con cui melodie di strumenti etnici e groove di congas (e di qualsiasi altro tipo di percussione si possa immaginare) danno vita a tracce dall’atmosfera carica di cupidigia con sfumature tra il romantico e il malinconico. Ogni singolo pezzo è come una perla sapientemente “coltivata”… unico!
Nel 2006 nasce la profonda, nonchè prolifica, intesa artistica con Vakant che dura tutt’oggi e vede Tolga come uno degli artisti di punta insieme a Kaden, Dinky, Livio & Roby e Nico Purman. L’esordio sulla stessa avviene nel maggio del 2006 con l’EP “Now I’m Weak”, un tre tracce di techno dal sapore industriale (passatemi la definizione).
Il 2007 è l’anno del double sided “Venice/Tanbulistan”. Che dire su quest’ultima…una traccia in continua evoluzione che, al contrario di quanto di possa immaginare riguardo la durata, non annoia mai: tredici minuti di musica con la “M” maiuscola. Anno nuovo release nuova, nel 2008 esce “All Pleasure Is Relief”: qui i sensi perdono qualsiasi connessione logica. Estasi totale! Oltre un side principale di ottima fattura, è quel b side che nessuno s’aspetterebbe di trovare a fare la differenza. “For Our Fathers” è, a mio avviso, il pezzo perfetto al punto che portai con me il vinile ad un party con Tolga come ospite per, come direbbe il buon Troisi, “renderlo unico”. Per chi non l’avesse già fatto l’ascolto per intero è il minimo dovuto a questo lavoro.
Dopo alcune parentesi sulle varie etichette Eklo, Freak N’ Chic e Cadenza, è da poco uscita l’ultima chicca del produttore turco, trattasi di “Berg” su New Kanada etichetta del canadese Adam Marshall. L’EP è composto da due tracce con side principale “Berg” e side secondario “Old”, quest’ultimo è un disco in cui la melodia è la padrona indiscussa della scena: synth morbidi, note di piano e colpi di rims (efficaci come colpi di pistola) che dettano la ritmica del pezzo. Sembrerebbe finita qui ed invece nel bel mezzo della traccia si leva alto un flauto dalle tinte etniche a conferma dell’amore per questi strumenti a fiato da parte del produttore turco. Melodie fuori dal comune e groove elegante sono due elementi che risaltano subito all’orecchio, il terzo è come un jolly: scoprire Tolga nelle nei panni di cantante mi fà capire quanto quest’artista sia completo in tutto e “Berg” lo dimostra più che mai. Qui, come in altri lavori, si capisce immediatamente che non basta giochicchiare a caso con i tasti di un midi controller per poter dire di aver suonato una melodia decente.
Malinconia, sentimentalismo e cupidigia, ecco la mia lista di cose che rendono questo artista, come l’EP stesso, unici.