Il 23 settembre 2013 è uscito Lost, terzo album di Anders Trentemøller già annunciato come un ulteriore passo avanti nella sua personale e affascinante produzione musicale. Un arazzo musicale composto durante le numerosi notti insonni passate nel suo studio di Copenhagen. Ricco, anzi ricchissimo di collaborazioni, Lost vede featuring di Jonny Pierce dei the Drums, di Jana Hunter dei Lower Dens, di Kazu Makino dei Blonde Redhead, dei Low, dei Ghost Society e di Sune Rose Wagner dei The Ravonettes. In occasione dell’uscita di Lost, Andres Trentemøller ci ha dedicato un po’ di tempo per rispondere ad alcune domande:
Lost è il tuo terzo album; se in The Last Resort i brani sembravano essere stati pensati per la colonna sonora di un film, ed in Into The Great Yonder la presenza delle chitarre sembra avvicinare il suono al rock elettronico, cosa dobbiamo aspettarci da Lost?
Forse una ancor maggiore attenzione alle melodie e poi semplicemente un buon album di Trentemøller con chitarre shoegaze, elementi club e alcune fantastiche tracce vocali.
Lost è un album pieno di collaborazioni, alcune collaudate come quella con Marie Fisker, altre nuove come quella con Kazu Makino dei Blonde Redhead e quella con Jana Hunter dei Lower Dens: cosa deve avere un artista per spingerti a chiedergli un featuring?
I brani che ho scritto è come se richiedessero questi cantanti. Non l’ho pianificato né l’ho fatto per avere diversi artisti nel mio album. Semplicemente la loro voce si inserisce perfettamente ed è quella giusta per le canzoni che ho scritto. E sono molto felice e grato che anche gli artisti abbiano amato i brani scritti per loro.
Anche Lost, come Into The Great Wide Yonder, esce per la tua etichetta In My Room: ci sono degli artisti che ti piacerebbe produrre?
Cerco di concentrarmi sulla mia musica e non riesco davvero a vedermi come un produttore per altri, ma se arriva quello giusto potrei essere interessato se la musica mi piace e ho tempo. In questo momento tutto il mio tempo però è completamente dedicato ai tour con la mia band.
Ho letto che negli ultimi anni ti sei dedicato alla riscoperta di alcuni tuoi vecchi vinili e all’ascolto di molta musica surf, infatti alcune chitarre alla Dick Dale di The Last Resort e alcune atmosfere di Into The Great Yonder lo confermano. La collaborazione con Jonny Pierce dei The Drums sembra in qualche modo segue questa scia. Cosa ti affascina della musica di quegli anni?
Mi piace la surf music perché semplicemente suona molto cool ma non ho collaborato con Jonny Pierce perché anche lui ama la musica surf degli anni ’60. È stato più perché penso che lui abbia una voce molto bella e unica. Volevo fare qualcosa che non avesse nessun accenno di musica surf, ecco perché è stato molto bello scrivere per lui un pezzo che avesse un suono molto elettronico.
Molti dei tuoi brani sono stati apprezzati ed utilizzati da diversi registi cinematografici, da Oliver Stone a Pedro Almodòvar: come ti fa sentire sapere di aver creato musica che in un certo modo ha ispirato altri artisti?
È ovviamente un grande onore che questi grandi registi abbiano usato la mia musica. Specialmente Almodòvar. Sono un grande fan dei suoi film e lui ha usato un mio pezzo (Shades Of Marble) in una scena piuttosto lunga con solo la musica e senza dialoghi. Una scena di inseguimento in moto con Antonio Banderas! Ah ah, è stato bello vedere come abbia usato il brano in modo molto musicale ed intelligente. È stata una gran cosa per me che abbia deciso di utilizzare lo stesso brano anche per tutti i trailer del film. È bello che la musica che è stata creata per tutt’altro possa essere usata con un tale gran risultato!
Hai passato molti mesi in studio per elaborare il suono di Lost. Cosa succede quando componi?
Tendo a perdermi nella musica. Dimenticando tempo e spazio. È il posto dove posso riposare e al tempo stesso essere creativo tutto da solo. Oggi viviamo in un mondo frenetico ed è importante per me avere un posto dove possa effettivamente dimenticare tutti i problemi e la routine quotidiana solo facendo la mia musica. Mi piace!
I principali componenti della tua band live sono ancora Henrik Vibskov alla batteria e Mikael Simpson alla chitarra e al basso? Vibskov è anche uno stilista affermato, un regista e un interior designer, e Simpson è un acclamato cantautore e compositore cinematografico. Cosa rappresenta per te suonare con loro?
Non fanno più parte della mia band. Ma Henrik ancora progetta per me la scenografia e ne sono così felice. Dà alla musica e alla performance una dimensione extra. Ora ho Marie Fisker alla voce e alla chitarra, Jakob Hoyer (che suona anche la batteria con The Ravonettes) alla batteria, Jeppe Brix (che suona nella fantastica band danese Pinkunoizu) alla chitarra e al basso, Lisbet Fritze alle chitarre e io alle tastiere, al glockenspiel e alle percussioni.
Hai aperto alcuni concerti in Europa del tour di Delta Machine dei Depeche Mode. Che esperienza è stata? Con chi altri ti piacerebbe andare in tour?
È stata grandiosa! Sono un fan dei Depeche Mode da quando sono adolescente, ed è stato divertente suonare prima di loro ed uscirci insieme dopo il concerto. Ho parlato parecchie volte con Martin Gore e mi ha detto di esser un fan della mia musica!!! Ah Ah, è stato pazzesco. Ha citato brani dei miei due album in studio e gli sono piaciuti anche i remix che ho pubblicato. È stata una grande notte per me!
Accanto ai tuoi impegni come musicista, continui ad affiancare dj set in giro per il mondo? Cosa preferisci dei due tipi di esperienze?
No, ora faccio il dj molto raramente. Sono veramente stanco del djing e preferisco focalizzarmi nel suonare la mia musica con la mia band o a scrivere roba nuova.
Un’ultima domanda: cosa significa per te essere un musicista oggi?
Vuol dire che mi sento molto molto fortunato ad essere in grado di guadagnarmi da vivere facendo quello che amo di più. Sono molto grato per questo!
English Version:
September 23, 2013 was out Lost, third album by Anders Trentemøller already heralded as another step forward in his personal and charming music production. A tapestry of music composed during the many sleepless nights spent in his studio in Copenhagen. Rich, indeed full of collaborations, Lost sees featuring of Jonny Pierce of the Drums, Jana Hunter of Lower Dens, Kazu Makino of Blonde Redhead, Low, Ghost Society and Sune Rose Wagner of The Ravonettes. On the occasion of the release of Lost, Andres Trentemøller has devoted some time to answer a few questions.
Lost is your third album; If in The Last Resort the songs seemed to be designed for the soundtrack of a movie, and “Into The Great Yonder guitar presence seems to bring electronic rock sound, what should we expect from Lost?
Maybe even more focus on the melodies and then just a good Trentemoller album with both the noisy shoe gaze guitars, club elements and some fantastic vocal tracks.
Lost is an album full of collaborations, some tested like that with Marie Fisker, other new like that with Kazu Makino of Blonde Redhead and the one with Jana Hunter of Lower Dens: what must have an artist to push you to ask a featuring?
the song I wrote kind of ‘demanded’ these vocalists. It was not something I planned or something I did to have different vocalists featuring my album. It was simpley because it fitted the music and these artist voice were the right for the tunes I wrote. And then I was of course very happy and grateful that the artists I wrote these tunes for also really loved them also.
Also Lost, as “Into The Great Wide Yonder”, comes to your label In My Room: are there any artists that you would like to produce?
I try to focus on my own music, so I don’t see my self as a producer for others really, but if the right one asks I might be interested if the music is great and I have the time. Right now I use all my time touring with my band.
I read that you have in recent years devoted to the rediscovery of some of your old vinyls and listening to a lot of surf music, in fact some guitars to Dick Dale of The Last Resort and some atmosphere Into The Great Yonder’s confirm this. The collaboration with Jonny Pierce of The Drums somehow seems to follow this trail. What do you like the music of those years?
I like surf music because it’s simply sounds so cool but in fact it was not why I worked with Jonny Pierce even he’s also fascinated by 60’s surf sound. It was more because I think he has a very nice and unique voice. I wanted to make something that not had a hint of any surf music in it, that was why it was great for me to write him a track that was very electronic in the sound.
Many of your songs were appreciated and used by several filmmakers, by Oliver Stone to Pedro Almodovar: how do you feel knowing that you have created music that in some way has inspired other artists?
It’s of course a great honor that so big directors are using my music! Espscially Almodovar. I’m a HUGE fan of his movies and he used one of my tracks (Shades Of Marble) in a quite long scene with only the music and no dialog. A motorbike chasing scene with Antonio Banderras! ha ha that was great to see how he used the music in a very musically and clever way. It was also a big thing for me that he chose to use the same track for all the trailers for the film. It’s great the music that was made in a whole other contacts can be used with such a great result!
You spent many months in the studio to process the sound of Lost. What happens when you compose?
I tend to loose myself into the music. Forgetting about time and space. Its the place where I can rest and at the same time be creative all on my own. We now live in such a busy world and it’s important for me to have a place where I can actually forget about all daily routines and problems and just get into my music. I love that!
The major components of your band live are Henrik Vibskov on drums and Mikael Simpson on guitar and bass. Vibskov is also a fashion designer, a filmmaker and an interior designer, and Simpson is an acclaimed songwriter and film composer. What does it mean for you play live with them?
They are not a part of my band anymore. But Henrik still designs all the stage design for me and I’m so happy that he does that. It gives the music and our performance an extra dimension. Now I have Marie fisker on vocals and guitar, Jakob Hoyer (Who also plays drums with The Raveonettes) on drums, Jeppe Brix (who plays in the fantastic danish band Pinkunoizu) on guitar and bass, Lisbet Fritze on guitars and me on keyboards, glockenspiel and percussion.
You opened some concerts in Europe of Depeche Mode’s tour of Delta Machine. What kind of experience was? Is there anyone you dream of going on tour with?
It was huge! Ihave been a fan of Depeche Mode since my teens, so it was fun to suddenly play before them, and out with the guys in the bar afterwards. I talked to Martin Gore several times and he told me he was a fan of my music!!! ha ha that was pretty crazy. He mentioned several of my tracks on my 2 studio albums and he also really liked the mixes I have released. That was a big night for me!
Next to your schedule as a musician, continue alongside dj sets around the world? What do you prefer of the two types of experiences?
No, I very rarely dj now. I’m really tired of djing so my focus is 100% on palying my own music with my band or writing new stuff.
One last question: what does it mean to you to be a musician today?
It means that I feel very VERY lucky to be able to earn a living of what I love most! I feel very grateful!