Di per sé è già una notizia: a distanza di sei anni, sta per tornare sul mercato un mixato ufficiale di Danny Tenaglia. A fare il colpaccio sono quelli di Balance, label australiana che in discografia ha già diverse gemme per la sua serie di mixati Balance Series (uno dei primi volumi fu appaltato a James Holden, per dire, e in generale nella oltre ventina di release la qualità è rimasta tra l’alto e il molto alto).
In realtà a leggere la tracklist i motivi di interesse aumentano. Il titolo sensazionalista (e cattivello) potrebbe essere: “Anche Danny Tenaglia salta sul carro della techno!”. Ora, se è vero che improvvisamente da un paio d’anni a questa parte se non suoni techno sei uno sfigato e uno sorpassato, fenomeno che attecchisce anche e soprattutto fra i dj della domenica (quelli che in realtà sono più PR che gente artisticamente seria), è anche vero che Tenaglia è uno talmente bravo e lo è talmente da tanto tempo che, insomma, difficile dirgli qualcosa.
Difficile farlo, per più motivi: il primo è che nei suoi set torrenziali (è uno da lunghissime durate, ricordiamolo) suona così tante cose che spesso e volentieri anche la techno ha fatto capolino; il secondo è che ancora adesso al Berghain si narra del suo set favoloso in chiave 100% techno fatto meno di un anno fa, e lì insomma non è che in consolle passino proprio degli scarsoni a digiuno della materia (anzi, pare che durante il set del dj americano molti suoi colleghi europei, a partire dai resident berghainiani, si siano messi attentamente a guardarlo all’opera, “Mo’ guardiamo che sa fare questo”, restando letteralmente a bocca aperta).
Quindi ecco, se nel “Balance Series 25″, in uscita a metà settembre in Europa, ci sono anche tracce di Regis, Dadub o anche di un Dax J non c’è in realtà da sorprendersi o da scandalizzarsi, tanto più comunque che momenti più houseggianti non mancano, come da tradizione tenagliana. A rendere più gustoso il tutto va detto che il mixato è un doppio cd (trentasei tracce in totale) e che il buon Danny afferma di aver fatto un meticoloso lavoro di re-editing traccia per traccia. Per intanto, ecco qui un pre-listen di una ventina di minuti, giusto per farsi venire l’appetito.
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CD1
1. 04LM – Tragicaller
2. Ugo Carrano – GBass
3. Reboot – Banging Ear Drum
4. Talismann – Zula
5. Cowboy Rhythmbox – Shake
6. Ø [Phase] – Dirtro II
7. MRI – Es Geht Um Mehr
8. Hot Since 82 – Planes & Trains (Dosem remix)
9. Kernel Key – Out of Body Experience
10. Gabriel D’Or & Bordoy – Element 84 (Alex Under remix)
11. Sanys – Dominance
12. Tom Laws – The Yellow Enemy
13. Pherox feat. Lee Curtiss – Black Copy
14. Nicole Moudaber – Movin’ On
15. Mancini (ManJas) – What I Think (Yamen & Eda remix)
16. Basement Jaxx – Mermaid of Salinas (Michel Cleis Isla Dub)
17. Thomas Schumacher – I’ll Do You
18. Dadub – Existence (Kangding Ray remix)
CD2
1. Architectural – 04.1
2. Funkndy – Station
3. Regis – Cold Water (Substance Version)
4. The Yellowheads – Red Light District
5. Antigone – The Melody
6. Antigone – The Time Merchant
7. Lewis Fautzi – Binary (Oscar Mulero remix)
8. Dax J – Dreamscape
9. H.O. – Deletion 3
10. Gregor Tresher – Nightcolors (Garnier Without The B Devotions remix)
11. Herva – Snow and Clouds
12. 2 AM/FM – Acid Planes
13. Svreca – Overgang (Oscar Mulero remix)
14. Attemporal – ATT9 (Craig McWhinney remix)
15. Spear – Cognitive Dissonance (Miki Craven remix)
16. Brian Sanhaji – Datalogger (Jonas Kopp remix V1)
17. Sin Sin – Grounded
18. Exploit – UFO
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