C’è poco da fare: la situazione è difficile, i numeri sono brutti, la preoccupazione è tanta. Per gli eventi “tradizionali” (grandi nomi, numeri forti) la strada è diventata strettissima, impraticabile, fosse anche solo per il “comun sentire”: l’evento di Halloween di cui ci parlava Tito Pinton, unico grande evento “normale” nel campo del clubbing a forti numeri, è stato alla fine posticipato in attesa di tempi più tranquilli, come testimonia questo cambio d’immagine copertina sulla pagina dell’organizzatore principale:
Pubblicato da Musicariccione su Mercoledì 14 ottobre 2020
In realtà gli organizzatori stavano pensando a tutta una serie di misure per rendere veramente sicuro e anzi utile per la prevenzione collettiva sia dei partecipanti che della comunità l’evento: erano allo studio direttamente dei test rapidi per gli acquirenti del biglietto (e la soluzione è comunque ancora più che un’ipotesi, per quando sarà dato il via libera definitivo, con prezzi e modalità sostenibili, ai test suddetti); l’intenzione insomma non era quella di monetizzare crudamente mentre il resto dell’Italia è ferma, ma capire come poter comunque agire rispettando le leggi, offrendo intrattenimento, aiutando pure le autorità ad avere sotto controllo la situazione epidemiologica (cosa che in alti ambiti, mai contestati, non accade di certo).
Non è evidentemente ancora possibile. Per un mix tra gravità della situazione (dati in crescita, e se è vero che stiamo meglio rispetto ad aprile 2020, è anche vero che ad aprile 2021 mancano sei mesi: come ci arriveremo, se la crescita di contagiati e soprattutto di ricoverati resta questa?), presa dell’opinione pubblica (sempre più pronta, con la la classica punta di moralismo, a bastonare arte e socializzazione “non convenzionali” rispetto per dire al lavoro e ai trasporti pubblici disordinatamente pressati al mattino ed alla sera), difficoltà logistiche e strutturali (…stiamo facendo abbastanza tamponi? Stiamo facendo abbastanza tracciamento? Ne facessimo di più e meglio, potremmo riconquistare qualche fetta in più di normalità, limitandoci a proteggere meglio le categorie più a rischio?).
Una cosa però è certa. E su questo si insiste, qui. Nel pieno rispetto delle leggi, e dimostrando di avere la giusta sensibilità verso la situazione mutando quando necessario il proprio modus operandi abituale, rimodulandosi su presenze poche e facilmente controllabili/tracciabili, è fondamentale provare ad andare avanti, non fermarsi, lasciare e lanciare in circolazione idee, energie, proposte, punti d’incontro artistici. Club To Club ha dovuto, inevitabilmente, annullare l’edizione 2020, che sarebbe stata tra l’altro quella del ventennale: se ne riparla nel 2021. Ma la forza del festival torinese è talmente tanta, il suo network talmente prezioso, il valore delle energie creative che coinvolge talmente intenso che è riuscito comunque a venire fuori con C0C: una specie di “edizione zero” di un festival ritagliato sui tempi che stiamo vivendo.
Come già altri, e non ci stancheremo mai di sottolineare questo punto, hanno scelto di valorizzare il “chilometro zero”: artisti di casa, dal grandissimo talento, con cui c’è un rapporto consolidato e – quindi – la forza e la possibilità di pensare a degli eventi speciali, progettandoli assieme, tailored-made rispetto ai tempi ed alle contingenze pandemiche. In questo post qui sotto il ricchissimo cartellone, e le coordinate su dove recuperare le info necessarie:
🔴 🔵 Ass. Cult. Xplosiva presents: C0C
Featuring:
◦ ARTETETRA X SUONI D'ARTISTA
[site—specific public audio…Pubblicato da C2C Festival su Mercoledì 14 ottobre 2020
Tanta roba, no? E non solo per i nomi (Senni, Barbieri, Bienoise, Ninos Du Brasil…), ma anche per la quantità (e la qualità) degli eventi speciali, site-specific, pensati insomma appositamente per il contesto e per il momento. L’evento sarà fruibile anche in streaming. A scanso di equivoci: no, lo streaming non è la stessa cosa. E no, non dobbiamo arrenderci a considerare la musica vista (e sentita) da uno schermo un perfetto sostituto dell’uscire di casa, entrare in un luogo, incontrare delle persone, sorridere, respirare empatia. Non lo è, non lo sarà mai, e se mai lo diventerà sarà una sconfitta esiziale per tutti.
Resta però il fatto che avere il coraggio e la necessità di portare avanti un discorso artistico, di creare un simposio di intelligenze e proposte, di dimostrare che musica, arte, intrattenimento e cultura sono necessità vitali da difendere, da coltivare per quanto possibile anche nei tempi più difficili e complicati, è una bellissima lezione per tutti. Non ogni evento, non ogni cultura, non ogni spettacolo, non ogni concerto è adatto, in una fase di evidenza pandemica. Chiaro. Giusto. Bisogna saper aggiustare la rotta giorno dopo giorno, anche in modo doloroso se necessario, ma fino a quando possibile – non bisogna mollare mai. Per non fermare il mondo, per continuare a cercare il bello. E per restare delle persone migliori, non dei ceffi imbruttiti dalle proprie paranoie e da ansie di controllo e delazione.