Mentre il mondo della musica elettronica celebra il rifiorire della techno e lo sbocciare di nuovi, interessanti produttori e dj, è fondamentale sottolineare e ribadire con forza l’esistenza di un intero universo di artisti ed etichette discografiche che “ci sono” e dicono la loro da prima che il fenomeno musicale e mediatico riesplodesse per l’ennesima volta, ciclicamente e ricorsivamente. C’ha pensato il web e, con tutta probabilità, la crisi economica e dei valori sociali a dare nuovamente corpo a quello che è universalmente considerato il genere di rottura per antonomasia, la colonna sonora del futuro e del progresso, rappresentando per migliaia e migliaia di giovani la valvola di sfogo ideale per evadere da una realtà percepita spesso come opprimente, rabbiosa o, nella migliore delle ipotesi, faticosa oltremisura. In quest’ottica il Berghain, le atmosfere scure dei tool dal taglio industriale, i tratti ipnotici delle linee di synth e i droni taglienti rappresentano solo alcuni dei tratti distintivi che oggi, i più, associano e riconosco all’industria della techno che va per la maggiore.
È evidente però che tanto dell’ottimo materiale che sta vendendo la luce in questi mesi deve molto alle gloriose/classiche uscite del passato e, proprio per questa ragione, non deve stupire la scelta di Tresor di ristampare tre delle raccolte più rappresentative di Surgeon, pubblicate proprio dalla label del celebre club berlinese più di quindici anni fa. “Basictonalvocabulary”, “Balance” e “Force + Form” uscirono, infatti, tra il 1997 e il 1999, consegnando agli appassionati del genere quella che (forse) rappresenta la faccia migliore del suono post-industriale di Anthony Child.
Per la gioia dei fan dell’inglese, ma soprattutto per quella di chi vuole vivere con maggiore consapevolezza il suono che oggi imperversa per i club più importanti del mondo, i tre lavori saranno raccolti in un CD-box dal titolo “Tresor ’97-’99”, disponibile nei negozi a partire dall’8 Giugno. Le ristampe dei 12”, invece, usciranno nelle settimane successive e saranno impreziosite da versioni alternative dello stesso Surgeon, che per l’occasione ha potuto contare sul contributo di Mick Harris.